Massimo Lagrotteria. L’incantesimo del caos moderno
di Francesca Di Giorgio
Massimo Lagrotteria è nato a Lucerna (CH) nel 1972 e vive e lavora a Carpi (MO).
Ha iniziato da autodidatta e lavorato parallelamente in altri ambiti per più di dieci anni, da cinque si dedica esclusivamente alla pittura. Il rivendicare la sua formazione da autodidatta si tinge dei colori di una ricerca personalissima e spontanea «visibilmente animata da un’urgenza linguistica che fa tabula rasa di tante dissonanze con la realtà, troppo spesso altrove poco percepibili in termini profondi dal pubblico», come scrive Stefano Luppi. L’incantesimo del caos moderno è la sua ultima personale composta da ritratti e vedute di paesaggi urbani, principalmente New York, meta di ripetuti viaggi e fonte continua di ispirazione…
Dopo le prime due tappe da novembre a gennaio scorso, l’incantesimo torna a Padova da Spazio Anna Breda fino al 30 aprile…
Francesca Di Giorgio: Hai iniziato da autodidatta e lavorato parallelamente in altri ambiti per più di dieci anni, da cinque ti dedichi esclusivamente alla pittura. Puoi raccontarci di cosa si è alimentato il tuo percorso fino ad oggi?
Massimo Lagrotteria: Il percorso si è alimentato, e si alimenta ogni giorno, di tantissime cose: persone, scelte, luoghi… si nutre soprattutto di quella sensazione che si prova quando si apre il proprio studio, quel sentimento che da bambino avverti quando inizi a giocare. Chi crea qualcosa non ha mai smesso di giocare…
All’inizio sono state le figure umane, ritratti di volti femminili, poi, sono arrivati i landscape metropolitani… Come è avvenuto questo passaggio, hai fatto convergere due ricerche parallele?
Ho sempre guardato, solo ed esclusivamente, la figura, poi, ho scelto di confrontarmi con altri soggetti. Sono stato a New York e, al mio ritorno, ho provato a lavorare con quelle innumerevoli immagini scattate girando dalla mattina alla sera per la Grande Mela. Non è mio intento far convergere le due tematiche, i soggetti servono solo a dare equilibrio all’opera. Questa è la cosa più importante.
L’incantesimo del caos moderno… un titolo molto evocativo, a cosa si riferisce?
Non l’ho scelto io ma veste perfettamente ciò che voglio comunicare. L’incantesimo della metropoli e il caos delle persone… sempre moderno.
Semplicemente mi ha affascinato, come poteva affascinarmi qualsiasi altra cosa, forse ci son capitato al momento giusto. Mi piace molto l’architettura di New York come la luce viene filtrata in quei labirinti di ferro vetro e cemento. Non ho mai vissuto a New York se non da turista, quindi, quello che riporto nei miei lavori sono istantanee di brevi periodi.
Il bello sta proprio nel tornare, ogni tanto, a fare foto.
Tra i tanti Senza titolo incuriosisce Mind the gap, l’opera che chiude il tuo catalogo. Perché questa scelta e cosa rappresenta?
Per quanto riguarda il catalogo, l’idea di pubblicare Mind the gap a conclusione della monografia è del gallerista Stanislao de’ Bonis. Probabilmente ha voluto restituire l’immagine di un congedo dall’osservatore/lettore con un inchino.
Mind the gap è il classico annuncio della metro londinese che avvisa, appunto, di stare attenti allo spazio che si viene a creare tra il treno e il marciapiede. Ecco, i personaggi guardano questo vuoto e io mi fermo lì. Ognuno poi è libero di vederci il vuoto che meglio crede.
La mostra da Spazio Anna Breda è l’ultima tappa, in ordine di tempo, di un progetto itinerante. Ci racconti in cosa consiste? Quali sono stati, e quali saranno, gli appuntamenti?
Il percorso è partito lo scorso novembre nello spazio espositivo de laRinascente di Padova, dove è rimasto fino alla metà di dicembre 2010. La mostra è proseguita nella Galleria de’ Bonis fino alla fine di gennaio. Dopo la personale da Spazio Anna Breda, inaugurata sabato scorso, a metà maggio ci sposteremo a Venezia per concludere con una personale all’Hotel Villa Pannonia di Venezia Lido, una sede storica attenta al design e all’arte contemporanea che coniuga ospitalità e progetti culturali.
Hai altri progetti in cantiere?
Continuare a giocare…
La mostra in breve:
Massimo Lagrotteria. L’incantesimo del caos moderno
Spazio Anna Breda
Via S. Francesco 35, Padova
Info: +39 049 8774401
www.spazioannabreda.com
in collaborazione con:
Stanislao de’ Bonis Arte Moderna e Contemporanea, Reggio Emilia
2 – 30 aprile 2011
In alto, da sinistra:
“Water tank in n.y.”, olio su tela, cm 150×150
“Senza titolo”, olio e inchiostro su tela, cm 120×100
In basso:
“New York”, dittico, olio su tela, cm 125×300