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ANCONA | Museo Tattile Omero | Fino al 18 maggio 2025

di VALERIA CARNEVALI

Entriamo nella grotta con curiosità e un po’ di timore: anche chi non ha paura del buio può perdere sicurezza assieme ad ogni punto di riferimento, e brancola in attesa di toccare qualcosa che tracci la via. Non sappiamo dove e come, ma sappiamo cosa stiamo cercando, ed infatti la mano trova una superficie fredda e scabrosa, da accarezzare nella sua forma, che si chiude con una liscia presa sferica, su cui passiamo i polpastrelli trovando le orbite di un piccolo teschio… Inconfondibile e peculiare, anche nell’oscurità lo si riconosce: è per Enzo Cucchi che siamo lì, ed è Enzo Cucchi che troviamo, anche se non attraverso il consueto e familiare linguaggio visivo.

Enzo Cucchi. L’ombra vede, veduta della mostra, Museo Tattile Omero, Ancona

La grotta è il più estremo tra gli ambienti che costituiscono il percorso espositivo, l’unico in cui si ribalta totalmente la consuetudine della visione artistica, rendendo il non vedente perfettamente in grado di fruire della narrazione e trasformando il normodotato in un soggetto in difficoltà: l’esperienza è inclusiva e significativa per entrambi perché concede a tutti di entrare in contatto diretto con l’opera, e perché porta a mettersi per una volta nei panni dell’altro… E per ciascuno è illuminante.

Enzo Cucchi. L’ombra vede, veduta della mostra, Museo Tattile Omero, Ancona

Il resto del percorso, diviso nelle sezioni L’aia di campagna e L’atelier dell’artista, è organizzato in un allestimento più tradizionale ma sempre adatto a non vedenti, ipovedenti e vedenti, che possono andare di pari passo e condividere le stesse emozioni, in un susseguirsi di sculture realizzate in bronzo, marmo, ceramica e legno, materiali diversi e riconoscibili al tocco, e di quattro disegni inediti (accompagnati da una versione tattile degli stessi che sostituisce tratti e colori con materiali dalla diversa ruvidità), in cui ritroviamo gli stilemi della più pura tradizione di Enzo Cucchi, esponente della Transavanguardia, nato nel 1949 a Morro d’Alba, borgo a pochi chilometri da Ancona. Nella città dorica infatti il maestro è di casa, è riconosciuto ed amato, ed in questo progetto nel cuore del porto, dove sorge la caratteristica struttura della Mole Vanvitelliana, sede del Museo Tattile Statale Omero, porta la sua storia e la dona a chi non è mai stato in grado di conoscerla con gli occhi.

Enzo Cucchi. L’ombra vede, veduta della mostra, Museo Tattile Omero, Ancona

Molto più che un’esperienza sensoriale è quindi la mostra dal poetico e rappresentativo titolo L’ombra vede, ideata e coordinata dal prof. Andrea Socrati e curata nell’allestimento dal prof. Marco Moreschi: è il frutto maturo dell’incontro tra il più importante artista figlio del territorio e del Museo Omero, una realtà culturale che si è andata rafforzando nel corso degli anni in tutta la sua peculiarità e la necessità di esistere. Fondato da Aldo Grassini, attuale presidente, e dalla moglie Daniela Bottegoni, inaugurato nel 1993 in una prima sede, divenuto statale nel 1999 e trasferito nel 2012 nello spazio attuale, il Museo Omero è uno dei cinque musei tattili presenti in Italia: dedicato alla divulgazione della storia dell’arte ai ciechi attraverso una ricca collezione di riproduzioni tangibili di opere d’arte, si è sviluppato nel corso degli anni nel segno della multisensorialità, aprendosi a chiunque abbia il desiderio e la curiosità di recepire contenuti artistici e di compiere esperienze estetiche usando tutti i canali di percezione

Enzo Cucchi. L’ombra vede, veduta della mostra, Museo Tattile Omero, Ancona

Enzo Cucchi. L’ombra vede

17 dicembre 2024 – 18 maggio 2025

Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana
Banchina Giovanni da Chio 28, Ancona

Orari: dal martedì al sabato 16.00-19.00
domenica e festivi 10.00-13.00 e 16.00-19.00

Info: +39 0712 811935 | Prenotazioni: +39 335 5696985 (anche whatsapp)
info@museoomero.it
https://www.museoomero.it/

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