MILANO | Fondazione Prada | 31 ottobre 2024 – 24 febbraio 2025
di ILARIA INTROZZI
Una nebbia come non se ne vedevano da anni a Milano, avvolge la sede meneghina di Fondazione Prada, alle 10 spaccate. Fa freddo, ma non mancano i primi visitatori, perlopiù turisti, pronti a esplorare gli spazi permanenti dell’istituzione, assieme (e soprattutto) la personale di Meriem Bennani (Rabat, Marocco, 1988) For My Best Family, visitabile fino al 24 febbraio 2025.
Chi è avvezzo alle iniziative di maison Prada, deve aver già sentito uniti i nomi di Bennani e dell’azienda. Infatti, l’artista ha già collaborato in un passato recente con il gruppo. Interagendo, in particolare, con gli spazi fisici e virtuali della sfilata di Miu Miu primavera-estate 2022, messi in risalto dalle opere dell’artista, con l’obiettivo di esplorare intime relazioni mediate attraverso l’obiettivo.
Un filo rosso rintracciabile nelle uniche due opere di For My Best Family. Il pubblico, una volta all’interno, al caldo, dimentica il freddo e, dalla biglietteria, prosegue curioso – forse intimidito – verso il Podium. Al piano terra di esso incontra Sole crushing (2024), una complessa installazione meccanica in cui 192 infradito e ciabatte, animate da un sistema pneumatico, danno vita a una coreografia polifonica che alterna momenti di sincronia a stati di caos. L’opera richiama il duende – la forza misteriosa incarnata dal flamenco (molto simile alla tarantola pugliese), dalle corride e dalle antiche ballate spagnole – e diverse tradizioni musicali marocchine, tra cui la deqqa marrakchia, caratterizzata da un gioco di percussioni e movimenti che culmina in estasi collettive.
Nota a margine, ma che enfatizza il progetto, il libello scritto da Federico García Lorca Gioco e teoria del duende (Adelphi). L’opera riprende in parte gli elementi enfatizzati da Bennani e si riassume nella frase: “L’arrivo del duende presuppone sempre un cambiamento radicale di tutte le forme. Ai vecchi schemi dà sensazioni di freschezza completamente inedite”. Sole crushing, in nuce. Più in generale, l’imponente opera offre una riflessione umoristica e politica sulle dinamiche sociali e sull’energia che si sprigiona in situazioni di aggregazione come manifestazioni politiche e forme di protesta, il tifo sportivo negli stadi e le condizioni collettive di delirio o allucinazione. Un mantra a cui i visitatori partecipano con attenzione, anche grazie alle comode sedute, in grado di dare una connotazione più meditativa alle calzature in concerto.
Terminato il rito, i passi proseguono verso il primo piano della struttura in cui si trova la mostra. Un cinema realizzato ad hoc accoglie For Aicha (2024), un art film co-diretto da Meriem Bennani e Orian Barki (insieme hanno realizzato anche 2 Lizards, progetto visto al Whitney Museum dal 2022 al 2023), realizzato in collaborazione con John Michael Boling e Jason Coombs. Ambientato tra New York, Rabat e Casablanca, in un mondo popolato da animali antropomorfi e sospeso tra realismo, autobiografia e finzione cinematografica, il film fonde i linguaggi del documentario e dell’animazione 3D.
For Aicha segue le vicende di Bouchra, giovane regista marocchina dalle sembianze di sciacallo ed esplora il complesso rapporto tra la protagonista e la madre, riflettendo sul significato dei legami familiari e sulle caratteristiche dell’essere figli. Bennani e Barki creano un universo che coniuga il racconto personale con riflessioni più ampie sui contesti sociopolitici e culturali che influenzano il nostro vissuto. E forse è per questo che risulta difficile rialzarsi dalle poltrone: il film è in grado di unire elementi estetici decisamente pop, in modo da catturare l’occhio dello spettatore, a riflessioni profonde, le quali emergono sia durante la proiezione che dopo, una volta usciti dallo spazio, tornando alla propria quotidianità. Che, in ultimo, altro non è che il contemporaneo, in ogni sua sfaccettatura.
Una volta indossati nuovamente i cappotti, oltrepassata l’uscita e bevuto un caffè all’adiacente Bar Luce, si comprende una cosa: For My Best Family è un atto d’amore dell’artista marocchina, verso sé stessa e i visitatori. Attraverso le due opere si dà, senza sovrastrutture. Sarà poi il pubblico a giudicare, a meditare riguardo la sua pratica, arrivando (magari) a comprendere come il sentimento, sebbene spesso complicato da gestire, a causa di regole auto-imposte all’interno della società di massa, è l’unica via per vivere i nostri tempi. Quello Zeitgeist famoso, nato nell’Ottocento e che, nell’arte, è traducibile nel Romanticismo. E non è un caso.
Meriem Bennani. For My Best Family
31 ottobre 2024 – 24 febbraio 2025
Fondazione Prada
Largo Isarco 2, Milano
Proiezioni:
FOR AICHA (73 min)
Orari di inizio: 10 – 11:15 – 12:30 – 13:45 – 15 – 16:15 – 17:30
Info: +39 02 5666 2611
info@fondazioneprada.org
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