Cavalese (TN) | CENTRO ARTE CONTEMPORANEA | fino al 3 settembre 2017
Il Centro Arte Contemporanea e il Comune di Cavalese presentano, fino al 3 settembre, la mostra OMAR GALLIANI/BRUNO WALPOTH. Suggestioni tra arte mediterranea e arte nordica, a cura di Elio Vanzo.
Questo rilevante evento espositivo, seguendo il metodo consueto della messa a confronto dialettico di due artisti in modo da esaltarne le peculiarità, per tramite di un esercizio percettivo che ora allontana ora accomuna i rispettivi linguaggi espressivi, presenta l’opera del pittore emiliano Omar Galliani assieme a quella dello scultore altoatesino Bruno Walpoth, entrambi riconosciuti tra i più importanti artisti italiani contemporanei. Qui i grandi disegni a carboncino e le tecniche miste di Galliani, artista espressivo di una piena cultura mediterranea nei soggetti delle sue opere (donne, dettagli di corpi, oggetti) che appaiono come simboli, apparizioni, visioni poetiche che si manifestano tra luce e ombra, dialogano con le assorte figure a grandezza naturale di Walpoth che, riprendendo la tradizione della scultura lignea gardenese, ma modificandone i canoni in chiave contemporanea, rivelano al contrario le sottili inquietudini dell’arte e della cultura nordica.
Omar Galliani nasce a Montecchio Emilia nel 1954 e si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Negli anni Settanta condivide le tendenze del gruppo degli Anacronisti: in contrapposizione all’arte concettuale e alle contemporanee tecniche multimediali, recupera l’elemento pittorico come linguaggio espressivo e ripropone soggetti e iconografie classiche contaminandoli liberamente.
L’esperienza col gruppo degli Anacronisti rimane il punto focale del suo sviluppo artistico. Infatti, nonostante Galliani sperimenti svariate tecniche, dalla pittura, fino alle installazioni, le sue ricerche si concentrano sul disegno a matita e carboncino. La rilettura in chiave moderna di tradizioni consolidate esprime la sua volontà di individuare una continuità poetica e temporale tra il passato e il presente.
I soggetti delle sue opere (donne, dettagli di corpi, oggetti) appaiono come simboli, apparizioni, visioni poetiche che si dissolvono nel dualismo tra luce e tenebre. Il tratto deciso della matita si smaterializza nel chiaroscuro: rievoca i grandi maestri del passato esprimendo la condizione esistenziale contemporanea.
Sul finire degli anni ’70, dopo esperienze concettuali sempre legate al disegno e al recupero della manualità, viene invitato da Flavio Caroli a far parte del “Magico Primario” e negli anni ’80 con le Biennali di Venezia del 1982/84/86 degli “Anacronisti”, gruppo capeggiato dallo storico dell’arte Maurizio Calvesi. Negli anni ’90 e fino ad oggi la sua poetica, realizzata quasi unicamente a grafite su tavole di grandi dimensioni, approda nei più importanti musei della Cina conseguendo nel 2003 il primo premio internazionale per la sua partecipazione alla prima Biennale di Pechino; seguirà un tour di 2 anni in altri 12 musei delle più importanti città cinesi. Ultima tappa, nel 2013, nel nuovo complesso ideato da Isozaki per il nuovo museo nazionale dell’Accademia di Pechino. Prossimo appuntamento ad oriente, in settembre, per la 7/a Biennale d’arte di Pechino.
Bruno Walpoth nasce a Bressanone nel 1959, vive e lavora ad Ortisei in Trentino Alto-Adige. Lo scultore ha iniziato la sua formazione artistica negli studi del nonno e dello zio, entrambi i quali scolpivano figure religiose: ma una più formale educazione gli è stata trasmessa da Vincenzo Mussner, quando dal 1973 ha lavorato a bottega presso di lui ad Ortisei. Nel 1978 si è trasferito a Monaco di Baviera per frequentare l’accademia Der Bildende Künste fino al 1984, studiando col Professor Hans Ladner. Walpoth combina l’educazione ricevuta negli studi di Ortisei, forti di 400 anni di tradizione della scultura del legno con le tecniche e le forme della scultura contemporanea. Nella principale caratteristica della sua opera egli coglie un momento di isolamento ed introspezione nelle sue splendide figure lignee a grandezza naturale. Con le numerose apparizioni in mostre personali e in musei di tutto il mondo, i lavori di Walpoth sono parte di molte collezioni internazionali. Nel 2015 l’artista ha partecipato a Personal Structures – Crossing Borders, parte della 56esima Biennale di Venezia.
IL PROGETTO ESPOSITIVO
Le sale del museo Centro Arte Contemporanea, site nello storico Palazzo Rizzoli, ospitano importanti mostre ed eventi culturali che indagano le nuove valenze artistico-percettive del territorio alpino: un’area fortemente caratterizzata dalla ricerca di una sintesi tra l’esigenza di mantenere le sue tradizioni e la necessità di procedere nel cammino dell’innovazione.
Il progetto espositivo/culturale dell’anno 2017 è dedicato all’indagine delle varie modalità di contaminazione culturale, attraverso mostre ed eventi che si succedono nel corso dell’anno, con particolare riguardo ad artisti e personaggi della contemporaneità che operano sul territorio di montagna, e si sviluppa attraverso scelte e profili che mettono in luce alcune simboliche dualità, quale il rapporto dialettico tra la cultura nordica e quella mediterranea, modulato dalle interpretazioni che ne fanno gli artisti che operano in queste dimensioni ma in particolare da quelli che hanno come punto cardine la cultura alpina, la quale agisce da trait d’union o ponte geograficamente sospeso tra due millenarie e spesso antitetiche culture.
OMAR GALLIANI/BRUNO WALPOTH
Suggestioni tra arte mediterranea e arte nordica
a cura di Elio Vanzo
17 luglio – 3 settembre 2017
CENTRO ARTE CONTEMPORANEA CAVALESE
Piazzetta Rizzoli 1 – 38033 – Cavalese (TN)
Orari: la mostra è aperta tutti i giorni dalle 15.30 alle 19.30,
venerdì e sabato anche la sera dalle ore 21 alle 23
Giorno di chiusura lunedì
Info:
Tel. +39 0462 235416
info@artecavalese.it
www.artecavalese.it