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MACERATA | Palazzo Buonaccorsi | 29 novembre 2024 – 30 marzo 2025

di VALERIA CARNEVALI

Dall’interiore all’esterno, dal presente al passato, dall’autoritratto al ritratto corale, dalla biografia personale alla storia locale: la “ragazza di Gaza” cresce e cambia, in un processo di maturazione (e per certi versi di “regolarizzazione”, ma su questo torneremo) che la porta ad un nuovo capitolo della propria vita artistica. Vincitrice del Premio Pannaggi/Nuova Generazione, prestigioso riconoscimento tributato a giovani e meritevoli artisti residenti nella Marche e promosso dal sodalizio Amici di Palazzo Buonaccorsi, la fotografa palestinese Nidaa Badwan, nata negli Emirati Arabi Uniti nel 1987 ma cresciuta e formatasi nel sud della Striscia di Gaza e dal 2015 residente in Italia, presenta nella sede principale dei Musei Civici maceratesi una nuova serie di lavori, The Saving Light, nella mostra a cura di Paola Ballesi, appositamente creata per il riconoscimento e rigorosamente riferita al contesto dell’evento.

Nidaa Badwan, The Saving Light, 2024, Palazzo Buonaccorsi, Macerata

Protagonista degli scatti è infatti Palazzo Buonaccorsi stesso, nella sua florida ricchezza architettonica e decorativa di fine XVII secolo, che presta agli occhi e alla mano della fotografa-regista non le sue pareti e i suoi arredi, ma la propria essenza stessa, agendo più come un corpo organico che come un edificio contenitore: la sensibilità di Nidaa, da sempre a suo agio in ambienti interni ma usualmente concentrata sulla figura del proprio corpo e del proprio volto, si orienta questa volta verso la rappresentazione corale, mettendo questa volta lo spazio nel fulcro della propria ricerca.  

The Saving Light è di fatto una riflessione ed un omaggio al palazzo, percepito come un essere vivente e palpitante in cui scorre una luminosa linfa vitale che attraversa i secoli; il ciclo è composto da superbi tableaux vivants in cui numerosi figuranti incarnano tipi umani coevi all’epoca d’oro del nobile edificio, in una mise-en-scène in costume che vede muoversi ed agire all’interno dei sontuosi saloni nobiluomini e dame, cardinali ed ufficiali, cortigiani e fanciulle, in scene collettive di adorazione religiosa e di partecipazione alla vita di comunità.  

Nidaa Badwan, The Saving Light, 2024, Palazzo Buonaccorsi, Macerata

La tecnica fotografica peculiare dell’artista è riconoscibile nello stile e nella forma rappresentativa, con uno studio ulteriore della componente distintiva di Badwan: l’utilizzo della luce, che agli esordi (si veda lo straordinario progetto Cento giorni di solitudine del 2016) era rigorosamente naturale ed esterna, proveniente da una finestra, nel corso delle esperienze ha mutato la sua funzione, ricoprendo un ruolo centrale anche nella sua propagazione fisica, ora interna al quadro, ed assumendo un significato sostanziale suggerito e sottolineato dal titolo stesso di saving light, una luce salvifica ed attiva. La forte componente allegorica della figurazione dà alla luce il ruolo di guida e protezione nel procedere del tempo e della sua azione ineluttabile su ciò che è umano.

Nidaa Badwan, Rinascita, 2024, veduta allestimento

Abbiamo pocanzi parlato di “regolarizzazione”: la storia artistica di Nidaa Badwan, la sua prima produzione ed anche la sua fama mondiale, nasce da un processo di dolore e ribellione, scandito da un’incontenibile urgenza espressiva che l’ha portata a generare originalissime opere di denuncia e riscatto dall’impatto forte e sorprendente, in una sua fase di vita drammatica e intrecciata alla realtà politica e sociale del proprio paese. A distanza di una decina di anni, la sua vita è molto cambiata, trovando in Italia, nel tranquillo angolo di mondo che è il Montefeltro, un rifugio certo e la possibilità di una vita serena in cui la convivenza tra le persone, la libertà femminile, la possibilità di autodeterminarsi sono garantite; ciò le ha permesso di dedicarsi alla propria ricerca artistica senza rotture e senza ostacoli, approfondendo tecniche e tematiche nella via dell’introspezione e della spiritualità. La deflagrazione dei suoi primi tempi ha esaurito il suo rimbombo, lasciando tuttavia terreno fertile per nuove esperienze creative. Il lavoro Nidaa è quindi diventato più regolare, perdendo la spontaneità primigenia ma acquisendo ulteriori controllo e lucidità sia nel mezzo che nel messaggio.

Nidaa Badwan, Rinascita, 2024

La mostra, allestita nelle stesse sale usate come set, è un occasione per avere la possibilità di vedere, oltre a quest’ultima produzione, esemplari di alcuni cicli fotografici del passato: Cento giorni di solitudine (2016), Le oscure notti dell’anima (2020), Rinascita (2024).  

Nidaa Badwan, The Saving Light, 2024, Palazzo Buonaccorsi, Macerata

Nidaa Badwan. THE SAVING LIGHT
a cura di Paola Ballesi

29 novembre 2024 – 30 marzo 2025

Musei Civici Palazzo Buonaccorsi
Via Don Giovanni Minzoni 24, Macerata

Orari: martedì – domenica 10.00 – 13.00 / 15.00 – 18.30

Info: +39 0733 256 361

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