VENEZIA | Ca’ Dandolo | Padiglione Iraq alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia | 1 giugno – 24 novembre 2013
Il Curatore Jonathan Watkins presenta a Ca’ Dandolo – palazzo del 16° secolo, affacciato sul Canal Grande, mai usato finora come sede di mostra durante una Biennale Veneziana – la mostra collettiva Welcome to Iraq, con lavori di artisti contemporanei Iracheni. L’obiettivo primario è quello di fornire – dopo decadi di repressione, censura e conflitti che hanno limitato lo sviluppo della cultura in Iraq – lo spaccato eterogeneo degli artisti attivi in Iraq: gli artisti presenti in mostra, tutti iracheni residenti in Iraq, rappresentano due generazioni di artisti da tutte le parti del Paese. I lavori presentati variano dalla fotografia al disegno, dalla pittura al video, alla scultura, all’installazione e al tessile. Jonathan Watkins e Tamara Chalabi, presidente di RUYA, hanno collaborato con ricercatori ed esperti interni al paese per la ricerca degli artisti. Hanno organizzato eventi informativi per gruppi di più di 90 artisti, e visitato studi a Bagdad, nelle province del Kurdistan e di Babilonia, e a Bassora.
La mostra introdurrà l’Iraq nell’appartamento del primo piano, creando un’atmosfera volutamente salottiera e uno spazio interattivo dove i visitatori possono sedere, leggere ed imparare la cultura dell’Iraq, mentre bevono del tè. L’atmosfera quieta e domestica dell’edificio verrà mantenuta anche attraverso l’uso del mobilio già presente e un intervento leggero sulle preesistenze architettoniche.
Nel descrivere il proprio approccio curatoriale, Jonathan Watkins dice:
“L’accento artistico sarà sulla natura della vita d’ogni giorno come essa è vissuta ora in Iraq, che mostra una determinazione ad arrangiarsi, e un’inventiva nata da straordinarie circostanze storiche.’’
I membri fondatori di RUYA Reem Kubba e Shwan Taha, che anche hanno diretto il Patrons Committee del padiglione di Iraq Pavilion alla 54. Esposizione Internazionale d’Arte, continuano il loro coinvolgimento in questa edizione. Il commissario locale a Venezia è l’associazione Nuova Icona (www.nuovaicona.org)
Welcome to Iraq
Padiglione Iraq alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia
Curatore: Jonathan Watkins
Promosso da: Ruya Foundation for Contemporary Culture in Iraq (RUYA)
Ca’ Dandolo, Venezia
1 giugno – 24 novembre 2013
Anteprima stampa: 29 – 31 maggio 2013
Info: www.theiraqpavilion.com
IL CURATORE
Curatore e scrittore stimato internazionalmente, Jonathan Watkins è dal 1999 direttore di Ikon Gallery, Birmingham. Precedenti incarichi includono quelli di Curatore della Serpentine Gallery (1995-1997) e Direttore di Chisenhale Gallery (1990-1995). Ha curato un gran numero di importanti mostre internazionali, comprendenti: Guangzhou Triennial (2012); Negotiations, Today Art Museum, Beijing (2010); Sharjah Biennial (2007); Shanghai Biennale (2006); Tate Triennial (2003); Facts of Life: Contemporary Japanese Art, Hayward Gallery, London (2001); Quotidiana, Castello di Rivoli, Turin (1999); e la Biennale of Sydney (1998). E’ stato parte del team curatoriale di Riwaq: Palestinian Biennial (2007); Milano Europa 2000, Palazzo di Triennale, Milano; e Europarte, Biennale di Venezia (1997).
Ruya Foundation for Contemporary Culture in Iraq
Ruya Foundation for Contemporary Culture in Iraq (RUYA) è una organizzazione irachena non-profit e non-governativa fondata da iracheni appassionati di arte e cultura; scopo principale della fondazione è di favorire lo sviluppo della cultura in Iraq, e costruire ponti col resto del mondo. Il principale obiettivo della fondazione è di promuovere e stimolare lo sviluppo della cultura nel paese, in un periodo in cui le priorità si concentrano su altri settori, e di costruire una piattaforma a beneficio degli iracheni, particolarmente i giovani, permettendo la partecipazione ad eventi internazionali. In aggiunta al supporto ad eventi locali, suo obiettivo è di creare una rete di eventi interculturali che possa anche contribuire allo sviluppo della società civile in Iraq. Intende anche favorire un dialogo interculturale attraverso le arti.