llycaffè, azienda globale del caffè conosciuta per il legame privilegiato che ha costruito con il mondo dell’arte contemporanea, presenta per la prima volta in Italia in occasione della 31esima edizione di Artissima, la nuova illy Art Collection che sostiene il messaggio promosso dall’Associazione Genesi e dal suo “Progetto Genesi. Arte e Diritti umani”, curato da Ilaria Bernardi: un percorso itinerante che unisce eventi espositivi ed educativi con l’obiettivo di offrire una formazione permanente sul tema dei diritti umani.
Il sodalizio tra illycaffè e l’Associazione Genesi affonda le radici in una fiducia condivisa nella funzione sociale dell’arte – intesa come strumento capace di parlare a tutti e di incidere sulla società per trasformarla e favorirne il progresso – e trova massima espressione nella illy Art Collection realizzata dalle quattro artiste di fama internazionale protagoniste dell’edizione 2024 di Progetto Genesi attraverso focus monografici dedicati a queste all’interno delle quattro mostre incluse nell’iniziativa.
La siriana Simone Fattal, l’iraniana Shirin Neshat, l’italiana Monica Bonvicini e la milanese di origini senegalesi Binta Diaw, ognuna con il proprio linguaggio espressivo, hanno utilizzato la tazzina illy come una tela bianca per riflettere attorno ad alcune delle più urgenti questioni culturali, ambientali e sociali, raccontando la propria esperienza di donne in differenti contesti geografici e sociali e facendosi così portavoce della condizione femminile nel mondo.
“Siamo entusiasti di presentare la nuova illy Art Collection firmata da un pool di artiste quali Monica Bonvicini, Binta Diaw, Simone Fattal e Shirin Neshat – dichiara Cristina Scocchia, Amministratore Delegato di illycaffè –. L’abilità e il linguaggio distintivo di ciascuna trovano espressione nelle nostre tazzine con una collezione appassionante e carica di significato, che ci induce a riflettere sul dibattito sempre più attuale della condizione femminile nel mondo. Un’edizione limitata che ben esprime il nostro impegno verso questi temi e il profondo rispetto per i diritti umani, fiduciosi che l’arte possa essere un potente strumento per sensibilizzare e ispirare il cambiamento”.
Monica Bonvicini, artista italiana di fama internazionale con base a Berlino, ha scelto per questa illy Art Collection il motivo delle maglie della catena, elemento che compare in molte delle sue iconiche installazioni, sculture e disegni, ispirati alla serie di disegni rossi Hanging Heavy del 2001. Le catene e i loro nodi resi neri per questa edizione si riferiscono a quei momenti che condividiamo davanti a un caffè, scambiandoci idee, impegnandoci in conversazioni, parlando di cose di nuovo. Rappresentano le relazioni e i ricordi, esprimono un senso di comunità e connessione.
Binta Diaw è un’artista visuale italo-senegalese che vive e lavora a Milano. Spesso declinata sotto forma di installazioni di varie dimensioni, la sua ricerca plastica fa parte di una riflessione filosofica sui fenomeni sociali che definiscono il mondo contemporaneo attraverso il corpo e la spazialità. Nella sua tazzina illy Art Collection, Binta Diaw porta lo spettatore nell’esplorazione di molteplici livelli di identità: in particolare, se stessa come corpo sociale e la sua posizione di donna nera in un contesto occidentale.
Tra le più importanti artiste contemporanee, Simone Fattal è nata in Siria e cresciuta in Libano. La sua ricerca, che si articola nell’impiego di diversi mezzi espressivi, tra cui il disegno, la pittura e la ceramica, evoca l’unione fra dimensione carnale e mistica, realtà e immaginazione. Il gioco di linee e segni colorati che decorano la tazzina illy Art Collection, restituiscono l’intimità profonda dei sentimenti e dei pensieri degli esseri umani ed esprimono il valore e la fragilità della vita.
Shirin Neshat è un’artista visiva iraniana che vive e lavora a NY, conosciuta principalmente per il suo lavoro nel mondo del cinema e per le sue fotografie in bianco e nero che immortalano donne velate sulle quali l’artista sovrascrive versi di poetesse iraniane. Attraverso la rappresentazione del corpo femminile e la scrittura sulla pelle, Neshat esplora la complessità della condizione sociale della donna nella cultura islamica, esprimendo così il suo forte impegno civico a favore del femminismo e contro ogni forma di pregiudizio o censura.
Info: www.illy.com