TRIESTE | illycaffè
Intervista a MONA HATOUM di Matteo Galbiati
Partner globale per il caffè di Frieze London, la fiera d’arte contemporanea più importante al mondo, illycaffè ha scelto proprio la prestigiosa vetrina londinese per presentare la nuova serie della storica illy Art Collection il cui progetto vanta la firma di Mona Hatoum. Forte di un linguaggio essenziale e minimo, nelle sue opere l’artista ha sempre cercato di fondere temi estetici alle istanze biografiche che guardano alle sue origini palestinesi. Temi sociali e culturali di grande attualità animano da sempre ogni sua forma espressiva, anche nell’interpretazione dell’iconica tazzina disegnata da Matteo Thun ha saputo mantenere fede ai suoi principi. Scopriamo con la stessa artista cosa si nasconde dietro all’eleganza sinuosa delle linee e dei segni di questo suo disegno:
Come ha lavorato al progetto per illy Art Collection? Quali “problematiche” ha riscontrato nell’interpretare la celebre tazzina disegnata da Matteo Thun?
Mona Hatoum – Non ci sono state sfide, ho trovato subito l’ispirazione. Ho sempre ammirato la illy Art Collection e sono stata davvero felice di essere stata invitata a dare il mio contributo con il design di questa nuova serie di tazzine.
Quali principi e quali orientamenti hanno ispirato questo suo lavoro per illy?
Molto semplicemente mi ha colpito il fatto che illycaffè utilizzi una miscela 100% Arabica, questo mi ha suggerito l’idea di creare una tazzina per il caffè “100% Arabica”. Ho usato un’astrazione dei motivi distintivi della Kefiah, la tipica sciarpa araba, poiché sentivo che questo fosse l’oggetto o il simbolo più arabo.
Con l’essenzialità del disegno finale quali valori e immaginari vuole trasmettere?
Mi piace molto il concetto di aver usato il motivo della Kefiah per decorare un oggetto funzionale che si usa nella vita quotidiana. È ricco di simbolismi. Ad esempio, il motivo a rete è un simbolo di collettività ed è spesso interpretato come l’unione delle mani; la foglia di ulivo per me significa pace. Per me è poi interessante che la Kefiah sia stata associata alla causa palestinese. Forse si possono cogliere, in qualche modo, tutte queste associazioni poetiche o politiche.
Quali connessioni ci sono con la sua ricerca e sperimentazione artistica?
Ho già usato in precedenza il motivo della Kefiah nel mio lavoro ricamandolo su tessuto e usando lunghe ciocche di capelli umani o trasformando il suo motivo a griglia in una recinzione a catena che è diventata un po’ un’ossessione in una serie continua di lavori diversi in cui ho usato la penna su carta, l’acquarello, gli acrilici, le stampe litografiche e ora anche sulla porcellana.
Spesso della sua ricerca si dice che sia influenzata dalle origini libanesi e dalla storia del suo Paese: i temi politico-sociali come si conciliano con la scelta del suo linguaggio e della sua espressività minimali?
Vengo da un ambiente tormentato, essendo nata in una famiglia palestinese che è stata costretta all’esilio, aspetti di questo mio background, quindi, sono impressi nella mia mente e nel mio animo, inevitabilmente filtrano occasionalmente attraverso il lavoro. Ma mi piace usare un’estetica minimale riduttiva con la geometria, l’astrazione ed esplorare la risonanza dei materiali per trasmettere le mie idee in modo implicito. L’opera non illustra né racconta le mie origini geografiche, ma rimane aperta a interpretazioni in modo che lo spettatore possa metterla in relazione con altre situazioni o con la propria storia e il proprio vissuto.
Quali sono i suoi prossimi progetti?
Sono molto emozionata perché ho molti progetti in arrivo il prossimo anno, uno forse a Venezia, due mostre personali a Stoccolma e tre a Berlino che richiedono tutti nuovi lavori e sono troppi da menzionare!
Mona Hatoum per illy collection
Info: www.illy.com
Note
Mona Hatoum, nata a Beirut da famiglia palestinese, vive a Londra dal 1975, ossia da quando, mentre era in Gran Bretagna per una breve visita, scoppiò la guerra civile in Libano. Ha studiato arte a Londra e, nonostante i frequenti viaggi e le numerose residenze artistiche in tutto il modo, da allora vive e lavora nella capitale britannica. Hatoum ha preso parte a numerose mostre internazionali importanti, tra cui la Biennale di Venezia (1995 e 2005) e Documenta (2002 e 2017). Ha inoltre tenuto mostre personali presso istituzioni prestigiose, come il Centre Pompidou a Parigi, la Tate Modern a Londra e presso Menil Collection a Houston. Vanta un lungo elenco di premi e menzioni internazionali, tra cui il Premio Joan Miró Prize (2011), la 10° edizione dell’Hiroshima Art Prize (2017) e il Praemium Imperiale (2019).
illycaffè è un’azienda familiare italiana fondata a Trieste nel 1933, che da sempre si prefigge la missione di offrire il miglior caffè al mondo. Produce un unico blend 100% Arabica, combinando 9 delle migliori qualità al mondo secondo illycaffè. Ogni giorno vengono gustate 8 milioni di tazzine di caffè illy in oltre 140 Paesi, nei bar, ristoranti e alberghi, nei caffè e negozi monomarca, a casa. Grazie alle sue innovazioni, contribuisce all’avanzamento tecnologico nel mondo del caffè. Con la creazione in Brasile, nel 1991, del “Premio Ernesto Illy de qualidade sustentavel do cafè para espresso”, illy ha contribuito alla condivisione del know-how e al riconoscimento ai produttori di un premium price per la migliore qualità secondo illycaffè. Dal 2016 attraverso il premio “Ernesto Illy International Coffee Award” l’azienda celebra i coltivatori di caffè al mondo che secondo illy hanno prodotto il miglior lotto di caffè sostenibile. Dal 2013, l’azienda è regolarmente inserita nella lista delle World Most Ethical Companies. Nel 2019 illy ha rafforzato il proprio impegno a perseguire un modello di business sostenibile, che integra gli interessi delle persone e dell’ambiente, adottando lo status di Società Benefit e inserendo questo impegno all’interno del proprio statuto. Nel 2021 illy è stata la prima azienda italiana del caffè ad avere ottenuto la certificazione internazionale B Corp grazie al suo impegno a rispettare i più alti standard di performance sociale e ambientale. Con l’obiettivo di diffonderne la cultura a tutti i livelli, offrire una preparazione completa e pratica a coltivatori, baristi e amanti del caffè, l’azienda ha fondato la sua Università del Caffè. Tutto ciò che è ‘made in illy’ viene arricchito di bellezza e arte, valori fondanti del marchio a cominciare dal logo, disegnato dall’artista James Rosenquist, fino alle tazzine che compongono la illy Art Collection, decorate da oltre 100 artisti internazionali. Nel 2020 l’azienda ha impiegato 1291 persone e ha un fatturato consolidato pari a €446,5 milioni. Gli store e i negozi monomarca illy nel mondo sono circa 261 in più di 40 Paesi. Nel 2021 Rhone Capital è entrato nel capitale di illycaffè con una quota di minoranza per accompagnare l’azienda nella sua crescita internazionale.