MILANO | La Triennale | 19 novembre 2013 – 2 febbraio 2014
Intervista a MASSIMO MININI di Ilaria Bignotti
Massimo Minini e la sua galleria sono parte integrante della recente storia dell’arte contemporanea, grazie a mostre di molti fra i più importanti artisti degli ultimi decenni, italiani e internazionali.
A meno di un mese dall’apertura della mostra a La Triennale di Milano – che attraversa, come ricorda il titolo, Quarantanni d’arte contemporanea, dal 1973 ad oggi – e reduce da una serie di trasferte in occasione delle più importanti fiere internazionali di settore, raggiungiamo Massimo Minini per un botta e risposta secco e deciso che segue con tono a volte ironico, a volte dissacrante il fil rouge della mostra…
In un certo senso, la storia che la sua Galleria ha tracciato è una storia dell’arte vincente e avvincente.
GRAZIE!
Se dovesse scegliere un titolo per ciascun decennio, come in un manuale di storia dell’arte appunto, come chiamerebbe gli anni ’70, ’80 e ’90? L’ultimo decennio di Massimo Minini e della sua Galleria?
’70 VE LA FACCIO VEDERE IO
’80 INGRATA PATRIA NON AVRAI LE MIE OSSA
’90 CHI SE NE FREGA, MAGARI CHIUDO
2000 RIECCOMI
2010 ORA MI OCCUPO DI BRESCIA E GLI FACCIO VEDERE IO…
Un gallerista lavora sul gusto del collezionista…
Almeno ci prova
… e spesso sa indirizzarlo nelle scelte…
Spesso non ci riesce
Come è cambiato, se è cambiato, invece, il suo gusto estetico?
Cambiato molto, nel ’65 mi piaceva Salvatore Fiume, nel ’66 Bepi Romagnoni, nel ’68 Ceroli e la Cassa Sistina, nel ’69 Boetti e le carte a quadretti, nel ’70 Paolini e Disegno Geometrico, nel ’71 Blinky Palermo e i Triangoli, nel ’72 Daniel Buren e le Righe 8,7…
Ci sono stati mutamenti forti nelle sue scelte o il percorso di selezione degli artisti, e quindi di progettazione di mostre, è proseguito negli anni linearmente?
A zig zag…
Ci sono stati dei coup de foudre che hanno segnato e mutato il tracciato?
Sempre colpi di fulmine alternati a certezze e conferme. Ultimo colpo: Haris Epaminonda
Se dovesse affidare a un’opera o a un momento dell’arte contemporanea il compito di rappresentarla oggi, cosa sceglierebbe?
Giovane che guarda Lorenzo Lotto, 1967, Giulio Paolini.
Il libro segna e celebra anche un altro suo aspetto al quale lei ci ha abituati, quello di scrittore…
Vero.
Da dove nasce l’ispirazione alla scrittura?
Italo Calvino, Alberto Savinio, Leonardo Sciascia.
E come si relaziona la scrittura all’oggetto artistico?
Con un miracolo.
Quale il contributo specifico che ritiene negli anni di avere dato, rispetto alle altre forme di analisi critica, all’arte?
Ho sdrammatizzato il critichese, ho aggiunto la favola alla tragedia.
Un libro può contenere una mostra?
No.
Quali le scelte espositive per la Triennale di Milano?
Ho esposto gli invenduti.
Come si relazionano queste scelte con le pagine scritte?
Per contraddizione.
Come si immagina i prossimi quarant’anni della Galleria Minini?
Un disastro… “Coraggio, il meglio è passato” (Ennio Flaiano)
Quarantanni d’arte contemporanea Massimo Minini 1973-2013
19 novembre 2013 – 2 febbraio 2014
Triennale di Milano
Viale Alemagna 6, Milano
Info: +39 02 724341
www.triennale.org
Appuntamento:
Presentazione del libro Massimo Minini Quarantanni 1973-2013
Massimo Minini con Filippo Feroldi parleranno del libro dei 40 anni della Galleria Massimo Minini
lunedì 9 dicembre ore 18.30
Libreria Serra Tarantola
Via Fratelli Porcellaga 4, Brescia
Info: www.tarantola.it
Galleria Massimo Minini
Via Apollonio 68, Brescia
+39 030383034
info@galleriaminini.it
www.galleriaminini.it