LUCCA | sedi varie
di LUCA SPOSATO
Terminata da poco, la cinquantacinquesima edizione di Lucca Comics & Games 2021, capitola un’unanime soddisfazione e persino un alone di nostalgia. Il ritorno in presenza, dopo la contingente edizione virtuale del 2020, comunque non manchevole di spunti interessanti, ha certamente determinato un’aspettativa importante, ben accolta da un pubblico (pagante) indefesso pure nell’ultima giornata piovosa del Primo novembre. Il tutto esaurito, da meno di un mese, dei biglietti a disposizione (90.000), limitati da ovvie cause di forza maggiore, era già un segnale di alta fedeltà: a Lucca bisogna esserci.
L’obbligo di presenza ha assunto sfumature particolarmente interessanti nel caso emerso dall’adesione della Self Area; dal 2007, infatti, Lucca ha strizzato l’occhio verso il fumetto indipendente, realtà notevole per la crescita esponenziale e soprattutto per la partecipazione attiva di grossi nomi del panorama Comics e non solo (da Tuono Pettinato a FumettiBrutti fino al fotografo Jacopo Benassi).
L’edizione 2021 di Lucca C&G è partita proprio con una secca polemica intorno alle autoproduzioni, minacciando in blocco una diserzione all’evento viste le condizioni decentrate cui avrebbero dovuto, inizialmente sottostare. Problema rientrato una volta che l’organizzazione ha accolto le richieste, pur rimandando ai prossimi mesi un tavolo di confronto più costruttivo. La necessità della presenza, sia della Self Area, sia dei visitatori, non va etichettata alle sole ragioni commerciali, quanto alla reciproca affezione, coltivata con continuità anche nei mesi pandemici, grazie ai social network, tra gli autori indipendenti ed i consumatori di fumetti, capaci di dar vita ad un collezionismo tralignato che si alimenta dalla condivisione continua, una sorta di peer-to-peer dell’arte, rendendo il settore ben distinto da altri contesti di mercato artistico, dove spesso l’oggetto si svela feticcio.
Il fenomeno deve aver colpito a sufficienza, se persino la Treccani e gli Uffizi, ormai divenuto un Brand al pari del Louvre, sono accorsi a presentare iniziative e progetti alla kermesse lucchese. Nel caso specifico, si parla della presentazione de La Commedia di Dante nello specchio delle immagini (ed. Treccani, 2021) e soprattutto della proposta ministeriale Fumetti nei Musei, che ha portato alla donazione di 52 autoritratti di nomi ben noti nel panorama fumettistico italiano entranti nella collezione di autoritratti d’autore (la più ricca sul pianeta) della Galleria degli Uffizi. Novità ben accolta dal direttore Eike Schmidt: «la cultura è pop e deve raggiungere con efficacia quante più persone possibili».
Tralasciando l’arbitrarietà di un simile progetto, va apprezzata la finalità d’indagine verso un mondo, quello dei Comics, oggetto di poca attenzione critica, se non di carattere autoreferenziale (si annoverano le eccezioni di Gianni Brunoro e del fine Oreste Del Buono), mancanza fautrice dei termini identitari propri di un linguaggio così giovane eppure così eclettico. Ben venga questa “invasione” e la conseguente ibridazione tra forme culturali, anche se serpeggiano intenzioni dettate più da bisogni commerciali momentanei, che non lungimiranza ministeriale. Il medium non fa l’artista, ma per fortuna è l’artista che crea dal e nel medium, sfiorando l’universalità indipendentemente dai palcoscenici.
Il fumetto, arte di “traduzione” come la sua antica progenitrice, la stampa artistica, infonde un grande potere di divulgazione, e come scriveva il compianto Stan Lee: “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”.
Fumetti nei Musei è un progetto ideato dall’Ufficio Stampa e Comunicazione del Ministero della Cultura, realizzato in collaborazione con la casa editrice Coconino Press – Fandango e con il supporto di Ales S.p.A. La collana editoriale, nata per avvicinare i ragazzi al mondo museale, è composta da 51 storie a fumetti che raccontano la contemporaneità di 51 musei italiani. Gli albi sono anche distribuiti in omaggio ai ragazzi che partecipano ai laboratori e alle attività educative dei musei coinvolti. Nel 2018 Fumetti nei Musei ha vinto il premio ‘Gran Guinigi’ nell’ambito dei Lucca Comics Awards come migliore iniziativa editoriale dell’anno con queste motivazioni: “Un’operazione che raccoglie i migliori nuovi talenti della scena italiana con un’impeccabile veste editoriale. Un prodotto di altissimo livello che sposa le intenzioni educative all’amore per la narrativa sequenziale”. Nel corso degli anni, Fumetti nei Musei è stato protagonista di numerose esposizioni: le tavole originali sono attualmente in mostra nel Santuario dell’Ercole Vincitore di Villa d’Este a Tivoli. Fumetti nei Musei è stato presentato nei principali saloni del libro italiani e nei festival del fumetto, ed è stato al centro, nel 2020, della Settimana della Lingua Italiana nel mondo organizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale. Tutte le informazioni sul sito www.fumettineimusei.it.