BRESCIA | A+B Gallery | Fino all’11 dicembre 2017
di SILVIA CONTA
Hang In There alla A+B Gallery di Brescia è la prima personale di Manor Grunewald (1985) in Italia e presenta una selezione di cinque lavori in un allestimento misuratissimo che fa – per contrasto – da cassa di risonanza al lungo e minuzioso processo da cui sono generate le opere. Immagini tratte da libri di storia dell’arte, film e libri vengono mantenute nella loro interezza o in parte, fotocopiate decine di volte su varie tipi di carta e tela a cui, nella fase finale, si aggiungono minuscoli interventi pittorici.
“Mecanorma / letratone – afferma l’artista – è una seria in continua progressione e le opere corrispondono a singoli possibili esiti di un processo che mira a “sfumare l’immaginario” con l’uso della macchina fotocopiatrice. Attraverso un procedimento di sezionamento e rielaborazione, l’immagine diventa astratta e più pittorica rispetto alla fonte da cui deriva. Si genera un legame tra “pittura analogica e digitale” in cui stampa e pittura (quest’ultima presente con micro interventi n.d.r.) diventano quasi inscindibili.”
C’è, in queste operazioni, la volontà di attivare il processo pittorico mediante la fusione di due processi apparentemente opposti ma, qui coincidenti, di “autogenerazione” e – insieme – dissoluzione dell’immagine: una concatenazione potenzialmente infinta, in cui l’errore intrinseco al processo è parte integrante del lavoro.
L’opera “finita” e esposta è, quindi, intesa come “momento” in cui l’artista sospende un processo di riproduzione-creazione che – sul piano teorico – non può mai dirsi concluso. I lavori di Grunewald, nella loro astratta fissità, sono estremamente protesi verso la mutazione: non solo i lavori pittorici, ma anche le installazioni in mostra sono sempre (idealmente) sul crinale della modificazione, anche se dal punto di vista estetico perfettamente conclusi in sé e autonomi.
Nel caso delle due sculture in mostra la fragilità della forma compiuta è portata al limite e la propensione alla re-immissione dell’immagine trasformata nel flusso incessante di immagini presente nelle realtà è spiazzante nella sua evidenza tautologica: dei ritagli di opere su carta sono infilati nelle fessure di due pali montati in galleria (volutamente identici a quelli dei vagoni delle metropolitane in cui vengono inseriti volantini pubblicitari) pronti a essere presi da qualche passante o destinati a cadere a terra: “In queste scultura – racconta l’artista – c’è l’idea di uno “spam immaginario” che viene diffuso nella città.”
Grande valore viene attribuito da Gruenwald anche alla funzione dello spazio espositivo, che viene inglobato nel lavoro: “La scenografica della mostra – spiega l’artista – è per me importante perché mi permette di lavorare sullo spazio. Ad esempio nel caso di E.H.D. (mecanorma blue green), attraverso l’uso di un colore standard della carta per fotocopie Clairefontaine che si ritrova sia nel lavoro esposto che sulla parete, si attua una fusione tra opera e architettura.”
La mostra dedicata a Grunewald segna una nuova tappa dell’indagine con cui la A+B Gallery, attraverso una serie di mostre iniziata nel 2012, dà spazio all’esplorazione della ricerca pittorica ascrivibile a un gruppo di artisti della stessa generazione attivi tra il Belgio e la regione tedesca della Renania, in particolare a Düsseldorf e Colonia, costituito da Max Frintrop (1982), Simon Laureyns (1979), Tiziano Martini (1983) – tutti artisti della galleria – e Manor Grunewald.
La galleria A+B ha presentato, per prima in Italia, con continuità il lavoro di questi artisti – per alcuni di loro è stata tra le prime gallerie in Europa a esporre il lavoro – e ha seguito negli anni lo sviluppo della loro poetica configurandosi così essa stessa come luogo di dibattito aperto per questo gruppo. Non si tratta, tuttavia, di un gruppo formalmente strutturato, ma di un nucleo di ricerca e sperimentazione sulla pittura nato spontaneamente da incontri casuali, rafforzatosi sulla base di intenti e prassi comuni in ambito artistico e grazie alla vicinanza fisica tra questi artisti, operanti in un territorio geografico in cui il clima artistico – per la pittura in particolare – è alquanto fervente.
Grazie ad un’attenzione parallela e bilanciata per artisti italiani e stranieri e ad una marcata apertura alla ricerca, la galleria A+B si sta guadagnando una solida reputazione internazionale che, nell’aprile 2018, la porterà a Art Cologne, la più longeva e rilevante fiera tedesca per l’arte moderna e contemporanea.
Manor Grunewlad. Hang In There
Fino all’11 dicembre 2017
A+B Gallery
Via Gabriele Rosa 20/A, Brescia
Orari: da giovedì a sabato 15.00-19.00 e su appuntamento
Info:+39 030 0973310
gallery@aplusb.it
www.aplusbgallery.it