Repubblica di SAN MARINO | Claudio Poleschi Arte Contemporanea | 26 ottobre 2024 – 31 gennaio 2025
di IACOPO COTALINI
Alla galleria Claudio Poleschi Arte Contemporanea di San Marino è in corso Mon histoire à moi di Gian Marco Montesano, curata da Carlo Vanoni e con un video di Luca Condorelli. La mostra racconta i cinquant’anni anni di carriera del pittore torinese ponendo l’accento sulla sua visione della Storia, attraverso un allestimento casuale delle immagini. Come spiega il curatore, la mostra riprende la logica del programma televisivo Blob, che a sua volta proponeva una serie di video di altre trasmissioni montati satiricamente ad arte. Anche il video di Condorelli proiettato nella prima sala racconta attraverso immagini del primo novecento un susseguirsi di eventi e personaggi, che talvolta si ritrovano nell’opera di Montesano.
Le opere quindi non seguono un allestimento storiografico, filologico o tematico ma immergono lo spettatore in un immaginario denso e complesso, dando l’impressione di poter vedere i ricordi di qualcun altro.
Tale approccio viene rispettato anche nel catalogo, dove Montesano racconta di suo pugno la sua poetica filosofica con le sue evoluzioni e contraddizioni.
Da un momento all’altro quindi lo sguardo si trova di fronte a immense rose colorate, Grazie dei Fiori (2007), per poi voltarsi e precipitare in un grande caffè parigino in bianco e nero, Paris au tempis des amours fanès (1998). Questa dicotomia tra paesaggio urbano e elementi naturali ritorna spesso nella retrospettiva, sia come detto prima separando i due temi sia unendoli, come avviene in On est seuls, mais bien (1994), dove una bambina porta a spasso un pony in una strada abitata da soli palazzi.
A volte si trovano immagini che appaiono quasi come visioni sognanti per l’atmosfera e i protagonisti che le abitano. In Romantique (2016), ad esempio, in una foresta in bianco e nero un soldato tedesco suona un violoncello al chiaro di luna, sotto lo sguardo vigile di un cervo in secondo piano. Concentrandosi sulla divisa del soldato – curata nei minimi dettagli – si intuisce come il tema della guerra, specialmente della seconda guerra mondiale, sia molto caro all’artista. Tra palazzi del potere sia nazista che stalinista – Historikerstreit (1999) – e volti noti di quel periodo storico – I difensori dell’arte (1990) – Montesano ci catapulta in vere e proprie scene di guerra. In Montenero, alfine indietro nessuno tornò… (2010), un lungo filo spinato in primo piano si frappone tra lo sguardo e la battaglia della prima grande guerra, mentre sullo sfondo i soldati sono immersi tra i fuochi e fumi del momento. La resa pittorica è quasi cinematografica per l’impatto dato dall’estensione in lunghezza del dipinto, suggerendo un uso narrativo della pittura che, secondo l’artista, è ormai scomparso.
Come infatti racconta durante l’opening, “la pittura è morta perché non fa più mondo”, ovvero non è più la forma prediletta per raccontare la storia che è stata. Allo stesso modo, Vanoni spiega nel catalogo che la pittura di Montesano si contrappone al racconto superficiale dei mezzi di comunicazione di massa, in quanto le immagini prodotte dall’artista sono sostenute dal pensiero e dalle sue riflessioni. Sempre citando Vanoni, “Gian Marco Montesano aggiunge un carico filosofico non tanto a ogni signola immagine […] quanto alla mostra nella sua totalità, che diviene realtà autonoma e indipendente dalla Storia/storia, ma, al contempo, generata dalla Storia/storia stessa.”
GIAN MARCO MONTESANO. Mon histoire à moi
a cura di Carlo Vanoni
26 ottobre 2024 – 31 gennaio 2025
Claudio Poleschi Arte ContemporaneaClaudio Poleschi Arte Contemporanea
Via Consiglio dei Sessanta 11 Dogana, Repubblica di San Marino
Info: +39 0549 908409
claudiopoleschiarte@gmail.com
www.claudiopoleschi.com