MILANO | Dada East Gallery | Fino al 9 marzo 2017
di MATTEO GALBIATI
Presso Dada East Gallery, spazio diretto da Valentina Galimberti, in un periodo che resta a cavallo del duplice anniversario – centesimo della nascita e decimo della morte – di Mimmo Rotella (1918-2006), una mostra riunisce in dialogo-confronto, ma anche di diretta collaborazione con un’opera a otto mani, la fotografia di Maurizio Galimberti e l’arte pop-street del collettivo Italiancode (composto da Stefano Albertini, Luciano Bobba e Max Portale).
Le opere esposte riportano l’attenzione del visitatore da una parte sulla qualità peculiare e inconfondibile della ritrattistica di Galimberti, capace di cogliere i suoi soggetti in un mosaico di sfaccettature e caratterizzazioni sempre differenti che, per questo, nell’unità finale diventano forti nell’imprimere e trattenere la versatile manifestazione della personalità di chi si pone davanti alla sua macchina fotografica; dall’altra ci propone Italiancode che, appropriandosi del linguaggio street di Rotella, lo amplifica secondo un proprio codice espressivo che non si argina nel concettualismo dello “strappo”, ma si amplifica attraverso il collage e la stratificazione, l’inserimento di fotografie, gli interventi “graffittati” a bomboletta e, soprattutto, con il componimento ironico, lasciato sottotraccia, dei soggetti.
Il grande maestro del Nouveau Realisme viene seguito da Maurizio Galimberti nei suoi gesti, nelle sue trasformazioni e, in accordo con le sue stesse sperimentazioni e contaminazioni, concede al fotografo lo spunto per definirne un corrispondente e precipuo dinamismo del fare. Inoltre Rotella, lavorando con i manifesti cinematografici e amando molto il cinema, in questi scatti svela anche una velata ironia recitativa, mostrandosi truccato o emulando gestualità da grande schermo. Nella resa e lettura dataci da Galimberti, l’artista torna, comunque, a presentarsi monumentale nell’identità, tra pubblico e privato, intimo e personale, del suo pensiero e della sua anima.
Italiancode, invece, agisce sulla stessa materia delle opere che hanno reso celebre il lavoro di Rotella: incontriamo, infatti, la spessa carta dei manifesti cinematografici e pubblicitari. I tre artisti del collettivo non si limitano solo a strapparla, ma la assemblano, la compongono, la stratificano e su questa riversano altre e diverse codificazioni linguistico-artistiche che, con strumenti differenti, convergono sempre verso quel sapore “metropolitano” tipico dei loro vivaci lavori. Se la matrice può facilmente essere letta come rotelliana, il resto della loro analisi porta a contemplare una personificazione e personalizzazione decisiva nello stabilire l’autonomia che il loro messaggio assume.
Ironia, corrispondenze, citazioni, intrusioni, cancellazioni, stravolgimenti e contaminazioni di immagini, presenze, simboli e impressioni fanno acquisire a queste opere il ruolo di vere e proprie icone significanti che oltrepassano il concettualismo immobile del ready made grazie al loro fervido vitalismo distintivo del loro approccio aperto e libero.
A segnare una comune intenzionalità espositiva dei protagonisti di questo progetto espositivo abbiamo Stencil-ready-made-Rotella, un’opera realizzata da Galimberti e Italiancode congiuntamente che, di notevole impatto e intrigantissima, diventa il punto focale della coerente lettura che questi artisti hanno fatto, per percorsi e in tempi diversi, attorno alla figura e all’opera di Mimmo Rotella.
Altrettanto suggestiva è la testimonianza fotografica data da Enrica Cristoferi che riprende il backstage del lavoro di Galimberti con Rotella e l’altra di Francesca Romano che coglie il collettivo Italiancode nell’atto di creazione delle sue (loro) opere.
Maurizio Galimberti. Rotella ritrovato | Italiancode. Rotella ricodificato
a cura di Mariateresa Cerretelli e Renato Diez
10 febbraio – 9 marzo 2017
Dada East Gallery
via Varese 12, Milano
Orari: da martedì a sabato 11.00-19.00 e su appuntamento
Info: +39 02 63793318; +39 345 2997090
info@dadaeast.it
www.dadaeast.it