MILANO | Tube Culture Hall | Fino al 21 marzo 2025
MILANO | Tube Booth | Fino all’1 aprile 2025
di ELEONORA BIANCHI
Avete presente quei pomeriggi di marzo, quando inizia a esserci bel tempo e si può andare al parco, l’erba è ancora bagnata, ma il Sole è caldo e si può stare senza giacca? O sotto Natale, quando fuori c’è la neve e si sta in casa davanti al camino con la copertina e una cioccolata calda? Milk & Cookies, da Tube Culture Hall a Milano, è esattamente questo: una mostra che sa di casa della nonna, dei cartoni animati in TV al ritorno da scuola e, come dice il titolo stesso, di latte e biscotti. In un’epoca in cui tutto esiste per essere condiviso e dimenticato nel giro di pochi scroll, questi dipinti fanno l’esatto opposto: fermano il tempo, lo allungano, lo rendono significativo. Sono istantanee di attimi che, nella vita reale, ci scivolano via – un nuovo paio di scarpe, due sedie sole che si tengono compagnia, una tazza lasciata sul tavolo ancora mezza piena. Dettagli minimi, a occhi non attenti persino irrilevanti, ma capaci di farci sentire subito a casa.

Milk & Cookies, installation view, Tube Culture Hall, Milano
L’esposizione prende in causa tutti i punti umanamente deboli di una società iperconnessa, ma pur sempre costituita da individui, in fondo, soli, non tanto perché si faccia riferimento all’ordinario, all’abitudine e alla banalità di un tasto dolente universalmente riconosciuto e condivisibile, piuttosto, la necessità di un’esposizione tanto sentimentale è da imputarsi al vizio squisitamente contemporaneo di sentire la mancanza di qualsiasi cosa, spesso ancor prima che sia finita. E non c’è #throwback che tenga, se anche i figli dei social sanno provare nostalgia, se nell’asettica realtà della nostra epoca, un dipinto figurativo è ancora in grado di coglierci di sorpresa.
(Ri)scopriamo una pittura capace di essere, che non cerca nulla se non quello che è già presente, una figurazione calibrata sulla confidenza con l’osservatore e sulla familiarità dell’osservato. Qui, la non è da leggersi come natura morta, ma – nella sua traduzione più letterale e in questo caso particolarmente calzante – come qualcosa che sa essere ancora vita. È il racconto silente di oggetti che continuano imperterriti a esistere anche quando smettiamo di guardarli, che resistono all’oblio frenetico del quotidiano.

Milk & Cookies, installation view, Tube Culture Hall, Milano
Amit Berman, Charles Laib Bitton, Louise Janet, Deb Koo e Ollie White ci spediscono cartoline di passati momenti più felici o, forse, solo abbastanza lontani nel tempo da permetterci di romanticizzarli. Diciassette fotografie domestiche rimaste in un rullino dimenticato in un cassetto, mai sviluppato perché non è arrivato a 36 scatti, mai finito perché ormai già iniziato.
Sono storie che non conosciamo, ma che, in realtà, ri-conosciamo, nella misura in cui si narra di memorie così comuni da risultare universali, di un’intimità che di intimità perde, non tanto perché esposta, quanto perché tratta di abitudini profondamente insite nella nostra rizomatica quotidianità.

Milk & Cookies, installation view, Tube Culture Hall, Milano
Milk & Cookies racconta della bellezza così puramente autentica racchiusa nelle cose lasciate in sospeso, nei gesti automatici, in quei momenti fugaci, in tutto quello che passa inosservato. Ci aiuta a ritrovare la poesia di una vita lenta, utopia soffocata dalle frenesie cui siamo abituati quotidianamente. Svegliarsi accanto a qualcuno che ancora dorme, osservare la luce che entra dalle finestre e studiare le forme che si disegnano sulle pareti, incontrare le nostre persone in una stanza di casa, impegnate nella più ordinaria delle routine, e capire che quello è il posto in cui dobbiamo essere, il posto in cui tutto è giusto. Attimi che spesso sottovalutiamo, ma che la pittura, con la sua ostinata, tenace delicatezza, riesce ancora a salvare.

Lin Hongjing. Peony Pavilion, installation view, Tube Booth, Milano
In contemporanea, Tube Booth – progetto itinerante che innesta piccole esposizioni in spazi esterni alla sede della galleria – presenta, presso gli spazi della Galleria Giovanni Bonelli a Milano, Peony Pavilion, la prima mostra personale di Lin Hongjing, giovane artista cinese residente a Venezia. Tredici dipinti dalla forte carica drammatica intrecciano riferimenti colti e variegati frammenti di vita quotidiana, tra criminologia e cultura pop.

Lin Hongjing. Peony Pavilion, installation view, Tube Booth, Milano
Ogni opera è indipendente e distinta dalle altre, eppure, tutte sono legate dalla medesima atmosfera incantata, straniante, da quella calligrafia poetica che rimane sospesa tra memoria storica, leggenda e suggestioni personali. Lin Hongjing lavora in quel fiabesco momento di dormiveglia, tra un sogno simbolista e visionario e una malinconica realtà che si sublima in opera d’arte.
Milk & Cookies
a cura di Jemma Elliott-Israelson
Artisti: Amit Berman, Charles Laib Bitton, Louise Janet, Deb Koo, Ollie White
12 febbraio – 21 marzo 2025
Tube Culture Hall
Piazza XXV Aprile 11/B, Milano
Orari: da martedì a venerdì 15.00-19.00; sabato su appuntamento
Peony Pavilion. Lin Hongjing
6 marzo – 1 aprile 2025
Tube Booth
via L.P. Lambertenghi 6, Milano
Orari: da martedì a sabato 11.00-19.00
Info: +39 329 7924986
info@tubeculture.it
www.tubeculture.it