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GERMANIA | MANNHEIM | KUNSTHALLE MANNHEIM | Fino al 24 APRILE 2022

Intervista a GIULIA DALL’OLIO di Maria Chiara Wang

La ricerca di Giulia Dall’Olio è in continua evoluzione ed è quindi interessante seguirne da vicino i vari progressi. Da qui il desiderio di approfondire lo studio che ha portato alla realizzazione dell’ultimo progetto espositivo, Imbalance, per il Kunsthalle Mannheim. Un allestimento che nel perimetro di un cubo propone una installazione imponente, una serie di disegni di piccolo formato, un olio su tela ed un’opera site-specific. Gli altri temi affrontati e approfonditi nell’intervista seguente spaziano dal ruolo della Natura, alle tecniche impiegate, dalla valutazione del possibile condizionamento del contesto ambientale sulla ricerca artistica a un excursus sulle altre occasioni che vedranno esposte le opere di Giulia Dall’Olio sia in Italia che all’estero.

Giulia Dall’Olio, g 11][2 d, 2022, installazione a muro di 52 disegni a carboncino e acrilico su carta, 500×600 cm. Photo credit Kunsthalle Mannheim/Kathrin Schwab

Inizierei la nostra conversazione in medias res partendo dal racconto della genesi e dello sviluppo del progetto Imbalance inaugurato di recente al Kunsthalle Mannheim.
Imbalance 
è una mostra curata da Mathias Listl e realizzata grazie alla collaborazione con l’associazione Artgenossen – che ha finanziato parte del progetto – e con la Galleria Isabelle Lesmeister di Ratisbona, con cui ormai collaboro da sei anni.
Lo studio di questo progetto mi ha offerto l’opportunità di rivelare come la natura appaia oggi, nel suo insieme, frammentata poiché l’uomo la tratta da troppo tempo come se fosse una materia sfruttabile per ogni sua necessità, alla stregua di una risorsa infinita. È come avere tra le mani un pezzo di carta che continuiamo a strappare fino a quando non troviamo la dimensione giusta per poterlo utilizzare, così sul tavolo non rimane altro che una miriade di pezzi che non potranno tornare mai alla loro integrità.
Da questo pensiero ha origine l’installazione principale di Imbalance per la quale ho appositamente creato più disegni di grandi dimensioni, raffiguranti diversi tipi di vegetazione, che successivamente ho frammentato in cinquantadue pezzi, per poi disporli in maniera casuale a muro. Sul lato opposto, con lo stesso principio, ho realizzato 14 piccoli disegni su cui sono poi ulteriormente intervenuta con pastelli, colori ad olio e acrilici. A chiudere il progetto due opere apparentemente incomplete dove lascio allo spettatore il compito di ultimare con la sua immaginazione l’evoluzione dell’architettura naturale: un piccolo olio su tela e un grande disegno fatto direttamente a parete. Di quest’ultimo se ne può vedere la realizzazione a questo link: https://vimeo.com/683705859.

Giulia Dall’Olio, dettaglio, g 11][2 d, 2022, installazione a muro di 52 disegni a carboncino e acrilico su carta, 500×600 cm. Photo credit Kunsthalle Mannheim/Kathrin Schwab

Nel testo critico della mostra, diversamente dalla produzione testuale che ha affiancato i tuoi lavori sinora, si insiste molto sulla totale assenza dell’essere umano e animale nelle tue opere e sulla considerazione che in esse la vita sembra essere esclusivamente vegetale. Qual è il significato che attribuisci a tale punto di vista? E che valore assegni a questo aspetto della tua ricerca?
La totale assenza figurativa dell’essere umano e animale è necessaria per non dare la natura per scontata e per riporla al centro della nostra esistenza. Spesso quando si sta seduti in treno, guardando fuori dal finestrino, riusciamo ad accorgerci della bellezza del paesaggio solo nel momento in cui non siamo distratti e abbiamo il tempo per soffermarci ad osservarlo. Le emozioni che nascono da questo tipo di osservazione andrebbero coltivate, perché probabilmente solo con l’educazione a questi sentimenti riusciremo a tornare a prenderci cura di ciò che ci circonda nella misura necessaria alla vita. Il mondo vegetale non ha bisogno dell’uomo, mentre l’uomo ha assolutamente bisogno della natura.

Se e in che modo vivere in un contesto ambientale diverso può condizionare sia la produzione che la fruizione e l’interpretazione di un’opera d’arte come la tua, incentrata sul dato naturale?
Ho riflettuto molto su questo mentre andavo in Germania. Viaggiando con l’automobile ho visto mutare il paesaggio e gli spazi verdi che sono ovviamente, per una questione di caratteristiche del territorio, differenti dai nostri, molto più presenti. Dall’autostrada, e anche dalle strade statali, si vedono paesaggi intonsi, boschi e colline su cui non presenzia alcun artificio umano. Mi sono chiesta se le necessità che hanno caratterizzato la mia ricerca artistica fino ad oggi, sarebbero state le stesse vivendo in un luogo dove il rapporto tra uomo e natura mi appare più equilibrato. Alla fine ho convenuto che sarebbero state le stesse e forse anche più sentite.

Giulia Dall’Olio, g 11][1 d, 2022, foto work in progress disegno a muro photo credit Kunsthalle Mannheim/Heiko Daniels

La Natura tra le tue mani diventa materia da assorbire, interiorizzare, elaborare, plasmare e riproporre al pubblico. Come avviene tale processo?
Banalmente l’ottanta percento di responsabilità di questo processo è della gomma che uso per cancellare il carboncino e di conseguenza per disegnare. Il plasmare la natura dipende da come scolpisco e modifico le gomme che utilizzo. Non posso usare gomme spigolose quindi, prima di fare anche un solo segno, le lavoro: le gomme morbide vengono pressate, arrotondate, arrotolate, schiacciate, mentre le gomme dure prima vengono tagliate con il cutter e poi cancellando le assottiglio fino a che non si smussano. Questa lavorazione, unita al vivere, porta ad una sintesi di forma che auspico non sia sempre la stessa.

Giulia Dall’Olio, da g 19][238 d a g 19][251 d , 2021, installazione a muro di 14 disegni a carboncino, acrilico, pastello e olio su carta, 35×25 cm. Photo credit Kunsthalle Mannheim/Kathrin Schwab, courtesy l’Artista e Galerie Isabelle Lesmeister

Nelle opere esposte nella project room del Kunsthalle Mannheim risulta evidente un inedito studio sull’uso del colore affiancato, o forse sarebbe più corretto dire sovrapposto, alla stesura del carboncino. Puoi approfondire questo nuovo indirizzo della tua ricerca?
Lavorando in maniera molto libera, senza forzature di contenuti, ho innescato un dialogo immaginario tra l’utilizzo del colore e quello del carboncino, come fossero opinioni differenti che nel tempo cercano di correggersi a vicenda e di trovare la loro verità. Un pretesto, forse, per avvicinare e creare un legame tra due facce diverse del disegno che nasce dalla stessa mano.

Giulia Dall’Olio, disegni a carboncino, acrilico, pastello e olio su carta, 35×25 cm. Photo credit Kunsthalle Mannheim/Kathrin Schwab, courtesy l’Artista e Galerie Isabelle Lesmeister

Per concludere, ti chiedo un breve excursus sulle iniziative presenti e future che vedono e vedranno le tue opere esposte sia in Italia che all’estero.
In Italia, a fine mese, sarò presente a MIART con Galleria Studio G7 e a settembre inaugurerò una mostra a cura di Paolo Trioschi presso la sala del mosaico in biblioteca Classense a Ravenna. All’estero sarò presentata da Galleria Studio G7 a “Drawing Now Art Fair” a Parigi, mentre a luglio parteciperò a Karlsruhe con Galerie Isabelle Lesmeister che porterà il mio lavoro anche ad Art Toronto in Canada e a Miami.

 

Giulia Dall’Olio. Imbalance
a cura di Mathias Listl

In collaborazione con associazione Artgenossen e Galleria Isabelle Lesmeister di Ratisbona

3 marzo – 24 aprile 2022

Kunsthalle Mannheim
Friedrichsplatz 4, Mannheim 

Info: 
+49 (0) 621 293 6433
Kathrin.sieberling@mannheim.de
https://www.kuma.art

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