ROMA | Musei di San Salvatore in Lauro | Fino al 9 marzo 2024
di NICOLETTA PROVENZANO
Il mondo fantasmatico e onirico della mostra Pandemonio di Sergio Padovani, a cura di Cesare Biasini Selvaggi, con Francesca Baboni e Stefano Taddei, presso i Musei di San Salvatore in Lauro a Roma, sorge fuori dal Profondo (John Milton, Il Paradiso perduto, Milano 1985, C.D.C. editore) come verità asciuttamente taglienti e crudelmente viscerali, scavando nei meandri bui di turbamenti ed espiazioni, guardando negli occhi l’incubo e le forme del tormento per affrontare una realtà specchiante di gelide inquietudini.
Con oltre sessanta dipinti, quasi tutti per la prima volta esposti al pubblico, la mostra, organizzata dalla Fondazione THE BANK ETS – Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea di Bassano del Grappa (VI) e da Il Cigno GG Edizioni, indaga l’umanità nelle forme deformate del grottesco, infondendo una luce trasfigurante, dilaniante e al contempo salvifica al linguaggio pittorico.
Benché Sergio Padovani si ispiri per il titolo della mostra alle poesie di Ivano Ferrari, in particolare alla raccolta La franca sostanza del degrado, la dimora ch’è cittade e reggia Dell’eccelso Lucifero del Paradiso perduto di John Milton ritorna per le sue figure mordaci come dimensione da cui affrancarsi e da superare, per trovare «sullo sfondo di ogni composizione» come scrive il curatore, nonché segretario della Fondazione THE BANK, Cesare Biasini Selvaggi «il lampo della possibilità visionaria di redenzione per l’umanità, quindi di fede nella salvezza». Del resto l’incubo è un demone che frequenta spesso il palagio di Satáno, ma, come sintomo e funzione dell’inconscio, svela oscurità interne e drammaticità estetiche antiche, per sondarne gli abissi e approdare in superficie.
L’artista, tra simbolo e allegoria, metamorfosi e disgregazioni carnali, conduce il fruitore in un universo figurativo ermetico, melanconico, spettrale quanto malioso, che si nutre delle turbolenze dell’animo e di surrealtà mistiche.
Tra le opere più incisive e monumentali, nel dipinto Scene misteriose per palazzi tenebrosi l’oro del fondo permea la composizione trasportando la scena su un piano metafisico, oltre le coordinate temporali, su cui si stagliano, quasi in un horror vacui, alchimie e superfetazioni umane, meccaniche, animali e vegetali, in un moltiplicarsi di particolari e narrazioni minime unite in un sistema prospettico che cattura lo sguardo: come nella poesia di Ivano Ferrari «è l’ora in cui le ombre sembrano più grandi/parte di tempo sospesa nella dimensione/di una geografia anteriore all’esplosione dei dettagli».
Nel percorso espositivo, il video omonimo Pandemonio unisce l’intelligenza artificiale alla composizione musicale di Macchina Anatomica – gruppo composto dallo stesso Sergio Padovani, Roberto Fordiani e Alessandro Stefani – e attraversa i mondi dell’immagine e del suono in una contaminazione e germinazione continua, rappresentando metaforicamente la condizione umana come trasformazione e deformazione, evoluzione-involuzione, incomprensione e incomunicabilità.
La mostra itinerante Pandemonio, dopo la tappa romana, verrà esposta a Modena, città natale dell’artista, presso il Complesso di San Paolo, proseguendo un viaggio attraverso l’immaginario delle tenebre a cui restituire una visione di veglia.
Sergio Padovani. Pandemonio
a cura di Cesare Biasini Selvaggi
con Francesca Baboni e Stefano Taddei
30 gennaio – 9 marzo 2024
Musei di San Salvatore in Lauro
piazza di San Salvatore in Lauro 15, Roma
Orari: da martedì a sabato ore 10.00-13.00 e 16.00-19.00, chiuso lunedì e domenica
ingresso gratuito
catalogo Il Cigno GG Edizioni
Info:
Musei di San Salvatore in Lauro – Il Cigno GG Edizioni
T. +39 06 6865493 | redazione@ilcigno.org | www.museidisansalvatoreinlauro.it
Fondazione THE BANK ETS – Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea
M. +39 335 718 0804 | info@fondazionethebank.org | www.fondazionethebank.org