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BOLOGNA | Palazzo Boncompagni | Fino al 18 settembre

Intervista a MICHELANGELO PISTOLETTO di Corinna Conci

Un’impronta di una mano in una caverna: l’uomo consapevole nasce proprio nel momento in cui crea la prima opera d’arte. La creazione attiva possiede una potente capacità trasformativa insieme alla possibilità di concepire il mondo, caratteristica propria della coscienza. Se questo processo vale per il singolo individuo ancora oggi, è perché nella storia ha avuto lo stesso valore per il genere umano. Nella mostra, Gregorio XIII e Michelangelo Pistoletto, dal Rinascimento alla Rinascitasi ragiona sulla consapevolezza e l’arte, che non sono elementi scissi ma vanno insieme. In che modo la scienza diventa arte ce lo mostra la vita di Gregorio XIII rappresentata da Palazzo Boncompagni con i suoi affreschi di Pellegrino Tibaldi, la palladiana, le grottesche, la scala attribuita a Jacopo Barozzi-il Vignola. E in che modo l’arte diventa scienza, ce lo racconta invece Michelangelo Pistoletto, “perché ogni scoperta scientifica è stata prima annunciata da un’immaginazione del possibile, poi verificata”.
A Bologna, nel cinquecentesco Palazzo dove nacque e visse il Cardinale Ugo Boncompagni, poi salito al soglio pontificio come Papa Gregorio XIII, viene accolta questa mostra inaugurata in occasione di Art City 2021. Naturalista e uomo di diritto, fu Gregorio XIII a concepire il calendario che porta il suo nome, collaborando con giuristi, teologi e matematici, uomini di scienza, confermandosi come il ‘Papa del cambiamento’. La sua figura di innovatore si accosta per questa occasione a quella di Michelangelo Pistoletto, generando un incontro fra due uomini che in tempi diversi e in vesti diverse, hanno affrontato, riflettuto e praticato alcuni temi portanti dell’umanità. Pistoletto ha raggiunto un riconoscimento internazionale attraverso il suo importante operato artistico sfociato negli anni Novanta nella creazione di Cittadellarte Fondazione Pistoletto, ponendo l’arte in relazione attiva con i diversi ambiti del tessuto sociale al fine di ispirare e produrre una trasformazione responsabile della società.

Sono undici le opere esposte in dialogo con il palazzo, che tracciano una sorta di fil rouge dell’arte di Michelangelo Pistoletto. Due sono le opere inedite: il quadro specchiante Azione manifesta (2020) e l’installazione site specific Alberi – divisione e moltiplicazione dello specchio (1973-2020) che l’artista dedica al luogo, un omaggio postumo ma vivo a Gregorio XIII.

Michelangelo Pistoletto, Il Tempo del Giudizio, 2009, ferro, legno, specchio, tappeto, scultura di Buddha, inginocchiatoio ambientali. Coll. Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, Biella. Foto: Pierluigi Di Pietro

L’artista per lei è colui che segue una necessità individuale data dalla sincerità, perché crea qualcosa che non c’era ma è necessario, alimentando così un bisogno culturale. Quello che lei definisce appetito intellettuale, come si avvicina alla spiritualità?
La spiritualità è un tema importante sul quale lavoro, un fatto sociale. L’arte è metafisica perché si occupa del piano fisico cioè del fare, e meta significa oltre, quindi s’intende oltre il fisico. Oggi la speculazione dell’economia è arrivata ad essere la protagonista perché “è” non più “rappresenta” come le religioni. La chiesa e tutte le religioni portano fuori dalla realtà: Dio è una realtà fittizia che non ha realtà provata. Dio è un grande artista, che fa grandi opere che si chiamano universo. Perché si crede? La gente ha appetito di qualcosa che avvicina al mondo e agli altri. Religione deriva da religare, cioè unire insieme, ma partendo da questi presupposti è arrivata a relegare sottomettendo a sistemi ai quali si deve credere. Le religioni che si fanno la guerra tra di loro sono come i governi, perché anche la politica è religare e poi si fa la guerra. Produrre qualcosa di armonico cucendo elementi insieme è invece la visione di Cittadellarte, dove lavoriamo per estendere questa visione.

Papa Gregorio XIII è stata una figura complessa e completa: cosa di lui l’ha maggiormente affascinata e dove focalizza la comunanza di intenti?
Sia nella religione che nella politica esistono situazioni e persone sincere. Questo Papa è stato padre di famiglia, ha avuto un potere religioso e politico ma non li ha fatti prevalere perché ha portato avanti una grande capacità scientifica. In un periodo storico importante come il Rinascimento, lui ha assunto l’incarico di essere utile all’umanità. Si è impegnato nella scienza, nelle convenzioni matematiche sul tempo, e ha reso pubblico un calendario che è diventato mondiale. Anche il lavoro che sto facendo nasce da una ricerca sul tempo e lo spazio: nei quadri specchianti porto l’infinito chiuso nell’infinito. Quali sono le nuove prospettive secondo le nuove convenzioni di tempo? Quale valore diamo al tempo? Come organizziamo in maniera nuova il nostro tempo? Oggi stiamo vivendo una speculazione del tempo. Stiamo consumando il suo valore ipotetico, almeno per le prossime 8/15 generazioni. Siamo andati oltre la possibilità reale del tempo che dovremo impiegare per fare le cose. Diventiamo così lo specchio biologico e tecnologico della realtà.

Michelangelo Pistoletto, Pozzo cartone e specchio (Oggetti in meno 1965 – 66), 1966, cartone ondulato e specchio, diametro 160 cm. Coll. Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, Biella. Foto: Pierluigi Di Pietro

Una società narcisistica che rischia di perdere il contatto profondo con la realtà e con gli altri…
Stiamo finendo per annullarci nel mito di Narciso. Ci stiamo innamorando di noi stessi, tuffandoci dentro al pozzo specchiante. Prendere distanza da noi stessi potrebbe essere la risposta, come nell’installazione esposta qui Pozzo cartone e specchio (Oggetti in meno 1965-66), dove ho messo un parapetto intorno al pozzo per impedire di cadere. Lo specchio è presente a Palazzo Boncompagni anche nell’installazione Il Tempo del Giudizio (2009), dove le religioni si auto giudicano davanti allo specchio e nel mezzo è posizionato il metro cubo di infinito, concetto scientificamente contenuto.

Per questa mostra ha concepito anche l’opera site specific Alberi – divisione e moltiplicazione dello specchio (1973-2020) , anch’essa composta da specchi e cilindri di quercia.
Lo specchio tagliato è il nulla che contiene il tutto, non ha una propria immagine. Tutta l’arte pretende di essere specchio ma ha un’immagine propria non universale. Lo specchio non avendo immagine può accogliere tutte le immagini. Abbiamo un algoritmo 0-1: due estremi, zero che è nulla, e 1 che è tutto. L’algoritmo puro è lo specchio. Quando divido lo specchio come ho fatto in quest’opera, man mano che chiudo lo specchio si moltiplica. Come la cellula che si divide per moltiplicarsi, avviene una ripetizione. Come nella genetica, che però si ferma alla biologia e alla dimensione di un corpo. Invece questo è un corpo che continua a prodursi in una quantità di immagini: da due elementi che sono tutto e nulla, dove infine accade il nulla perché riflette se stesso azzerando il tutto. È un’azione artistica performativa, perché quando tutto ciò è chiuso, avviene il tutto in potenza che diventa realtà quando si riapre, essendo qualcosa che potrebbe esistere ma non esiste ancora. È il Big Bang perché in un micro elemento c’è tutto, l’universo con la sua massima estensione. La scienza non ci è ancora arrivata, non può ancora verificare perché non ha i mezzi. Io anticipo la possibilità con l’arte, perché ogni scoperta scientifica è stata prima annunciata da un’immaginazione del possibile poi verificata. Ciò che io indico è quello che la scienza sta cercando, perché l’arte è scienza, religione politica, matematica, amicizia e inimicizia, è mettere insieme tutti gli elementi per comporli e farli funzionare nella contingenza di ogni momento della vita e della società.

Michelangelo Pistoletto & Cittadellarte Fondazione Pistoletto, Il Terzo Paradiso (opera collettiva), coll. privata, 2017, alluminio e panni smessi assemblati, 230 x 530 cm. Foto: Pierluigi Di Pietro

All’universo e all’infinito si affaccia l’uomo che possiede la coscienza ma ha un tempo limitato e per rispondere alla sua paura aumenta la velocità…
Noi viviamo in una perenne paura di morire. Il mondo ora è una grande matassa di fili elettrici: metti l’elettricità da una parte e istantaneamente arriva all’altro capo del Pianeta. Stiamo andando più veloci della luce. Abbiamo sviluppato la consapevolezza dell’esistenza, e abbiamo paura di perderla. Non abbiamo paura di perdere la vita fisica ma di perdere la conoscenza di quel che siamo e la memoria di noi stessi. Dobbiamo rassegnarci a capire qual’è la realtà vera, per cui immedesimarci in quello che è l’impossibile diversità tra quello che vorremmo essere e quello che siamo.

Cosa intende?
La prima opera d’arte dell’uomo è l’impronta della mano nella caverna, perché è la rappresentazione dell’ignoto. Tra queste due mani, quella sulla parete e quella reale, c’è la possibilità di capire. Nella Cappella Sistina Michelangelo Buonarroti ci racconta di un essere che produce un altro essere a sua somiglianza, invece nella mia opera ConTatto (2017) la situazione si ribalta. Non è più Dio che fa l’uomo ma è l’uomo che fa Dio. È l’uomo che crea. Abbiamo l’universo in una mano, il potere di carpire l’ignoto.

Michelangelo Pistoletto, ConTatto, 2017, serigrafia su acciaio inox supermirror, legno, base in marmo, teca in vetro 22 x 16 x 23 cm. Coll. Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, Biella. Foto: Pierluigi Di Pietro

“GREGORIO XIII e MICHELANGELO PISTOLETTO, dal Rinascimento alla Rinascita”
a cura di Silvia Evangelisti
Una mostra promossa Palazzo Boncompagni, Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, Associazione Legati al Filo APS
Con il patrocinio di Mambo-Bologna Musei e Comune di Bologna
Main Project ART CITY Bologna 2021

Palazzo Boncompagni
Via del Monte 8, Bologna

Orari: da martedì a domenica dalle ore 10.00-13.00 e 14.00-19.00, chiusura: lunedì e festivi, il mese di agosto aperta dalle ore 10.00-13.00. Prenotazione obbligatoria sul sito www.pistoletto.palazzoboncompagni.it oppure a info@palazzoboncompagni.it.

Fino al 18 settembre 2021

Info: www.pistoletto.palazzoboncompagni.it

 

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