MILANO | PoliArt | Fino al 19 maggio 2018
di MATTEO GALBIATI
La personale intitolata White spacescape, presentata presso PoliArt Contemporary di Milano da Leonardo Conti, ci offre, accanto a consolidate conferme e conquiste accertate, uno spaccato nuovo sulle prospettive future dell’opera di Marcello De Angelis (1977), confermandoci, inoltre, tutto il rigore che l’artista impiega, da oltre un decennio, nel seguire gli itinerari della sua determinata ricerca.
Questa mostra, tutta votata al bianco, riverbera nel silenzio la bellezza rifrattiva delle superfici che De Angelis tesse con concentrazione e precisione: la sua injection painting, tecnica sviluppata e ideata dallo stesso artista, consente alla superficie dipinta di frangere la mono-tonía del monocromo, facendo vibrare di segni, tinta su tinta, lo spazio della tela. Il minimo rilievo concreto che si crea, infatti, intercetta la cangianza della luce che muove e anima il colore e le sue forme con una poetica e lirica vitalità.
Il bianco, qui, tutto somma e tutto annulla in una tensione infinitiva che permette al nostro sguardo di perdersi in molteplici aurore luminose radicate direttamente nell’anima del colore stesso, i cui effetti si concretizzano dall’effimero di uno spazio che si apre e che si conquista in modo inatteso e imprevedibile sulla/nella dimensione di finzione della superficie pittorica.
L’epidermica sensazione di sospensione in un’essenza di limite indefinibile si acquisisce grazie alla meticolosa premura con cui De Angelis sa porci in bilico tra metafisico e reale, tra plausibile eventualità e rassicurante certezza, col tramite di una padronanza visionaria che supera l’esperienza della stessa tecnica.
La pittura qui dichiara e dimostra, con una forza tutta contemporanea, la sua millenaria vocazione nel far collimare il virtuale immaginativo con le verità del vero: l’artista ci r-assicura, ci indirizza all’equilibrio di forme, tinte, superfici, spazi, ambienti, circostanze e visioni. Le venti opere esposte nella galleria milanese acuiscono, oltremodo, il senso del rilievo, della concretezza e della fisicità tangibile che in De Angelis ha sempre avuto un ruolo determinante secondo ogni sua precisa simmetria, ogni suo equilibrio e ogni suo dettaglio misurato e calibrato.
In questo senso sono una piacevole sorpresa le opere della nuova serie di lavori che restituiscono una tensione alla concretezza ancora piu forte e stimolante: le mould painting, ultima fase delle sperimentazioni dell’artista veneto, insistono sullo spessore (minimo) della pittura che, depositata e asciugata in continui passaggi, porta alla creazione di una vera e propria “pelle” corrugata (nuovamente sollecitata dall’interazione con la luce) che viene poi disposta e manipolata per generare nuove superfici narranti.
De Angelis manipola e agisce il colore abolendo il pennello; lo tratta come un materiale concreto qualsiasi con una spiccata e intuitiva plasticità tali da lasciar presagire, ora più che mai, uno sviluppo scultoreo del suo lavoro, per un artista che, secondo la vecchia scuola, non si accontenta mai delle proprie conquiste, ma cerca nella sperimentazione continua il divenire futuro del suo fare.
Marcello De Angelis. White spacescape
a cura di Leonardo Conti
7 aprile – 19 maggio 2018
PoliArt
Viale Gran Sasso 35, Milano
Orari: da mercoledì a venerdì 11.00-13.00 e 15.00-18.00; sabato 15.00-19.00; gli altri giorni su appuntamento
Info: +39 02 70636109; +39 388 6016501
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