CELLE LIGURE (SV) | Traumfabrik | 11 luglio – 5 settembre 2020
Intervista a MARCELLO CAMPORA di Francesca Di Giorgio
Quando il mare viene sulla terra è un titolo perfetto per una storia. Poco importa se si tratti di un racconto per bambini o per adulti, se sia di verità o di fantasia, contiene già in sé un antefatto che presuppone il desiderio di scoprire cosa succede in un “dopo” mai realmente annunciato ma che ci aspettiamo.
Da un dialogo con Marcello Campora, fotografo ligure che espone, in una mostra personale, una delle sue più recenti serie fotografiche – da Traumfabrik, a cura di Riccardo Zelatore – scopriamo che il progetto parte da un fatto reale: una delle mareggiate che ha recentemente colpito le coste liguri di ponente. Un punto di partenza che non diventa mai un fine e che non ha la pretesa di documentare o descrivere una situazione. Forse, è anche per questo che il libro fotografico che l’artista ha prodotto non è un catalogo ma una selezione di scatti insieme a parole che compongono, appunto, una favola, un racconto aperto che, sul finale, cita un grande della letteratura italiana, Gianni Rodari…
Cosa ti ha spinto a far diventare i tuoi scatti il veicolo parallelo ad una storia per immagini su cui si innestano le parole?
Se il mare viene sulla terra è la storia di un bambino che guarda quello che è successo ed instaura un dialogo con se stesso e, riportando anche cosa dice il nonno dei fatti accaduti sulle spiagge, dà voce a delle domande che tutti potrebbero farsi di fronte ad eventi naturali straordinari.
Sono stato molto colpito dalla capacità di guardare al futuro delle persone che incontravo, principalmente i gestori degli stabilimenti balneari semidistrutti. La loro determinazione mi ha spinto ad andare sulle spiagge a fotografare quello che trovavo senza troppa premeditazione e, successivamente, a far diventare questa esperienza un progetto fotografico. Il “gioco” tra immagini e parole è fondato sul contrasto tra un’umanità fortemente concentrata sul presente e, allo stesso tempo, capace di guardare al futuro con positività e di ricostruire ciò che è stato distrutto. La voce narrante scelta nel video non poteva essere che quella di un bambino che rappresenta l’innocenza e la purezza di visione.
Salvo un paio di scatti, a colori, precedenti la mareggiata la scelta del bianco e nero, il formato e la tecnica di stampa molto pulita e “leggera” assecondano la tua volontà di non giocare con la drammaticità dei fatti e, in un certo senso, di astrarli portandoli in un tempo sospeso? È così?
Il mio non vuole essere un reportage. Non amo approfittare del dolore per usarlo. Queste immagini parlano già di una ferita. Credo che rappresentare così questo tragico evento aiuti ad aprire nuove strade interpretative che non voglio siano quelle che abbiamo avuto nell’immediatezza dell’evento.
Questo progetto si può dire che sintetizzi il tuo approccio al mezzo fotografico anche se apparentemente sembra essere molto diverso da opere precedenti in cui le persone avevano una presenza più manifesta negli scatti…
In effetti è una storia differente solo in apparenza. Anche in questo caso l’uomo, seppur non presente fisicamente, ne è il protagonista. Sarà l’uomo a dover trovare la forza di ripartire con negli occhi l’esperienza vissuta. Tutti noi siamo chiamati a guardare l’orizzonte.
Mi parli, invece, del video che avete realizzato precedentemente all’ideazione della mostra?
Durante il lockdown, il Museo Santa Maria della Scala di Siena ha selezionato alcuni lavori artistici con l’intenzione di inserirli nella pagina del loro sito dedicata ai bambini, curata da Michela Eremita. Fra questi è stato scelto anche Se il mare viene sulla terra che, in un primo momento, avevo mandato sotto forma di libro sfogliabile online. Una volta che c’è stato da spedire il materiale definitivo al museo ho pensato che creare un video della storia avrebbe permesso una più immediata fruibilità da parte dei bambini.
Grazie al prezioso aiuto di Orla O’Neill e Liam Ghiazza, che si sono generosamente prestati sia con le loro voci sia con attrezzatura audio, abbiamo realizzato il video che è ora online sulla pagina del museo e sui canali Youtube.
Venerdì 31 luglio sei stato ospite al Museo della Ceramica di Savona in occasione del ciclo “Incontri serali al Museo” coordinato dalla direttrice del Museo, Tiziana Casapietra e allestito alcune opere da Bino, il Ristorante del Museo, tratte dal progetto Supermarket…
Con Supermarket l’intento è stato quello di raccontare, attraverso una provocazione, l’uso che viene fatto oggi della notizia. Una provocazione serve appunto per suscitare reazioni o riflessioni che potrebbero anche non avere nulla a che vedere con la mia idea iniziale.
Questo progetto tocca il tema della libertà del singolo per cui ogni nuova interpretazione a quelle fotografie mi farà doppiamente felice.
Progetti nel cassetto? A cosa stai lavorando?
Non ti nego che per un progetto che esce ce ne sono altri che rimangono in attesa dell’occasione giusta per essere conosciuti o pubblicati.
Spesso non è facile far emergere nuovi lavori e il Covid ha reso tutto ancora più complicato.
Nel 2019, volendo raccontare alcuni aspetti della società, ho avuto modo di incontrare chi vive in prima persona il problema della cura dei disturbi alimentari. Da questa idea è nato un lavoro a cui tengo tantissimo e che purtroppo ha avuto uno stop imprevisto a causa della mancanza di un budget che ne permettesse la pubblicazione. Altri progetti sono in fase di realizzazione, alcuni sono eredità lasciate dal Covid.
Di questo momento storico credo serva ora fare sedimentare l’esperienza vissuta, per poi provare a esprimere delle riflessioni.
Marcello Campora. Se il mare viene sulla terra
a cura di Riccardo Zelatore
11 luglio – 5 settembre 2020
Traumfabrik
Via Aicardi 104 R, Celle Ligure
Orari: giovedì 19.00 – 22.30
venerdì-sabato-domenica: 17.00-19.00; 21.00-23.00
Info: +39 370 328 6203
traumfabrikgallery@libero.it
Fb: @traumfabrikcelle