NOVARA | Castello Visconteo Sforzesco | Prorogata al 26 aprile 2020
di MATTEO GALBIATI
Nonostante l’obbligo che ci impone di rimanere a casa, bloccati da questa tremenda emergenza sanitaria, vogliamo comunque credere che l’arte non si debba fermare e, attraverso i diversi canali a nostra disposizione possa raggiungerci comunque, facendo sentire ugualmente il suo messaggio e trasmettendoci la sua bellezza, un’esigenza che forse abbiamo e sentiamo urgente più oggi, per queste particolari condizioni che tutti viviamo nostro malgrado. Pur lontani possiamo avvicinarci a quelle grandi mostre che, benché ora chiuse, continuiamo a segnalarvi non più come consiglio e suggerimento, ma come ulteriore spazio di evasione. Mostre importanti che custodiscono opere di grande pregio e che tracciano le vicende di quegli artisti che hanno scritto i capitoli principali della storia dell’arte.
Vogliamo, in questo senso, come già avevamo preventivato di fare, sostenere lo sforzo del Comune di Novara che, con la Fondazione Castello Visconteo e l’Associazione METS Percorsi d’arte sta regalando alla città piemontese e ai suoi visitatori, una delle mostre più significative sul Divisimonismo lombardo-piemontese. Un movimento che, proprio da questo territorio, ha attinto motivi di ispirazione attraverso i suoi paesaggi, le sue presenze, la quotidianità della sua vita, desumendo importanti soggetti per le rappresentazioni che il talento e il genio dei suoi esponenti hanno saputo trasformare in vere e proprie indimenticabili icone della pittura tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento.
Il Monferrato, Volpedo o la Valle Vigezzo sono luoghi che, ammirati suoi quadri, potranno poi essere facilmente visitati, ritrovandovi oggi, la stessa suggestione che, in altro tempo, hanno investito l’immaginazione di questi artisti. Un motivo in più, finito l’obbligo di restare a casa, per tornare a viverli e riassaporarli con un gusto e un piacere differenti.
Divisa in otto sezioni tematiche (Il prologo; La I Triennale di Brera. Uscita ufficiale del Divisionismo italiano; L’affermarsi del Divisionismo; Pellizza da Volpedo. Tecnica e simbolo; Il colore della neve; Previati Verso il sogno; Segantini. Il gioco dei grigi; Il nuovo secolo. Gli sviluppi del divisionismo) capaci di illustrare con assoluta pertinenza lo sviluppo e la storia complessivi di questo periodo, evidenziandone le peculiari caratteristiche di opere, temi, protagonisti e dell’impatto rivoluzionario avuto sul contesto italiano, la mostra vanta l’accurata regia e il preziosissimo contributo critico e curatoriale della studiosa Annie-Paule Quinsac, che, massima esperta di Divisionismo, ha avviato i suoi studi già alla fine degli anni Sessanta diventando presto punto di riferimento sulla figura di Giovanni Segantini.
Questa esposizione, allestita nello storico Castello Visconteo Sforzesco, lascia trasportare lo sguardo su quella sensibilità nuova che ha saputo, in corrispondenza e concordanza con il Pointillisme e con le voci del post-Impressionismo, far maturare un nuovo modo (moderno si diceva) di intendere il colore e la modalità con cui si potesse definire e costruire l’immagine pittorica. Un colore che si frantuma per diventare luce, un colore che palpita di guizzi improvvisi per rivoluzionare la verità della realtà descritta e rappresentata nel quadro. Arte e scienza si sono avvicinati, hanno parlato di complementarità dei colori, di effetti retinici, di visioni che non vivono nella concretezza del vero, ma sanno illuminarsi come fenomeno ottico nello sguardo (e nella mente) dello spettatore.
La sintesi cromatica agita da ciascuno, con uno stile assolutamente individuale, esito di un’interpretazione davvero unica, ci offre i sempre sorprendenti capolavori di maestri come, tra gli altri del periodo, Cremona, Grubicy, Longoni, Morbelli, Pellizza da Volpedo, Previati, Ranzoni e Segantini: in loro si ravvisa la potente forza dirompente di una modernità che stava uscendo dall’Ottocento e anticipava la rivoluzione che poi avrebbero mosso le successive Avanguardie novecentesche.
La rottura della pennellata, tra le esigenze del naturalismo di Segantini e il più onirico antirealismo di Previati, ha saputo comunque spaziare tra tematiche diverse, come il paesaggio, con visioni bucoliche, agresti e montane, i temi sociali, religiosi o storici, per dichiarare la forza di una luce che spezza l’unitarietà stessa del colore e lascia vivere la prorompente suggestione di un’immagine che non rappresenta né descrive, ma “impressiona”, in quanto fenomeno ottico.
Gli oltre settanta capolavori, frutto di importanti prestiti pubblici e privati, sono l’ulteriore garanzia di un progetto espositivo che ribadisce la centralità del contributo di questi maestri italiani nel processo di rinnovamento dell’arte europea, dimostrando come la ragione artistica di questi autori fosse aggiornata e sensibile rispetto ai coevi accadimenti internazionali e, quand’anche non vi fossero state dipendenze o correlazioni dirette, e benché non strutturato come movimento (ogni autore è rimasto indipendente e non c’è un manifesto vero e proprio), il Divisionismo si attesta come momento fondamentale di cesura tra il passato e la modernità, il cui valore definisce la precisa qualità di questa coinvolgente e stimolante mostra.
Divisionismo. La rivoluzione della luce
a cura di Annie-Paule Quinsac
promossa e organizzata da Comune di Novara, Fondazione Castello Visconteo, Associazione METS Percorsi d’arte
in collaborazione con ATL della provincia di Novara
con i patrocini di Commissione Europea, Regione Piemonte, Provincia di Novara
con il sostegno di Banco BPM (Main Sponsor), Fondazione CRT e Esseco s.r.l.
23 novembre 2019 – 5 aprile 2020
Prorogata al 26 aprile 2020
Castello Visconteo Sforzesco
Piazza Martiri della Libertà 3, Novara
La mostra in ottemperanza al DPCM 8/03/2020 è sospesa sino al 3 aprile 2020. In caso di effettiva cessazione al 3 aprile delle misure restrittive previste dal DPCM 8 marzo 2020 la mostra sarà riaperta e proseguirà fino al 26 aprile. I visitatori singoli che abbiano acquistato biglietti da Ticketone potranno usufruirne alla riapertura della mostra, indipendentemente dalla data riportata sul biglietto. In caso di mancata riapertura della mostra METS non potrà rimborsare biglietti acquistati tramite Ticketone, comunque gli organizzatori hanno interpellato Ticketone per sapere se potranno rimborsarli loro. Nel caso non fossero rimborsabili gli organizzatori offriranno uno sconto pari al prezzo del biglietto sull’acquisto del catalogo o di gadget del bookshop della mostra.
Info: +39 0321 1855421
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