MILANO | Nuova Galleria Morone | Fino al 9 marzo 2018
di MATTEO GALBIATI
Coerentemente con le sue scelte espositive e la qualità progettuale delle sue mostre, la Nuova Galleria Morone di Milano presenta, per la prima volta nei suoi spazi, la personale dell’artista Elisabeth Scherffig (1949), con la quale si prosegue con l’indagine sui linguaggi di importanti personalità dell’arte contemporanea che hanno affermato il loro nome e la storia della loro ricerca godendo di un ampio seguito e di un apprezzato favore a livello internazionale.
Nel caso del progetto Outlook/Ausblick si ammira, impegnata nella sua determinata e delicata bellezza, la calligrafia del visibile tipica dell’artista tedesca, la quale affascina per quel lieve spostamento di senso che il suo universo segnico sa evocare, in modo tanto unico, nell’occhio di chi guarda. Linee e intrecci ripercorrono immagini che si sospendo tra una dimensione naturale e una artificiale, tra strutture organiche e progettualità architettoniche, sempre con quel suo intenso afflato lirico che sa porre ogni cosa fuori dal tempo e dallo spazio.
Natura e contesto urbano/umano si dispongono secondo una geometria costruttiva diveniente, instabile e mutevole, che non si fissa mai completamente ad uno spazio-tempo definito, ma prosegue nella sua indefinibile mutazione, continua e fluida. Ogni tracciato, ogni linea, ogni forma, scrive (e scompone), disegnandolo, un labirintico poetare che smembra la connotazione propria delle immagini che vorrebbero costruire in un leggero reticolo di tracce dispiegate nella diversa pulsazione di materiali e di tecniche.
Se è vero che disegno, installazione, calchi, incisioni appartengano al suo ampio repertorio linguistico, resta sempre valida la sua predisposizione ad avvicendare partiture in trasparenze transitorie de-strutturate, di cui questa mostra accoglie un numero ampio e rappresentativo di lavori, dalle stupende opere in lamina oro (retaggio di un’arte antica e senza tempo) agli allusivi calchi della sua testa (la cui trama leggera evoca il flusso di pensieri), dalle incisioni e dai disegni di soave pittoricità alla bellezza suadente di piccole lastre di porcellana che paiono cercare un rilievo di evidente tridimensionalità.
Il senso di eterna mutazione, apparente o effettiva, si dispone nell’arte di Scherffig quale naturale propensione d’animo: dal passato di insegnante di musica, infatti, l’artista, originaria di Dusseldorf ma milanese d’adozione, ha trasferito la sua coscienza del tempo e dell’attesa, del ritmo e dell’armonia alla sua produzione artistica, la quale, per queste ragioni, risente in modo dichiaratamente determinato di questo suo iniziale imprinting formale.
La poesia delle sue visioni ha saputo, negli anni, cogliere l’evoluzione di quelle intuizioni e di quelle idee che, maturando, sono diventate opere d’arte capaci di accogliere, nella loro solida struttura, la fluidità di una speciale mutazione in essere, non solo trovata, ma inseguita e ri-cercata.
Raccolti in serie, i suoi lavori reclamano attenzione, inseguono il peregrinare dello sguardo e gli dichiarano l’intuizione delle forme del mondo che transitano in luoghi e spazi, umani e naturali, ridefinendo il contorno del nostro orizzonte esperienziale.
Dal grande al piccolo formato il suo sguardo e il suo gesto si alimentano di quell’insieme di piccoli dettagli che avvalorano le cose che descrivono, pur nella indefinibile esattezza del contenuto che promuovono, il quale, con lungimirante e coerente attitudine, distilla il metodo e il processo del suo appassionante disegno.
Elisabeth Scherffig. Outlook/Ausblick
a cura di Angela Madesani
18 gennaio – 9 marzo 2018
Nuova Galleria Morone
Via Nerino 3, Milano
Orari: da lunedì a venerdì 11.00-19.00; sabato 15.00-19.00
Ingresso libero
Info: +39 02 72001994
info@nuovagalleriamorone.com
www.nuovagalleriamorone.com