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MONZA | Villa Reale | 23 aprile – 6 settembre 2015

di MATTEO GALBIATI

Per ammirare la terza mostra, che Milano ha voluto presentare al pubblico come evento ufficiale di Expo 2015 (dopo quella dedicata ai Visconti e Sforza e quella su Leonardo), bisogna uscire dai confini del capoluogo lombardo e arrivare a Monza e visitare le affascinanti sale della Villa Reale.
Una scelta che potrebbe sembrare inconsueta, ma che trova una logica stretta se si pensa che l’esposizione dedicata alla visione che gli “altri”, gli “stranieri”, avevano – e hanno – del nostro Paese e della sua cultura viene ospitata nella Reggia del Piermarini eletta a sede di rappresentanza di Expo.

Pompeo Batoni, Il colonnello William Gordon (1736-1816), 1765-66, olio su tela, 259x187.5 cm, The National Trust for Scotland, Edimburgo

Nella prestigiosa sede brianzola, quindi, questa esposizione, alla base della quale si legge il rigore di un progetto scientifico autorevole e attentamente studiato, riunisce un serie di straordinari capolavori che raccontano, percorrendo i secoli dal Cinquecento ad oggi, l’immagine, divenuta vero e proprio mito della cultura italiana, che artisti, intellettuali, letterati, aristocratici di mezzo mondo avevano e che li spingeva a quell’appassionato “viaggio” iniziatico e formativo nelle bellezze del Bel Paese.
Un’Italia che attraeva, che era fonte di ispirazione, che ammaliava gli occhi e appagava lo spirito: vediamo la storia di una “grande bellezza” che si può saggiare e riscoprire leggendo le opere esposte e che può essere rivissuta attraverso i magnifici capolavori di artisti tedeschi, francesi, inglesi, olandesi… da Van Dyck a van Wittel, da Rubens a Mengs, da Rodin a Klein, per citare alcuni nomi.

Jacques-Henri Sablet, Elegia romana, 1791, olio su tela, 62x74 cm, Musee des Beaux-Arts, Brest

Si comprende bene, allora, come del nostro Paese non si ammirasse unicamente lo sterminato patrimonio artistico e i suoi indiscussi maestri, ma anche le tradizioni culturali e le singolarità regionali, il vario paesaggio incontaminato (allora!) e il suo clima, le feste, i riti e i costumi, la giovialità e l’ospitalità della sua popolazione.
Grazie al contributo di oltre sessanta prestatori italiani e internazionali, al mecenatismo di Giulio Properzi che ha ispirato e sostenuto questo progetto, al Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, Skira editore e Cultura Domani che l’hanno prodotta, questa mostra accoglie lo spettatore lasciandolo immergere in quel clima di forte suggestione che rivive nei ritratti, nei paesaggi, negli scorci, nei personaggi riportati nelle opere esposte.
L’Italia era la vera e dotta maestra di tutte le arti e il peso della sua millenaria cultura ha insegnato e ispirato generazioni e generazioni di pensatori, creativi, intellettuali, artisti e musicisti.

Francois Rude, Giovane pescatore napoletano che gioca con una tartaruga, 1831-33, marmo, 82x88x48 cm, Musee du Louvre, Parigi

Il percorso, abilmente tessuto in questa esposizione, lascia immergere in visioni ammalianti e spettacolari, che rimandano non solo alla semplice bellezza del nostro Paese e delle sue ricchezze, come si diceva, ma ne rivendica anche il peso di una identità culturale unica e irripetibile. Un racconto che, sala dopo sala, concede di riacquistare il senso dell’orgoglio per la singolarità di una nazione ineguagliabile per i suoi vari patrimoni e tesori, quelli stessi che hanno sempre sollecitato la passione del resto del mondo, conquistato da un fascino e un mito introvabili altrove.
Un fascino e un mito che, nonostante un paesaggio stravolto e sfregiato da abusi e pessime gestioni, cronici problemi strutturali, politiche insufficienti e spesso non all’altezza dei ricchissimi beni che dovrebbero conservare e valorizzare, una disaffezione dilagante nei confronti della cultura da parte dei suoi abitanti, ancora non si interrompe. Come ben ci ricorda la mostra il mito dell’Italia continua a vivere, oggi come allora. Non dimentichiamolo.

Il fascino e il mito dell’Italia dal Cinquecento al contemporaneo
a cura di Sandrina Bandera, Caterina Bon Valsassina, Ada Masoero, Fernando Mazzocca
comitato scientifico Caterina Bon Valsassina, Sandrina Bandera, Cristina Acidini, Matteo Ceriana, Emanuela Daffra, Mario Lolli Gehetti, Johann Kräftner, Maria Vittoria Marini Clarelli, Ada Masoero, Fernando Mazzocca, Alessandro Morandotti, Daniela Porro, Pierre Rosenberg, Fabrizio Vona, Paolo Strada (segreteria scientifica), Valentina Romano e Rosa Fasan (segreteria organizzativa)
prodotta da Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, Skira editore, Cultura Domani
comitato organizzativo Caterina Bon Valsassina e Sandrina Bandiera, MiBACT; Sabrina Sammuri, Giuseppe Costa, Anna Anelli, Regione Lombardia; Lorenzo Lamperti, Consorzio Villa Reale e Parco di Monza; Attilio Maria Navarra e Alberto Rossetti, Cultura Domani; Massimo Vitta Zelman e Nicolò Sponzilli (Skira)
promossa da Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ex Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia, Segretariato Regionale per la Lombardia, Polo Mussale Regionale della Lombardia, Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Milano
con il sostegno di Regione Lombardia 

23 aprile – 6 settembre 2015

Villa Reale
Viale Brianza 1, Monza 

Orari: lunedì 14.30-19.30; martedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica 10.00-19.00; venerdì 10.00-22.00; la biglietteria chiude un’ora prima
Ingresso da martedì a venerdì intero €12.00; ridotto €10.00; scuole €4.00; sabato e domenica intero €15.00; ridotto €13.00; scuole €5.00

Info: 199 151 140
www.fascinoemito.it
www.reggiadimonza.it
www.villarealedimonza.it

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