MONZA | Villa Contemporanea | 3 novembre 2021 – 29 gennaio 2022
di MATTEO GALBIATI
Nel buio la luce e nella luce il buio. Su questa doppia direttrice si basa la ricerca recente di Nicola Evangelisti (1972) che, protagonista riconosciuto della Light Art internazionale, per la mostra New Quantum ci presenta l’omonima serie nuova di opere che, pensate appositamente per lo spazio, rivoluzionano con la loro presenza gli ambienti della galleria Villa Contemporanea di Monza. Questi interventi vivono, per le caratteristiche di fluorescenza, nel buio, manifestando, attraverso la loro differente “visibilità” le peculiarità del loro essere “dipinti di luce” in cui il segno grafico ricompone l’immagine attraverso un’azione diretta della traccia luminosa.
Lo sguardo trova e incontra prima la forza della luce che attiva poi il senso dell’immagine giocando in questo tutto il suo “apparire”. Ecco, quindi, stabilirsi il principio primo del pensiero dell’artista che accoglie la luce come una vera materia attiva e malleabile, come un utile e concreto strumento d’azione.
È un vero e proprio mezzo diretto che consolida efficacemente l’articolata riflessione dell’artista in cui unisce, alla creatività della sua proposta estetica, l’analisi delle complesse teorie scientifiche e matematiche che sono alla base della Natura e, quindi, in generale della vita. La dimensione dell’ordinato-caotico sviluppo geometrico dei frattali, ad esempio, è parte del sistema di considerazioni cui Evangelisti fa riferimento: questo metodo geometrico non euclideo, non numerico di sviluppo (nei vegetali, nei fulmini, nel sistema venoso, etc…) ha in sé la scintilla di un’energia imprevedibile e incontrollabile che è proprio quella della vita.
Nel primo ambiente della galleria, fedele a questa impostazione, Evangelisti propone l’immagine su ampia scala e scomposta in quattro elementi – forse in questa suddivisione c’è la memoria storica degli antichi polittici – dell’iride, struttura parte dell’occhio che, qui, si ramifica proiettandosi nello sguardo dello spettatore a cercare e generare nuovi nessi di relazionabilità.
La luce, nello spazio della galleria monzese, si manifesta in una contrapposta tensione di opposti, tra l’apparizione sul buio assoluto del nero e l’evidenza del bianco come contrappunto vitale del nulla: così si attua quel complicato meccanismo di “compatibilità” che attraversa lo spazio e il tempo della circostanza tangibile, abbracciando quel tutto la cui essenza comprensibile ci resta sconosciuta.
Evangelisti “mette in luce” qualcosa di atavico, il principio originario e originante in cui siamo inseriti e di cui siamo solo una piccola parte. Importante, allora, è proprio ritrovarsi al centro di un universo (quello umano) limitato e finito, temporalmente circoscritto che colloca la nostra dimensione esistenziale ad essere proprio parte infinitesimale di un infinito che non ci può (né deve) appartenere del tutto.
Coerentemente con questo percorso di riflessione, nella seconda sala ci presenta una scultura luminosa specchiante che, riproducendo con la luce LED il propagarsi ramificato di un fulmine (analogo per “segno” alle parti dell’iride della sala precedente), lascia irrompere nello spazio reale la potenza incontenibile della Natura e la sua infinita moltiplicazione e riproposizione.
Il racconto di New Quantum può essere allora letto, in chiave attuale, fatte salve tutte le possibili altre implicazioni che un lavoro così articolato non solo ammette, ma cerca, rilancia e di cui si alimenta, come monito per l’egocentrismo umano che, forte del suo sapere, pensa di essere superiore alle stesse leggi naturali.
La luce di Evangelisti costringe ad un ridimensionamento della pre-potenza antropica per ripensare a quella volontà naturale per la quale dovremmo avere maggior rispetto. Una legge di Natura che forse ha anche una capacità reattiva imprevedibile e incontrollabile come reagente difensivo alla tracotanza dell’uomo.
Evangelisti ci consegna la luce che si rivela, appare e nell’oscurità ci offre la bellezza di un mistero, quello della nostra vita e del nostro essere al mondo, dell’universo cui apparteniamo, ma che mai, comunque, fino in fondo potrà essere inteso e compreso. Da artista, attraverso forme semplici, pur nella complessità della loro struttura e del loro senso, sa guidarci ad una comprensione che, proprio per l’empatia con cui la si percepisce, ci affascina e ci sorprende per quella vastità la cui dimensione effettiva continua a sfuggirci.
New Quantum. La luce di Nicola Evangelisti
a cura di Michela Ongaretti
3 novembre 2021 – 29 gennaio 2022
Villa Contemporanea
Via Bergamo 20, Monza
Orari: da martedì a sabato 15.00-19.00 o su appuntamento
Info: +39 039 384963
info@villacontemporanea.it
www.villacontemporanea.it