di Elena Borneto e Francesca Di Giorgio
Continua la nostra ricognizione sulle nuove strutture museali in Europa e nel resto del Mondo: nuove opere, ricostruzioni, ampliamenti e i progetti dei Musei che verranno.
Estonian National Museum, Tartu (Estonia)
Inaugurato a Tartu, lo scorso ottobre, il nuovo Museo Nazionale dell’Estonia porta la firma dello studio DGT – Dorell.Ghotmeh.Tane /Architects di Parigi, vincitore di un concorso internazionale, bandito nel 2005.
Gli architetti Dan Dorell (italiano), Lina Ghotmeh (libanese) e Tsuyoshi Tane (giapponese) hanno scelto l’area di un ex base militare sovietica per il loro progetto che sorge sulle “rovine” del passato. Va considerato come un pezzo d’arte concettuale – fatto di velature e trasparenze visive – e come forza rigeneratrice, dal valore simbolico per una nazione, come la Repubblica d’Estonia, che ha raggiunto la sua indipendenza dall’ex Unione Sovietica nel 1991 e che solo dal 2004 è uno Stato membro dell’Unione Europea.
L’Estonian National Museum, sulle basi del Museo etnografico, nato nel 1909, oggi conserva un senso di continuità e tradizione sviluppando un dialogo culturale che collega il passato e il futuro. Oggi è un centro di ricerca etnologica: registra, studia e interpreta la cultura estone e delle popolazioni ugro-finniche.
Museo Voorlinden, Wassenar (Paesi Bassi)
Nella terra dei musei, a Wassenar, in Olanda, nei Paessi Bassi, a soli trenta km da Rotterdam, lo scorso settembre ha aperto un nuovo spazio per l’arte. Il Museo Voorlinden ospita la raccolta privata dell’imprenditore olandese Joop van Caldenborgh. Una collezione specchio di cinquant’anni di passione per l’arte tra cui spiccano alcune opere di Maurizio Cattelan, una scultura in vetro firmata da Roni Horn, Swimming Pool dell’argentino Leandro Erlich e Sky Space di James Turrell. Oltre alla collezione il Museo accoglie anche mostre temporanee: fino al 7 maggio è in corso Say Cheese!, la personale di Martin Creed.
Per la progettazione del complesso museale, circondato da giardini progettati dal celebre paesaggista Piet Oudolf, è stato chiamato lo studio Kraaijvanger di Rotterdam. Auditorium, libreria, artshop portano invece la firma dello studio di Architettura Andrea Milani di Siena.
Moco Museum, Amsterdam
Il Moco – Modern Contemporary Museum nasce dall’iniziativa privata di Lionel e Kim Logchies, proprietari della Lionel Gallery sulla Spiegelstraat di Amsterdam. La coppia da quasi vent’anni lavora con nomi di spicco all’interno del panorama artistico internazionale: da Picasso a Koons, da Hirst a Basquiat… Non a caso la mostra d’apertura del Museo, nell’aprile 2016, ha visto protagonisti Andy Warhol e Banksy.
Situato tra il Van Gogh e il Rijksmuseum, Museo Moco, è nel cuore della piazza dei musei “Museumplein” di Amsterdam, all’interno di Villa Alsberg. L’edificio, progettato dall’architetto Eduard Cuypers, cugino di Pierre Cuypers, responsabile per la realizzazione del Rijksmuseum ha aperto al pubblico con restyling a cura dello Studio Piet Boon, e al suo interno si trovano, oltre alle sale dedicate alle esposizioni, un negozio e un ristorante vegetariano con la possibilità di ospitare eventi.
Smithsonian National Museum of African American History & Culture, Washington DC
Situato sulla Constitution Avenue, accanto al Washington Monument, il NMAAHC (National Museum of African American History and Culture), inaugurato il 24 settembre 2016, ospita gallerie espositive, spazi amministrativi, archivi e un teatro. L’edificio è stato progettato da David Adjaye, in collaborazione con Freelon Adjaye Bond e SmithGroup, e ogni elemento architettonico è un richiamo concettuale alla cultura afro-americana; a partire dalla forma a corona, che richiama le tipiche corone a tre livelli utilizzate nell’arte Yoruba dell’Africa occidentale, ed è rivestita da un reticolo ornamentale di bronzo, riferimento storico all’artigianato afro-americano. La densità della trama può essere modulata per controllare la quantità di luce e la trasparenza verso l’interno.
ICP, New York
L’International Center of Photography (ICP) di New York, Istituto dedicato alla fotografia e alla cultura visiva, ha aperto al pubblico in un nuovo spazio nel giugno 2016.
La nuova sede del Museo diretto da Mark Lubell è al n. 250 della Bowery su cui affaccia con un prospetto in vetro e riapre a due anni dalla chiusura dello spazio sulla Avenue of the Americas. L’ICP si trova di fronte al New Museum e nel quartiere creativo delle gallerie. Fino al 7 maggio è in corso la mostra Perpetual Revolution: The Image and Social Change che continua la lunga tradizione dell’ICP nell’esplorare l’impatto sociale e storico della cultura visiva. In programma per la prossima estate una mostra che celebra la leggendaria agenzia fotografica fondata nel 1947.
Continua…
[da Espoarte #95]