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LUCCA | Polo Fiere e Congressi | 6 – 9 maggio 2016

Intervista a PAOLO BATONI di Francesca Di Giorgio

Paolo Batoni. Foto: Alessio Zemoz, 2015Da livornese doc e con un cognome che ricorda un illustre pittore toscano di fine Settecento, Paolo Batoni, presidente dell’associazione culturale Blob ART e ideatore di Premio Combat,  è al suo debutto alla guida della prima edizione di Lucca Art Fair che apre i battenti il prossimo week-end. Gli spazi sono quelli del Polo Fiere e Congressi, già sede del Lucca Comics & Games, l’evento che, fino ad ora, ha gettato maggiore luce sulla lucchesia.
Questa volta è l’arte contemporanea, in accordo con l’età moderna e post-bellica, a ricordare che Lucca fa parte del “Sistema dell’Arte in Toscana”, tra l’altro tema d’esordio per il programma di Talks concentrato nelle giornate di sabato e domenica.
A mezz’ora dalla vicina Pietrasanta, che nei mesi estivi diventa vero e proprio polo dell’arte contemporanea, con un’alta concentrazione di spazi espositivi e gallerie, Lucca Art Fair si guarda intorno con una visione strategica. Ne parliamo con Paolo Batoni…

Pino Pinelli, Pittura B.Gr.N. 2008, cm 33 diametro, tecnica mista, 21 elementi. Courtesy Galleria Claudio Poleschi

Il tuo sguardo sulla Toscana non è di certo casuale. Perché lanciare una nuova Fiera da un piccolo centro come Lucca?
Inizierei dal mio cognome che mi collega al più celebre Pompeo Batoni, grande artista lucchese dell’inizio del secolo XVIII.
In realtà non ho indagato sulla mia eventuale discendenza familiare, ma mi piace introdurre il mio rapporto con Lucca ricordando una personalità legata al mondo dell’arte.
Ho scelto Lucca per la sua posizione strategica al centro di circuiti culturali vivaci, dinamici e innovatori, per la sua ricchezza di iniziative e la voglia di fare cultura che si respira appena alle porte della città.

Andreas Senoner, Cage, 2016, cm, 52x19x14, legno policromo, piume. Courtesy Doppelgaenger

Andreas Senoner, Cage, 2016, cm, 52x19x14, legno policromo, piume. Courtesy Doppelgaenger

Come hai deciso di tenere in considerazione il tessuto culturale della città? Collaborazioni attive?
Ho pensato ad un manifesto unico delle attività promosse dai vari enti all’interno della città, dalla Fondazione Ragghianti al Lu.C.C.A. Museum, al calendario della Tenuta dello Scompiglio, alla programmazione dei concerti per Lucca Classica Music Festival. È importante ricordare l’energia che questa città ha dimostrato di avere in questi anni. Tante manifestazioni di alta qualità, sono felice di poter ricordare al pubblico della fiera la splendida cornice di eventi e possibilità parallele offerte dal territorio.

Com’è strutturata la prima edizione di Lucca Art Fair?
In questa prima edizione ho deciso di abbracciare l’arte contemporanea nell’accezione più inclusiva del termine, coinvolgendo ogni sua forma espressiva, dalla più innovatrice a quella storicizzate, dal post bellico alle ultime sperimentazioni. Concordo con la lettura del contemporaneo data da Benjamin Genocchio, attuale direttore dell’Armory show quando dice di avere un punto di vista globale sul mondo del contemporaneo, in quanto formato da più aspetti anche molto distanti tra loro. Questo è il punto di forza, il cortocircuito in cui stiamo vivendo.

Quale “linea” emerge dando uno sguardo alle gallerie presenti? Le gallerie sono state inviate a presentare “progetti speciali”, “solo show” o altro?
Sono molto contento di poter affermare che questa prima edizione sarà un ritratto, seppur parziale, del panorama artistico italiano. Sono presenti gallerie provenienti da tutta Italia, una forte rappresentanza del territorio toscano e una piccola rappresentanza estera con due giovani e coraggiosi galleristi che hanno accolto entusiasti questa avventura. Parlando di progetti speciali ricordo la Temporary Art Zone in cui sei gallerie propongono dei progetti specific per la fiera.

Pontorno/Caro/Leonhart, 2014. Courtesy Passaggi Arte Contemporanea

Pontorno/Caro/Leonhart, 2014. Courtesy Passaggi Arte Contemporanea

Gli obiettivi della prima edizione proiettati nel futuro. Quali potenzialità vedi per il tuo progetto?
L’obiettivo principale sul quale io e il mio staff stiamo investendo le nostre risorse ed energie è il tentativo di soddisfare le aspettative di ogni singola persona si avvicini all’evento. Sono consapevole che le aspettative sono molto alte, questo progetto nasce dalla necessità forte del territorio di avere un suo punto di incontro in cui far convergere esperienze diverse creando una sorta di laboratorio umano.
Abbiamo lavorato in questa direzione, cercando di riuscire a raggiungere un vasto pubblico di addetti ai lavori e amatori dell’arte nell’ottica di offrire loro un’esperienza coinvolgente che nutra la curiosità per l’evento e per il mondo dell’arte.

Un'opera di Goran Dragas. Courtesy Prototip, Bergrado

Un’opera di Goran Dragas. Courtesy Prototip, Belgrado

Qual è stato fino ad ora il tuo rapporto con le fiere italiane ed internazionali? Hai dei punti di riferimento?
Rapporto da operatore attivo, da oltre venti anni ormai, curioso spettatore e appassionato collezionista. Direi che nella mia esperienza l’unico ruolo che mancava da ricoprire fosse quello del regista. I miei riferimenti sono molti, dalle grandi realtà straniere come il FIAC, FRIEZE London – amo molto lo stile inglese! – alle italiane Arte Fiera Bologna, Artissima, Art Verona e Miart, in particolare l’ultima edizione che ho trovato sapientemente articolata.

Emilio Isgrò, Carte lombarde, 2010, tecnica mista su carta, cm 40x45. Courtesy Allegrini Arte Contemporanea

Emilio Isgrò, Carte lombarde, 2010, tecnica mista su carta, cm 40×45. Courtesy Allegrini Arte Contemporanea

Il tuo nome è molto legato al Premio Combat. Hai pensato di creare un dialogo con questo progetto?
Ovviamente. Il Combat rappresenta per me il primo tentativo di far incontrare operatori e pubblico, di insinuare il germe della curiosità e proporre un approccio diverso al mondo dell’arte. Il mio desiderio più grande è di essere tramite tra pubblico, galleristi e artisti. Poter contribuire a far realizzare i loro sogni, per me è motivo di grande soddisfazione. Fedele a questo principio, ho deciso di invitare tutti i partecipanti al premio come ospiti in fiera, dove ci sarà uno spazio dedicato al Combat.
In cantiere c’è anche l’idea di organizzare un solo show per la prossima edizione di Lucca Art Fair, per i vincitori di questa edizione del premio. Ma questa è l’anticipazione di un lavoro in progress…

Lucca Art Fair. I edizione
exihibition manager Paolo Batoni

zona T.A.Z. (Temporary Art Zone)
advisor: Angel Moya Garcia

6 – 9 maggio 2016

Polo Fiere Lucca
via della Chiesa XXXII, trav. I, Lucca

Orari: venerdì 17,30 – 21,00 sabato e domenica 11,00 – 20,00 lunedì 11,00 – 15,30

Info: +39 0586 881165
+39 349 3281859
info@luccaartfair.it
www.luccaartfair.it


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