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VENEZIA | Galleria in Corte | 14 aprile – 17 settembre 2022

di GIORGIA BERGANTIN

Bugno Art Gallery apre un nuovo spazio espositivo dedicato all’arte contemporanea intitolato Galleria in Corte, all’interno di una corte dietro alla sede storica in Campo San Fantin. Questo nuovo luogo accoglie progetti curatoriali di artisti già affermati e ad aprire le danze la galleria di Massimiliano Bugno propone un solo show di Paolo Gioli, curato da Nico Stringa, dedicato alle primissime opere create negli anni Sessanta nella sua città di formazione, Venezia. La mostra Paolo Gioli. Gli anni di Venezia (1960 – 1969), aperta in occasione della nuova Biennale d’arte, sarà visitabile fino al 17 settembre 2022.

Paolo Gioli, Gli anni di Venezia, veduta della mostra, courtesy Galleria in Corte

La scelta curatoriale di esporre opere pittoriche e grafiche di un periodo ristretto, ma molto intenso, di Gioli (1960-1969) ne genera un’antologica settoriale senza precedenti. La mostra accoglie il pubblico con una serie di disegni e dipinti di medio e grande formato realizzati dall’artista durante il suo periodo di formazione in laguna, e termina con un’opera del 1967 prodotta in terra straniera. Alcuni richiami al nuovo linguaggio americano diventano più evidenti durante la sua permanenza a Manhattan e a New York, dove conclude Superficie grande di un oggetto esposto per l’occasione in galleria.

Paolo Gioli, Cristo morto? 1965, olio su tela, cm150x150

Paolo Gioli. Gli anni di Venezia (1960 – 1969) desidera porre l’attenzione sul primo stile di Gioli, già unico e riconoscibile, legato alla formazione e alla prima maturità. Periodo prolifico, in cui indaga l’essenza dell’immagine, l’esigenza inseparabile di un soggetto di muoversi, di occupare uno spazio rimanendo sempre sfuggente allo sguardo, al tatto, alla sua stessa persistenza. Turbanti e contemporaneamente rarefatte appaiono le sue Creature, corpi nudi senza identità, riconducibili a tutti ed a nessuno, all’uomo spogliato ed istintivo. Prepotenti e piacevolmente accattivanti sono le sue colorate scomposizioni Scomponibili, sperimentazioni pittoriche anticipatorie della sua futura ricerca foto-cinetica.

Paolo Gioli, Gli anni di Venezia, veduta della mostra, courtesy Galleria in Corte

Nico Stringa racconta con queste parole le opere scelte per questa esposizione: «L’omogeneità di fondo del primo e dell’ultimo Gioli, la persistenza e la ricorrenza dei grandi temi che egli ha fatto propri, l’incrocio tra la tensione all’immagine consapevole e le grandi svolte degli anni ’60 costruite sulla banalizzazione dei mass-media e il bombardamento pubblicitario, lo portano ad abbandonare temporaneamente l’indagine sul torso (trattato nelle “Creature”, che riprenderà in nuove forme con la fotografia-polaroid e con la tecnica stenoscopica) e a sviluppare quel patrimonio di immaginazioni che possediamo e ricreiamo, consce e inconsce, sedimentate dentro di noi, che le arti visive e letteratura ci aiutano a decifrare, illuminando a “scatti” l’oscurità dell’origine, l’enigma dell’impronta visiva, il percorso non sempre consapevole verso l’autonomia della forma».

I lavori di Gioli visibili, fino al 17 settembre, alla Galleria in Corte sono dei capolavori che testimoniano una tappa storica fondamentale per la storia dell’arte, italiana ed internazionale, collocandosi negli anni più effervescenti della Neoavanguardia. Contaminazioni espressioniste ed informali, post-cubiste, surrealiste e cinetiche caratterizzano la ricerca di questo artista poliedrico, la cui pittura (per anni dimenticata) già possedeva la potenza fotografica e cinematografica dei suoi anni Settanta.

 

Paolo Gioli. Gli anni di Venezia (1960 – 1969)
a cura di Nico Stringa

14 aprile – 17 settembre 2022

Galleria in Corte
Campo San Fantin, San Marco 1997 – 30124, Venezia

Info: +39 041 5231305
info@galleriaincorte.com
www.galleriaincorte.com

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