NAPOLI | Galleria Area 24 Space | Fino al 10 aprile 2022
di TOMMASO EVANGELISTA
Galleria Area 24 Space porta a conclusione una collettiva significativa che fa il punto del contesto napoletano mid-career indagando, con intelligenza e attenzione ai diversi linguaggi, le ricerche espressive di 9 artisti legati al territorio partenopeo.
Le opere di Luigi Auriemma Media Words e We Are The Other indagano il confine esistente tra parola e figura, tra senso e perdita di senso, definendo il filo conduttore dell’esposizione, densa di strade di significazione. L’artista legge le frasi come sensazioni disgiunte in una forte critica dell’azione e, riprendendo l’installazione realizzata per Rotondi “Ovunque, Sempre, Diritti Umani”, di dolorosa attualità, attira lo sguardo sul senso nascosto e sull’interferenza dell’immagine-sguardo.
Prisco De Vivo, pittore e poeta, ama transitare per sentieri liminari e, soprattutto nel lavoro dedicato a Ingeborg Bachmann, lavora sull’emozione e sulla capacità di evocare registri dolorosi, immaginifici, attraverso colori materici e forme distorte e disfatte.
Antonio Barbagallo lavora sulle trame, su quell’idea di ferita lacerante che destruttura la superficie del progetto e determina un campo energivoro e aniconico, intenso e struggente nella sua carica desolata e desolante perché perennemente consumato dall’assenza.
Pina Della Rossa, unica fotografa in questo contesto, dialoga con gli artisti presenti attraverso i suoi scatti, i quali ricercano luoghi inanimati, abbandonati, scartati, privi di identità. Il suo sguardo flette la Natura per determinare una sorta di cammino tra i segni di uno spazio arcano e incomprensibile, dove la fermezza dei confini si contrappone alla flessione della camera ottica.
Giuseppe Di Guida, impegnato da sempre con progetti di respiro sociale in aree dismesse, in particolar modo nell’ex Manicomio di Aversa, ha inteso portare alla luce il disagio palpabile di chi non ha più voce, dando impulso alla nascita del Museo della Follia. Nella sua critica radicale al sistema individua simboli che riconfigura attraverso osservazioni parallele e stranianti.
Luigi Pagano lavora con i colori terragni, cercando nell’alchimia dei materiali polverosi e spenti poli di aggregazione della pittura. Nelle sue tecniche miste la forza delle superfici individua una esplosione di segni filamentosi e pieni di energia oscura, come percorsi alchemici da decifrare nel fumo della rete comunicativa.
Enzo Palumbo, attivo tra ricerca pittorica e scultorea, è da sempre figura di sperimentatore acuto e attento. I suoi ultimi oggetti plastici confermano una tensione al corpo che spalanca visioni inquietanti, lavorando su un immaginario non convenzionale e utopico, cercando gli antipodi delle morfologie e delle forme.
Felix Policastro, riconoscibile con le sue creature nell’atto di scattare e fuggire, tuffarsi e volare, è figura visionaria sin dagli anni Novanta, lavorando con memorie irregolari e spiazzanti. Tra segni e materia guarda alla dimensione dello scavo e dell’archeologia come metafora di un’attività onirica in perenne fabbricazione, e nella quale pittura scultura e design convivono in un agglomerato magmatico e simbolico.
Infine, la ricerca dell’artista Stefania Sabatino definisce un’attitudine alla scomposizione, al tentativo di far svanire immagini di vita propria sulle quali definire un complesso e articolato puzzle di sogni, gesti, azioni che determinano l’energia vitale del corpo. Il colore che specifica l’evocazione di una natura cosmica, la presenza di una forza, l’insofferenza per il flusso e l’emozione. Tutto diventa strada di ricerca e memoria.
“ 9 a r t i s t i i t a l i a n i ”
Luigi AURIEMMA
Antonio BARBAGALLO
Prisco DE VIVO
Pina DELLA ROSSA
Giuseppe DI GUIDA
Luigi PAGANO
Enzo PALUMBO
Felix POLICASTRO
Stefania SABATINO
Fino al 10 aprile 2022
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