MILANO | Building | 13 settembre – 12 ottobre 2019
GALLARATE (VA) | MA*GA | 22 settembre – 10 novembre 2019
di MATTEO GALBIATI
Una mostra, divisa in due capitoli, rende omaggio al lavoro di Giovanni Campus (1929) portando nelle sedi di Building a Milano e del Ma*Ga di Gallarate (VA) una sezione attenta e misurata di sue opere che ne illustrano con grande precisione gli sviluppi e le scelte condotte nel corso della sua lunga e coerente ricerca espressiva.
La doppia occasione espositiva intitolata Tempo in processo. Rapporti, misure, connessioni, integrata e non frazionata, ricostruisce con grande puntualità la visione del maestro sardo che, infaticabile, continua a pronunciarsi secondo un linguaggio la cui astrazione geometrica si applica ad una fusione semantica di pittura e scultura che, superati i propri limiti e confini espressivi e spesso sommate in un’unica risoluzione, modellano una nuova concezione plastica e concreta il cui dinamismo formale attiva la sequenzialità di nuove dimensioni percettive e intuitive.
La bidimenionalità pittorica e la tridimensionalità scultorea si azzerano nella loro connotazione canonica per accentuare una nuova caratterizzazione concreta nella semplicità complessa della pratica di Campus: il suo lavoro non si orienta verso immaginari mentali, ma ha sempre saputo tradurre i propri principi nella concretezza della realtà, nella percezione di fenomeni tangibili e presenti. La testimonianza che depone allo sguardo si promuove attraverso una serie continua di “materiali” che determinano una rilettura continua della fisicità delle cose ed è con questo concetto che si misura la loro identità mutevole. Le opere dell’artista sono interventi che paiono concatenare, l’una nell’altra, l’una dopo l’altra, una serie di processi che muovono un flusso dimensionale permutante. La linearità aperta, l’elevazione fisica, l’apertura monocroma dei campi pittorici, lo sconfinamento oltre la cornice, l’abbattimento dei limiti del dipinto o della scultura, il frazionamento modulare e segnico consentono di mettere in luce energie e forze nascoste che toccano la dimensione del tempo e dello spazio, rivoluzionando l’orizzonte sensibile di chi le osserva.
Nei tre piani espositivi di Building a Milano con Rapporti, misure, connessioni. 45°28’12.985” N 9°11’30.465” E ci si muove tra opere degli anni Settanta e lavori più recenti che, piano dopo piano, permettono di leggere i temi cari all’artista dall’analisi della costruzione e della percezione delle forme all’azione nello spazio, dal dialogo tra i campi aperti e chiusi delle superfici alla continuità tra spazio della rappresentazione e ambiente reale.
Campus con Rapporti, misure, connessioni. 45°39’15.416” N 8°47’52.386” E ha voluto portare al MA*GA di Gallarate un progetto unitario con cui sciogliere la risoluzione formale delle sue opere e aprire una decisa e pronunciata estensione tra quanto “accade” sulla parete e quanto si “predispone” nell’ambiente. Lavori cronologicamente distanti – parliamo di opere degli anni Ottanta e altre degli ultimi anni – trovano un’efficacissima contaminazione che avvolge lo spettatore in uno spazio vivibile e percorribile di inedita connotazione, dove opere grafiche, pittoriche e plastiche scandiscono e impongono una peculiare ambientazione spazio-temporale, coinvolgente e intellettualmente stimolante.
Nei suoi due capitoli questa mostra permette, intuita la relazione determinante con lo spazio delle diverse fasi creative di Campus, di toccare il senso profondo del suo fare che, più che legarsi a dinamiche spaziali, si manifesta, come afferma lo stesso artista, attraverso un impegno del “tempo come processo”: l’unitarietà complessiva dei suoi intenti, infatti, segue proprio questa intuizione per cui il fattore temporale è prioritario nella comprensione dei procedimenti formali messi in atto dalla sua ricerca.
La plurale coralità delle manifestazioni che ci propone ci fa comprendere bene come a Campus interessi non la chiusura ermetica in una raffinata estetica minimale, ma, al contrario, cercare quella rigenerazione processuale capace di legare l’opera al flusso universale del tempo che supera e dilata la limitata nostra contingenza fisica. Il suo tempo è sempre configurabile, quindi, come quel processo incessante che intelligentemente rinnova nel profondo la coerenza delle proprie opere e il loro statuto per raccontarci il nostro divenire sensibile.
Giovanni Campus. Tempo in processo. Rapporti, misure, connessioni
a cura di Francesco Tedeschi
Capitolo 1, Milano
Rapporti, misure, connessioni
45°28’12.985″ N 9°11’30.465″ E
13 settembre – 12 ottobre 2019
Building
via Monte di Pietà 23, Milano
Info: +39 02 8909 4995
www.building-gallery.com
Capitolo 2, Gallarate
Rapporti, misure, connessioni
45°39’15.416″ N 8°47’52.386″ E
22 settembre – 10 novembre 2019
MA*GA
via Egidio de Magri 1, Gallarate (VA)
Info: +39 0331 706011
www.museomaga.it