SEREGNO (MB) | Martina’s Gallery | Fino al 3 giugno 2015
di Micol Balaban
Martina’s Gallery di Seregno (MB), di recente apertura, propone una bi-personale tutta al femminile, che vede Elisa Bertaglia e Anna Turina, selezionate da Martina Corbetta, protagoniste dello spazio espositivo fino al 3 giugno.
Le due artiste hanno formazione ed età differenti. Bertaglia, classe 1983, si laurea in Pittura nel 2009, esponendo sia in Italia sia all’estero già dal 2007. Turina, classe 1973, comincia al Salon I dell’Accademia di Brera nel 1995 ed espone in Italia e all’estero dal 1998. Entrambe percorrono sentieri paralleli, vicini ma differenti, in primis per i mezzi espressivi – pittura per Bertaglia e scultura per Turina – sino a congiungersi in una poetica affine. Si prestano a un interessante confronto parallelo e non a un’unione, a una mescolanza. “Antitetici nella forma, ma affini nei contenuti”, i lavori presenti rispecchiano l’iter creativo di entrambe.
La mostra è intitolata Nest. “Nest, “nido” come nascita, come luogo. Come origine. Come spazio” si legge nell’introduzione di Martina Corbetta nel catalogo della mostra, a cui seguono testi di Arianna Beretta e Chiara Serri. Il “sottotesto” della mostra, per dirlo alla Stanislavskij, è quindi il ricordo, l’infanzia, l’origine.
Elisa Bertaglia presenta due serie: Driftwood e Bluebirds, entrambe del 2015, in cui è sviluppato il tema della natura, sia sotto forma di animali, sia di paesaggi – a tratti accoglienti, a tratti angusti – senza ricorrere mai alla mimesi, rimanendo come all’interno di una visione onirica, suggerita sia dalla mancanza di regole spaziali, sia dall’unione di toni pastello e di cromie scure. In tutti questi lavori sono presenti, quasi metaforicamente, la figura, senza volto e senza tempo, dell’infanzia.
Sulla colonna centrale allo spazio spicca il trittico Senza numero civico (2014), piccole sculture nere realizzate in ferro, materiale prediletto da Anna Turina, raffiguranti delle piccole case da cui spuntano delle gambette, un efficace ossimoro visivo: la casa – simbolo di stabilità e di stasi – e le gambe – simbolo della mobilità del corpo, mezzo primario di spostamento e viaggio. Sembrano voler indicare il desiderio di tornare nella propria dimora d’infanzia e contemporaneamente voler fuggire dal proprio “nido”, appunto. Home sweet home (2014), invece, è composta da gabbiette di ferro, di colore bianco o nero, contenenti la riproduzione in piccolo di oggetti domestici e infantili – una culla, una sedia o un cavallo a dondolo – imprigionati e soffocanti al tempo stesso. Il passaggio da questa visione micro a una macro si ha con Dondolo (2015), serie creata ad hoc per questa mostra, costituita dai due grandi cavalli a dondolo, rigorosamente in ferro, che disvelano in maniera ancora più evidente la visione contrastata e ambigua rivolta al passato e al percorso di crescita. Uno sguardo volto all’indietro che mostra, tramite la durezza del materiale, la fragilità di un argomento così complesso, quale la casa, la famiglia, la vita domestica.
In modalità differenti Bertaglia e Turina riescono a farci percepire il fascino del ricordo, della visione contrastata, sottile e profonda che si ha verso il proprio passato.
Elisa Bertaglia e Anna Turina. Nest
10 aprile – 3 giugno 2015
Martina’s Gallery
Corso del Popolo, 56, Corte del Borghesan, Seregno (MB)
Orari: mercoledì-giovedì-venerdì 10-13; 15-17.30; altri giorni e orari su appuntamento