RAVENNA | Location varie | 5 giugno – ottobre 2014
Un’anteprima di Elena Sabattini
«Sono 25 anni che lavoro per amore della mia città. Il Festival è tra le tessere più preziose del mosaico culturale di Ravenna». Cristina Mazzavillani Muti, ideatrice e linfa del Ravenna Festival, nonché madrina stessa dell’intera città, vuole così porgere gli omaggi alla sua creatura che festeggia oggi il quarto di secolo. Venticique anni di grandi traguardi: 830.000 i biglietti staccati per 18 milioni e 300 mila euro. Con un sostegno da parte delle aziende di 37 milioni di euro.
Sabato 8 febbraio al Teatro Alighieri di Ravenna si è dato avvio alla 25ª edizione del Festival con una conferenza stampa di presentazione, e se la signora Muti chiama, i ravennati rispondono numerosi.
In questo inverno in cui Ravenna sta vivendo un periodo di eccitazione e attesa rispetto la sua candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019, il Ravenna Festival rilancia la posta in gioco con un tema per nulla facile e scontato: 1914: l’anno che ha cambiato il mondo. E nel mondo ci sono le arti figurative, il cinema, la prosa, la danza, ma anche quelle coscienze umane che la guerra ha tanto ferito e che il Festival vuole indagare attraverso il solo modo che conosce: la cultura.
Il via alle danze sarà dato il 5 giugno e la conclusione della rassegna avverrà, come ormai è abitudine, ad ottobre con la Trilogia d’autunno. Il tema della Grande Guerra approderà infine al solenne concerto della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi presso il Sacrario di Redipuglia diretto dal maestro Riccardo Muti e in omaggio al grande direttore recentemente scomparso, Claudio Abbado. E ancora i grandi direttori dei nostri tempi: Yuri Temirkanov, Kent Nagano e Valerij Gergiev. Persino l’arte contemporanea sarà protagonista attraverso i capolavori minimal Early Works di Trisha Brown, con le scenografie di Donald Judd e la riscoperta di un nuovo luogo di spettacolo della città, il Palazzo Rasponi dalle Teste; il progetto site specific del Gruppo Nanou nell’analisi di una nuova percezione sensoriale del mondo; l’innovativa rilettura inglese del teatro musicale, OperaUpClose, che proporrà l’opera lirica tra i tavoli di un’osteria.
Altro felice ritorno sarà quello del visionario cantautore Vinicio Capossela con la sua Banda della Posta, che insieme alla Notte della Taranta animerà due tumultuose notti al secentesco Palazzo San Giacomo di Russi. Un’asina di nome Matilda sul palco, gli alti canti degli alpini durante la Guerra, i burattini romagnoli e i cantanti d’opera lirica per raccontare una storia lunga 25 anni e che non ha alcuna intenzione di arrestarsi.
Ravenna Festival. 1914: l’anno che ha cambiato il mondo
giugno – ottobre 2014
Ravenna. Luoghi vari in città
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