MILANO | BUILDING | 20 gennaio – 19 marzo 2022
di MATTEO GALBIATI
Solo una visione profonda, colta e responsabile, come quella di Demetrio Paparoni avrebbe potuto mantenere diritto il timone di una mostra le cui scelte e i cui contenuti potrebbero apparire – ad una superficiale considerazione – come contrastanti, discordanti e “rumorosi” nel reciproco confronto. Invece, con On the Wall, collettiva che da BUILDING a Milano, presenta la ricerca di sei artisti internazionali contemporanei, l’impegno di dare una testimonianza, stratificata e ricca, della pittura figurativa riesce nell’intento di sintetizzare, con scelte certamente di campo ma indicative, un ambito dell’arte sempre vivo e presente, attuale e capace ancora di innescare uno scambio produttivo tra artista, immagine e fruitore.
L’attenta regia curatoriale allontana, quindi, quel senso di dos-ordine apparente e imbastisce un dialogo che, dissimulata la prima impressione di insieme “caotico”, riesce a innescare un meccanismo di senso che funziona tanto nella sua narrazione complessiva, quanto in quella singolare. Il punto forte è proprio la complessa trama dell’allestimento che, pensato in stretta relazione con il luogo espositivo, riesce a costituire, nei diversi piani della galleria, alternando opere di dimensioni differenti dei vari autori, che si muovono tutti tra piccolo e (soprattutto) grande formato, serie contenute e opere monumentali solitarie, uno spostamento di senso tra la scelta di campo e la tematica, lo sguardo e la ricerca, la scrittura del colore frutto di un “segno” personale legato alla singola esperienza e la contaminazione che avviene dall’alternanza reciproca delle immagini rappresentate. Tutto avviene sempre in un contesto che resta plurale, collettivo, partecipato e condiviso e che, agli occhi dello spettatore, si dichiara amplificando tutte le possibili letture e insegnamenti che i “quadri” sanno concedere.
Attraverso la lettura della figura interpretata dalla pittura di Paola Angelini, Rafael Megall, Justin Mortimer, Nicola Samorì, Vibeke Slyngstad e Ruprecht von Kaufmann, abbiamo modo di muoverci tra reminiscenze storiche e invenzioni attuali, ripristinando l’idea del quadro come soglia, come finestra sul mondo, reale o delle idee, sulla verità delle cose vive o la loro rievocazione sensibile e sentimentale, che si alimentano in continuazione dell’invenzione, dell’immaginazione e dell’esperienza esperita da chi li concepisce e da chi li osserva. Ecco allora che Paparoni ci guida ad attraversare quelle soglie sensibili rappresentate dalle opere per vivere, in questo passaggio e nella macchina scenica allestita in galleria, il tentativo di comprendere “qualcosa” attraverso il gioco magico dell’arte.
Un tentativo, quello di restituire senso ad una riflessione ampia e complessa, che non può, comunque, esaurirsi in questo spaccato sintetico, perché si comprende bene, già solo da questo frammento offerto, che il panorama totale è molto più ampio, allargato e complesso. Così si ricava un insegnamento più profondo che è registrare il fallimento di ogni possibile tentativo di rendere organicità e verità univoca a quanto gli artisti, e il mondo delle arti, sono in grado di concederci. Difficile esaurire tutto in un dialogo, come è impresa altrettanto utopica toccare davvero l’animo di chi crea con l’arte: un artista è imprevedibile e il suo operato sa trovare nuove conquiste che arrivano più lontano di quanto noi abbiamo appena colto dai suoi passaggi precedenti.
L’invito non è dissuaderci dal provare, ma proprio metterci nella condizione di decifrare la complessità di questo impegno e sapere che, forse, proprio in questo sta la sua intima bellezza. La quarantina di opere (inedite) di On the Wall sono un impulso poetico, forte e intenso come il vigore dei colori e delle pennellate, che ha la volontà di spronare sempre a superare i limiti e i confini in-certi di quella pittura che, nella sua ampia e sfaccettata gamma di possibilità, sa sempre venirci, forse per noi inspiegabilmente, in soccorso. Una pittura che, con i suoi tempi e i suoi modi, permane viva e vera, attuale e presente anche nella fugacità dettata e imposta dall’oggi.
On the Wall
a cura di Demetrio Paparoni
Artisti: Paola Angelini, Rafael Megall, Justin Mortimer, Nicola Samorì, Vibeke Slyngstad, Ruprecht von Kaufmann
20 gennaio – 19 marzo 2022
BUILDING
via Monte di Pietà 23, Milano
Orario: da martedì a sabato 10.00-19.00
Info: +39 02 389094995
info@building-gallery.com
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