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BRUGHERIO (MB) | PALAZZO GHIRLANDA SILVA | Fino al 22 dicembre 2024

di ELEONORA BIANCHI

Tictac tictac, un ticchettio costante che scandisce un tempo percepito in maniera sempre diversa. L’attesa si manifesta nella sua ambivalenza, tra tutto e niente, tra la promessa e il vuoto. L’attesa – da definizione, il periodo tra il preavviso di un accadimento e il suo realizzarsi – è una componente costante e comune a tutte le esistenze. Piccole o grandi che siano, le attese scandiscono le nostre vite, il treno per tornare a casa, il finesettimana, l’appuntamento con la ragazza sempre in ritardo – che se poi quando arriva è stupenda chi se ne frega se è in ritardo? –, il momento giusto, il divino, la felicità, l’amore, la morte.

Kaori Miyayama – Kanaco Takahashi. Matsu. Osservare l’Attesa, veduta parziale della mostra, Galleria Esposizioni, Palazzo Ghirlanda Silva, Brugherio Foto Bruno Bani

Esistono, allora, molteplici tempi nell’attesa: il tempo del desiderio, quello dell’incertezza e un possibile non-tempo, quello segnato da un orologio rotto, un momento sospeso in cui tutto sembra dilatarsi o persino cristallizzarsi. Proprio qui si inserisce la poetica di Kaori Miyayama e di Kanaco Takahashi: il loro lavoro cattura frammenti di sospensione e li traduce in immagini, texture e atmosfere che rendono tangibile l’intangibile e viceversa.

Kaori Miyayama, Le radici del cielo 3, 2013, xilografia, filo, seta organza, telaio, 80 x 80 cm e Le radici del cielo 2, 2013, xilografia, filo, seta organza, telaio, 80 x 80 cm Courtesy Paraventi Giapponesi – Galleria Nobili

Miyayama, da un lato, gioca con le trasparenze, con il transitorio, il mutevole. Costruisce mondi sulle fragili fondamenta di un momento presente che si sta già dissolvendo nel passato, in quella condizione di sub-liminalità tra non-essere-ancora, quasi-essere e non-essere-più. Quanti tempi esistono? Quante realtà – e non-realtà – possono coesistere nella stessa attesa? L’artista genera infinite possibilità, vorticosi cambiamenti o solo differenti sfumature di percezione. Che poi forse niente cambia mai davvero e siamo solo noi che, attesa dopo attesa, ci riscopriamo più disillusi, un po’ più rassegnati e consapevoli nel chiederci se valga davvero la pena aspettare per sempre.

Kanaco Takahashi, Nella nebbia #01, 2024, matita e inchiostro Sumi su mixed media, 42 x 30 x 3 cm Courtesy Paraventi Giapponesi – Galleria Nobili

Takahashi, d’altro canto, affida le sue finestre sul presente a una raffinata scala di grigi, compone spazi visivi, ombre che raccontano di presenze latenti, mai del tutto definite. Il grigio dà adito al dubbio, parola-chiave dell’attesa, al cosa sarà e al cosa potrebbe essere, insomma, alla sospensione. Un limbo in cui le cose sembrano sempre sul punto di accadere o di svanire una volta per tutte, di nuovo, o tutto o nulla. Qui, l’attesa diventa dimensione esistenziale: ci affacciamo su un mondo che potrebbe essere altro, ma non lo è ancora e, forse, non lo sarà mai.

Kaori Miyayama – Kanaco Takahashi. Matsu. Osservare l’Attesa, veduta parziale della mostra, Galleria Esposizioni, Palazzo Ghirlanda Silva, Brugherio Foto Bruno Bani

Siamo vittime del gigantesco mangianastri che è lo scorrere del tempo, schiavi delle lancette, schiacciati dagli ingranaggi della routine. Corriamo troppo per fermarci a chiederci perché corriamo, eppure, in questo nostro tempo ciclico – a tratti centrifugo – まつ Matsu. Osservare l’attesa apre gli orizzonti a un nuovo tempo, il non-tempo della meditazione, in cui l’attesa non è mera inazione, ma un’esperienza anche estetica, sospesa tra l’eternità e l’effimero. Kaori Miyayama e Kanaco Takahashi e, insieme a loro, i curatori della mostra, Matteo Galbiati e Raffaella Nobili, riavvolgono il nastro, ci insegnano ad attendere, a fermarci e scoprire che, in fondo, non c’è niente di male in un orologio rotto, non c’è niente di male nel non sentire, almeno per un attimo, tictac tictac.

Kaori Miyayama – Kanaco Takahashi. まつ Matsu. Osservare l’attesa
a cura di Matteo Galbiati e Raffaella Nobili
organizzazione Comune di Brugherio
con i patrocini di Consolato Generale del Giappone a Milano; Provincia di Monza e della Brianza
in collaborazione con Paraventi Giapponesi – Galleria Nobili

16 novembre – 22 dicembre 2024

Galleria delle Esposizioni
Palazzo Ghirlanda Silva
via Italia 27, Brugherio
(MB)

Orari: da giovedì a domenica 15.00-19.00

Info: +39 039 2893214
cultura@comune.brugherio.mb.it
www.comune.brugherio.mb.it
www.paraventigiapponesi.it

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