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VORTEX | Biella | Bologna | Milano

Un dialogo con OPIEMME di Francesca Di Giorgio

Una palla scura da cui si irradiano lettere su un collage di copertine d’epoca de Il Resto del Carlino. (Opiemme, Vortex – Resto del Carlino, 2014) è il primo vero Vortex nato in occasione del concorso “Prima pagina Art Prize” curato da Valerio Dehò e Maria Letizia Tega. Da qui un nuovo ciclo fatto appunto di parole, poesie, immagini… Un forte “legame” con la tradizione dell’avanguardia della poesia visiva, in rapporto a maestri quali Nanni Balestrini e Luciano Pivotto e ai calligrammi di Apollinaire… Alla base di tutto un libro, L’alfabeto scende dalle stelle, di Giuseppe Sermonti, in cui il genetista sostiene che l’alfabeto non sarebbe altro che un’immagine derivata delle forme delle costellazioni.

Ad un paio d’anni dall’ultima intervista rilasciata ad Espoarte (leggi qui) e alla vigilia del secondo step bolognese del progetto Vortex (il primo a Biella è in corso fino a domenica, il terzo a Milano è in programma in autunno) abbiamo chiesto ad Opiemme di descriverci le “sue” parole chiave, quelle che comunicano un mondo e rappresentano il suo lavoro, dall’interno.
Lo abbiamo chiesto ad un artista che con le parole “gioca” da sempre, le investe del “peso” e della “leggerezza” di una grafia che possiamo ritrovare su carta, tela, muro come in un nuovo libro di poesie che non ha bisogno di media per arrivare…
Vortex è un simbolo antichissimo che racchiude in sé anche il concetto di espansione, crescita, sviluppo, l’equilibrio che si trova nell’essere in perpetuo movimento. «Nei primi dripping (2012/2013), quando Vortex doveva ancora nascere erano nascoste, fra i colori, molte spirali, “vortex”» racconta Opiemme…

POESIA
La scrittura è l’inizio del mio percorso artistico. Dall’utilizzare i miei scritti per poster, adesivi e “rotolini di poesia”, sono passato a testi, pensieri e poesie di altri. Sempre con lo stesso fine: portare parole in ambienti pubblici, affinché possano essere spunto di riflessione.

Opiemme, A Luciano Pivotto, 2015, spray e tempere su legno, 38x46

POESIA… VISIVA
Riferimento inevitabile, il precedente storico per eccellenza in Italia per il mio lavoro.
Ce ne sono molti altri, come hai accennato anche tu.
Alla “Bienal del Fin del Mundo”, in Argentina, nel mio lavoro  vedevano rimandi della brasiliana Mira Schendel (1919-1988). Non la conoscevo. Con innocente ignoranza ammetto che quando ho iniziato molti dei precedenti riconducibili alle caratteristiche del mio lavoro, non li conoscevo. Ho una formazione antropologica e letteraria. Oggi questi precedenti son una scuola storica. Quando si accosta il mio lavoro alla Poesia Visiva vorrei fosse per un’evoluzione che credo risieda nella gradevolezza estetica.

PAREIDOLIA
Spesso dipingo grazie a lei. Fin da bambino ero attratto da quelle forme che rintracciavo nelle macchie delle pareti, o delle pozzanghere, nel vapore sugli specchi, nelle nuvole e nelle correnti del mare. Nei dripping il colore cade a gocce, in maniera apparentemente casuale. Nelle sue trame e spirali vedo pianeti e soli. Lo stesso avviene con le macchie delle muri, e con le cartine.

Opiemme, Cartina di Bolzano, 2015, 54x40 cm

STENCIL
Senza stencil non avrei disegnato nulla. Per anni, gli stencil e la costruzione dei miei lavori su tela, hanno rappresentato uno scoglio, un rallentamento delle idee. Farle sottostare ad una progettualità digitale, seguita da un lungo momento di costruzione degli stencil e taglio, dava ai quadri un tono troppo grafico. Volevo qualcosa di più spontaneo, gestuale. Il dripping.

DRIPPING
Molti, a prima vista, paragonano questo tipo di  lavori all’action painting di Jackson Pollock.
Vi è molto poco in realtà. Anche se il figurativo è scarso, il mio dripping, in alcuni casi, ricorda il puntinismo.
Il colore sgocciola da bacchette, mentre giro attorno alle tele, e compio un movimento a spirale. Non mi ero reso conto, che il guardare documentari di astronomia, e l’attrazione per il cielo stellato, piano piano filtravano nel mio dipingere. Pattern creati da gocce facevano eco ad immagini del cosmo, ad ammassi di stelle. E l’elemento fondante di questo dipingere è la gravità.
Ripensare a questo processo, durante la mostra Vortex, mi dà la sensazione di inseguire una passione. Trovo che questa componente arricchisca emotivamente la mia pittura. La svincola dalla sua stessa rigidità, dandole quel piacere estetico che solo il colore riesce a trasmettere senza compromessi. Detto ciò, mi piace molto dipingere in bianco e nero.

Opiemme, Irradiation #3, 2015

ASTRATTISMO
Solo un pizzico. “Lettere informali”, con questo gioco di parole Daniele Decia, nel testo critico della mostra da BI-BOx, ha descritto questo incontro fra poesia visiva e astrattismo. Cerco una maggiore una spontaneità. È questo desiderio che mi spinge verso l’astrazione della parola, che si destruttura in lettere. Polvere di stelle che svolazza. Così ne parlaMaria Letizia Tega nel testo critico della mostra da Portanova12: «Le tele e le carte si fanno portatrici di una rivoluzione silenziosa e inconsapevole: Opiemme scardina l’analisi saussuriana, scinde significato e significante, non vi è più presupposizione reciproca e le lettere si spogliano del loro ruolo».

Opiemme, Vortex Irradiation, intervento murale presso Autostazione, Bologna, 2014

STREET ART
Un cliché.
La maggior parte dei miei ultimi lavori sono interventi di muralismo autorizzati, quindi chiamarmi street artist, non è del tutto opportuno.
Quando iniziai nel 2000, ero ispirato da arte pubblica e land art, anche se, con la maggior parte degli amici writers, la street era ad un passo.
Street art è un termine abusato, e spesso usato impropriamente dagli stessi addetti. È sicuro che la street non è quella dei festival di street art. La street art è illegale e non autorizzata. In questo risiede la sua libertà espressiva, la sua innovazione. Mutato il contesto, si perde lo spirito e l’idealismo di un movimento. Kurt Cobain dei Nirvana disse che il punk è libertà musicale. La street art è libertà artistica, e in un certo senso la street art è punk. Per me è un modo per liberare la poesia e portala in strada, è un medium.

Opiemme. VORTEX

BI-BOx Art Space
Via Italia 39, Biella

6 febbraio – 8 marzo 2015

Orari: mer – gio – ven 16.00 – 19.00 e sab 10.00 – 12.00, 16.00 – 19.00
Info: +39 349 7252121
info.bibox@gmail.com
www.bi-boxartspace.com

Portanova12 Gallery
Via Porta Nova 12, Bologna

6 marzo – 4 aprile 2015

Orari: lun-Sab 16.30 – 19.30
Info: +39 338 531 8469
portanova12galleriadarte@gmail.com

Studio D’Ars
Via Sant’Agnese 12/8, Milano

12 novembre – 3 dicembre 2015

Orari: lunedì/sabato 16.00 – 19.00
Info:
+39 346 6292285
daniele-decia.tumblr.com/


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