La carta. Il colore. Un alfabeto di segni, che prende forma dalle trame del foglio e si delinea nei tratti attraverso il colore, alleato nella definizione di una topografia immaginaria, che Marilù Cattaneo dispiega per indizi, perché come lei stessa afferma «l’opera è rivolta a tutti, ma l’universo suggerito diventa selettivo per adozione e, forse, per cooptazione»…
Livia Savorelli: Sereno-variabile, titolo della personale che inaugurerà a giorni, evoca – nel chiaro riferimento meteorologico – le mutevoli espressioni dell’atto creativo. Qual è il fil rouge che lega le opere riunite in questa mostra?
Marilù Cattaneo: La carta. Una carta stupenda fatta a mano. I colori scorrono veloci e si crea la magia. La sensazione è del silenzio. Un silenzio pieno di interrogativi a cui il segno e il colore danno risposte inattese. Penso che il materiale usato suggerisca pensieri che in qualche modo si legano ad esso. Lavorare sulla carta è diverso che lavorare sulla tela o altri supporti. Sereno-variabile è il titolo che ho dato consapevolmente conscia che comunque nell’atto creativo il susseguirsi delle sensazioni offre l’opportunità di modificare il pensiero iniziale in opera compiuta.
Le atmosfere delicate e rarefatte rappresentate nelle sue opere sono segnate da tratti sottili che circoscrivono e sottolineano forme, delineando uno spazio disseminato di indizi. Cosa esprimono gli universi di Marilù Cattaneo e che importanza ha l’elemento Tempo nella sua poetica?
La pittura sempre, se autentica, esprime la complessità dell’Uomo o, se si vuole, dell’artista. Lo spazio e il tempo vengono così delimitati dal segno. Per non disperdersi nel nulla. In quello spazio, in quel tempo, l’artista vive la sua esperienza. Pone dei segni, forse indizi, della sua presenza. All’interno del segno si crea un rifugio per il proprio essere. In cui tutti o nessuno, secondo le sensibilità, possono accedervi. L’artista comunica se stesso a chi vuole recepire. L’opera è rivolta a tutti, ma l’universo suggerito diventa selettivo per adozione e, forse, per cooptazione.
Parliamo di supporti e tecniche. Quale tecnica predilige e quali materiali?
Amo i materiali, amo sperimentare ogni tipo di materiale. Sia per supporto che per dipingere. Questa predisposizione mi è cresciuta dentro, fin da piccola, da quando passavo i pomeriggi nello studio di pittura del nonno (Maggi), architetto e insegnante all’Accademia di Brera e mio primo maestro. Sono cresciuta tra gli odori, profumi della pittura, immersa nei colori. Oggi prediligo la carta e i tessuti quali il panno e il tessutonontessuto.
Il suo percorso creativo inizia nella grafica pubblicitaria, con una successiva esperienza nel design del gioiello. Cosa ha determinato la svolta verso l’arte contemporanea?
Per una maggior ricerca della libertà, senza vincoli utilitaristici. I gioielli, come donna, li amo ancora e conservo gelosamente alcune mie creazioni. Ma l’arte è tutt’altro. È la ricerca dell’assoluto che sta in noi. È una passione, un tormento e al contempo una costante liberazione. È una cura per la nostra quotidianità, una medicina alle volte amara, alle volte dolce. In ogni caso per me indispensabile.
La mostra in breve:
Marilù Cattaneo. Sereno – Variabile
a cura di Paola Grappiolo
Testo critico di Giorgio Bonomi
Bludiprussia Centro Artistico e Culturale
Piazza Nicolò Poggi, Albissola Marina (SV)
Info: 019 483286 / 338 3172458
www.bludiprussiarte.it
29 maggio – 20 giugno 2010
Inaugurazione sabato 29 maggio ore 18.00
In alto da sinistra:
Una foto dell’artista
2009, tecnica mista su stoffa, cm 90×148
2010, tecnica mista su stoffa, cm 92×92