MILANO | Palazzo Reale | 16 aprile – 19 luglio 2015
di MATTEO GALBIATI
La seconda grande mostra ufficiale che Milano offre al pubblico in occasione di Expo 2015, dopo Arte lombarda dai Visconti agli Sforza. Milano al centro dell’Europa, e quasi sua ideale prosecuzione cronologica, è l’ammirata e affollata (di visitatori) esposizione Leonardo da Vinci 1452-1519. Un successo quasi scontato e implicito visto il personaggio il cui mito resta sempre motivo di emozione e interesse.
Quella presentata nelle sale di Palazzo Reale – il cui sforzo e onere realizzativo spettano sempre al comune di Milano e all’editore Skira che si è speso in modo determinante per questo progetto – non è, però, la classica mostra d’occasione e di cartellone, un “evento” fatto per attrarre solo del pubblico: se è vero che nasce in occasione dell’Esposizione Universale e si rivolge a visitatori di ogni ordine e grado, altrettanto vero è che questa resta una proposta di altissimo livello culturale e scientifico.
Un lavoro di ricognizione e aggiornamento che ha portato Maria Teresa Fiorio e Pietro C. Marani, i due curatori, apprezzati studiosi la cui presentazione e le cui credenziali si rendono davvero superflue, a impegnare sei anni di intenso lavoro per concepire, strutturare e preparare questo progetto grandioso. Dal 2009 al giorno dell’inaugurazione il loro sforzo è stato quello di portare a compimento la più grande mostra dedicata a Leonardo in Italia e, riunendo un pool di studiosi da ogni parte del mondo, a produrre un catalogo che, eredità lasciata dopo la mostra, sarà destinato a rimanere come traccia e documento fondamentale per gli studi aggiornati che contiene.
Per quanto riguarda il percorso espositivo, suddiviso in dodici sezioni che raccolgono ben oltre duecento capolavori, lo sguardo dello spettatore ha modo di seguire, senza l’assillo di un ordinamento precostituito cronologicamente, i singoli contenuti tematici che propongono il pensiero di Leonardo attraverso la sua poliedrica personalità. Natura, architettura, ingegneria, medicina, … sono alcuni dei campi in cui la visionarietà curiosa del maestro di Vinci ha trovato modo di eccellere e, in taluni casi, di farsi premonitrice di scoperte, letture e intuizioni che solo secoli dopo sarebbero state portate a definitivo compimento.
La mostra, quindi, ha il pregio di elevare l’opera di Leonardo a quell’unità di sapere e conoscenza che ne ha mosso l’animo e lo spirito, facendogli attraversare campi differenti e eterogenee discipline che, spesso, ai suoi tempi erano considerate divise e inconciliabili le une con le altre.
Il fondamento, che diventa l’affascinante esplorazione nella mente e nella suggestione delle idee di Leonardo, di tutto il percorso, sala dopo sala, sezione dopo sezione, resta il disegno: primato assoluto dell’espresione leonardesca, qui rappresentato con numero davvero consistente di carte – con alcuni prestiti clamorosi –, acuisce il fascino e l’incanto per questo grande artista, forse definizione riduttiva per lui che fu, a dispetto di sentirsi lui stesso uomo senza lettere, uno dei maggiori pensatori della storia dell’umanità.
I disegni, prolificando in un allestimento sobrio e misurato, molto attento nella regia curatoriale, raccontano i processi e i rimandi non solo interni all’opera di Leonardo, ma anche a quanto avveniva nel suo tempo: ogni sala, infatti, presenta capolavori di grandi maestri della sua epoca con i quali aprire un appassionante intreccio con la stessa opera leonardesca.
Secondo questo orientamento si capisce come ci sia una congiuntura perfetta tra la Dama con il mazzolino del Verrocchio e La Belle Ferronnière di Leonardo che, esposte una accanto all’altra, promuovono un medesimo impianto e gusto estetico. La stessa cosa si verifica con il busto scultoreo di S. Girolamo della bottega verrocchiesca che dialoga con lo stesso soggetto, rimasto incompiuto, di Leonardo. Innegabile poi non subire una certa carica emotiva quando ci si trova al centro della triangolazione di sguardi dei ritratti del Musico (Leonardo), del Poeta laureato (attribuito a Giovanni Bellini) e dell’incantevole Ritratto di uomo (Antontonello da Messina).
Sono queste precise scelte di opere, provenienti dai maggiori musei e collezioni di tutto il mondo, a restituire alla vista non solo una serie di dipinti, sculture, carte, disegni, manufatti, ma a concederci il senso di un racconto e di una storia che, in ogni opera, sa suscitare un capitolo di meraviglia e incanto.
Il percorso alla fine appaga il visitatore, anzi riesce a soddisfare, a nostro giudizio, sia il pubblico di “addetti ai lavori” che ne possono cogliere gli aspetti di ricerca e di studio, sia il pubblico “comune” che qui ha modo di ammirare una proposta che arricchisce e che, pur confermando l’immagine anedottica di Leonardo, rivela e consegna alla conoscenza di ciascuno qualcosa in più, di nuovo e di inatteso.
Non vogliamo svelare molto altro, non vogliamo approfondire i ricchi contenuti di quanto esposto, l’eccezionalità della mostra si commenta solo percorrendone le stanze e osservandone le teche che custodiscono i suoi superbi capolavori. Questa è una mostra raffinata e che ha un pensiero forte nella motivazione cardine della sua proposta, una di quelle mostre che piace rivedere e che invita a ritornare per scoprirvi sempre qualcosa di nuovo e che, nello specifico, si fa totalmente immersiva nell’interdisciplinarietà del sapere leonardesco.
Da vedere allora, prenotando anticipatamente per evitare le lunghe code di attesa.
Leonardo da Vinci 1452-1519
cura di Maria Teresa Fiorio e Pietro C. Marani
catalogo con testi di Carmen C. Bambach, Juliana Barone, Andrea Bernardoni, Roberto Paolo Ciardi, Martin Clayton, Marzia Faietti, Frank Fehrenbach, Paolo Galluzzi, Claudio Giorgione, Martin Kemp, Rodolfo Maffeis, Furio Rinaldi, Richard Schofield, Marco Vrsiero, Edoardo Villata
prodotta da Palazzo Reale e Skira Editore
sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana
promossa da Assessorato alla Cultura del Comune di Milano
con Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
in collaborazione con Veneranda Biblioteca e Pinacoteca Ambrosiana, Milano
main sponsor Bank of America Merril Lynch
16 aprile – 19 luglio 2015
Palazzo Reale
Piazza Duomo 12, Milano
Orari: lunedì 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30; giovedì e sabato 9.30-22.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Ingresso intero €12.00; ridotto €10.00; club skira €9.00; gruppi €10.00; scuole €6.00; famiglia (1 adulto + 1 ragazzo under 14 anni) €16.00; biglietti Visconti-Sforza+Leonardo giornaliero €18.00; biglietto open €20.00
Info: +39 02 92800375
www.mostraleonardodavinci.it
www.comune.milano.it/palazzoreale