MILANO | The Format – Contemporary Culture Gallery | 25 ottobre 2015
Ho passato la vita a guardare negli occhi della gente, è l’unico luogo del corpo dove forse esiste ancora un’anima.
(José Saramago)
La citazione di Saramago, riassume perfettamente il lavoro artistico di Annalaura di Luggo, una ricerca ed una cura costante della propria Anima! Abbiamo poco tempo per parlare, per abbracciarsi, figuriamoci se riusciamo a trovare il tempo per guardarci negli occhi. E forse non è solo una questione di tempo. Guardare una persona negli occhi intensamente è come abbassare le proprie difese e penetrare nell’anima di chi stiamo osservando. Può essere molto più intimo di un abbraccio o di un bacio e forse proprio per questo motivo spesso fuggiamo dallo sguardo, non riusciamo a sostenerlo per più di pochi attimi.
Gli occhi, si sa, sono lo specchio dell’anima ed è difficile sia mostrare la propria che voler vedere quella altrui. Gli occhi infatti non mentono e rivelano davvero noi stessi, cosa stiamo pensando, le emozioni che stiamo provando. Abituati ad indossare maschere diverse a seconda della persona che abbiamo difronte, ci troviamo in seria difficoltà a sostenere lo sguardo, vero rivelatore del nostro Io. Cosa ci insegna tutto ciò? Che le relazioni possono migliorare e che si può ritrovare anche un’intensità perduta.
Attraverso una prima conoscenza verbale, l’artista si appropria e dona l’anima altrui, fotografando l’iride. Con una macchina fotografica appositamente da lei modificata, che non ha nulla di strumentazione tecnologica, Annalaura riesce a ritrarre l’anima e consente a tutti di poter oltrepassare le maschere che immancabilmente si costruiscono, per imbrogliare se stessi. Ma soffermare il nostro sguardo sulle fotografie dell’iride ha un effetto meraviglioso e raro in un opera d’arte: stimola visioni e l’essere umano ha fortemente bisogno di vedere oltre.
Per orientarsi in questo mondo caotico, frammentario, complesso, bisogna essere dei visionari. Ovvero, vedere al di là delle apparenze e persino della realtà stessa. Ci serve un vedere attraverso, oltre, ma anche uno stravedere, un vedere troppo, nonostante i suoi rischi. Solo così si può cercare di riconoscere un ordine – superiore, inferiore o entrambe le cose non importa – nel mondo che ci circonda, in cui pensieri, parole, oggetti si sommano e si sovrappongono in un caos mentale e visivo incredibile.
Annalaura di Luggo (1970) è nata a Napoli dove vive e lavora; ha esposto a Milano presso la sede del Monte Paschi di Siena e presso la Fondazione Stelline. Sarà presente a Torino presso la Fiera d’arte contemporanea: The Others Fair dal 5 all’ 8 novembre dove presenterà l’installazione “Never give up” (foto e video) frutto di un incontro performativo con dieci detenuti del Carcere Minorile di Nisida.
Annalaura di Luggo. Occh-io (Eye-I)
a cura di Guido Cabib
One day show & shooting : domenica 25 ottobre 2015
dalle ore 11.00 alle 15.00
The Format Contemporary Culture Gallery
via G. E. Pestalozzi.10, Int.32, Milano
Info: theformatculturegallery@gmail.com
www.theformatgallery.com
www.annalauradiluggo.com