SAN GIMIGNANO | GALLERIA CONTINUA | FINO AL 10 SETTEMBRE 2023
di MARIKA MARCHESE
Fino al 10 settembre 2023, negli spazi della Galleria Continua a San Gimignano, è possibile visitare la mostra L’euforia del colore dell’artista franco-venezuelano Carlos Cruz-Diez, ultimo grande artista del colore del XX secolo.
In occasione del centenario dalla nascita, la Galleria Continua per la prima volta accoglie le opere dell’artista in una mostra personale, proponendo i punti salienti della lunga e articolata produzione artistica. Il corpus delle opere di Carlos Cruz-Diez si fonda su tre condizioni della teoria del colore, per sintesi additiva, sottrattiva e per riflessione, studi che sviluppa ulteriormente e lo conducono verso: il Colore Additivo, le Physichromie, l’Induzione Cromatica, la Cromointerferenza, le Transcromie, la Cromosaturazione, il Chromoscope e Couleur à l’Espace.
La mostra si apre con le Physichromies all’ingresso della galleria, studio avviato in Venezuela nel 1959, queste strutture con cornice in metallo sono state progettate per rivelare forme e colori in base al movimento dello spettatore e all’intensità della luce nello spazio in quel momento.
Le Physichromies consistono in una combinazione di strisce verticali, realizzate secondo i principi della sintesi additiva e sottrattiva, rendendo visibile una grande varietà di colori che in realtà non sono realmente presenti sul supporto, infatti avvicinandosi si contano solo 4 colori, creando grande stupore per l’inganno subìto dalla nostra retina.
La gioia, la vitalità e la spensieratezza che queste opere esprimono, ci permettono di capire il carattere aperto e allegro dell’artista, ma anche la sua grande attenzione, volto sempre agli altri e alla ricchezza della vita.
Nelle altre pareti, proseguendo, è possibile scoprire Couleur Additive ricerca sempre del 1959 che si basa sulla radiazione del colore. Quando un colore tocca un altro, una linea verticale più scura appare nel punto di contatto, ma è del tutto inesistente, questo effetto ottico viene isolato da Cruz Diez nei Chromatic Event Modules responsabili della trasformazione del colore.
Occorre fare un passo indietro e conoscere meglio questo artista e capire come è approdato a queste incredibili ricerche. Carlos Cruz-Diez nasce nel 1923 a Caracas in Venezuela, fin da bambino ha interessi per la tipografia, per l’immagine in movimento e il colore. A diciassette anni dice al padre, poeta e intellettuale, che vuole diventare artista e dopo gli studi principali si iscrive alla Scuola di Arti Plastiche di Caracas.
La formazione di questi anni è legata ad un accademismo, che inizia a stare stretto a Cruz-Diez, che decide di diventare insegnante di storia dell’arte, così si rende conto che l’arte moderna nasce con la liberazione del colore puro, allora abbraccia altri linguaggi e altri interessi come il giornalismo, ed entra nel mondo della pubblicità attraverso le realizzazioni di illustrazioni e fumetti. Parallelamente a questi lavori però la pittura ricopre un ruolo fondamentale, perché gli dà grande libertà di espressione, sperimenta diverse tecniche pittoriche e si pone come cronista del suo tempo tra i Muralisti messicani e altri pittori latinoamericani, raccontando le miserie della sua gente con opere di denuncia sociale che, se da un lato riscuotono molto successo, dall’altro l’artista si rende conto che questo ambiente non cambia, così verso la fine degli anni ‘50 va in Europa, dapprima in un piccolo borgo nei dintorni di Barcellona. In quel periodo, trovandosi davanti a Las Meninas di Diego Velázquez al Museo del Prado di Madrid, Carlos Cruz-Diez capisce che il grande maestro spagnolo cerca di portare all’esterno ciò che sta all’interno degli ambienti che raffigura, facendo entrare il fruitore nel quadro, allora l’intuizione.
Non è necessario dipingere bene, ma è necessario inventare. Grazie a questo, Cruz-Diez indaga e studia gli artisti che hanno fatto la storia dell’arte e inizia ad andare molte volte a Parigi, città simbolo del fermento culturale par excellence, che ha ospitato movimenti e grandi artisti. Si appassiona all’arte di Alexander Calder, all’arte cinetica e all’optical art, così torna per un breve periodo in Venezuela, dando inizio al fecondo periodo di sperimentazione sul colore. Carlos Cruz-Diez studia le teorie di Chevreul, scienziato francese, non sappiamo se incontra Itten durante uno dei suoi viaggi in Europa, ma approfondisce e sperimenta egli stesso le leggi sull’influenza reciproca dei colori con la famosa legge dei contrasti simultanei, in cui due colori adiacenti vengono percepiti dall’occhio in modo diverso da come sono realmente anche quando vengono guardati isolatamente su uno sfondo neutro.
Il colore e la luce prendono il sopravvento, in questo tripudio, dà così l’abbrivio alle Physichromies e a Couleur Additive delle prime due sale della Galleria Continua.
La ricerca prosegue e l’artista giunge a Le Induction Chromatiques del 1963, opere anch’esse presenti in mostra, che consistono nel fenomeno dell’“immagine residua”, o della persistenza retinica. Questo effetto, in cui permane sulla retina il colore opposto, è visibile in Induction du Jaune, che si ottiene sovrapponendo nero, blu e bianco; Induction du Orange, prodotto con blu, giallo e nero; e nell’Induction du Rouge, per mezzo del verde, del bianco e del nero. A questo proposito, sullo stesso principio, l’installazione site-specific di Piazza delle Erbe, Induction Chromatique Walkway composta da frecce di tre colori, rosso, verde e azzurro, sulla quale è posta una breve linea retta nera, in base al punto di osservazione dell’opera, quello che vediamo è un arcobaleno dinamico che si muove con noi. Il movimento è dovuto, infatti, all’inserimento di linee con angolo ottuso.
Il percorso in mostra prosegue con l’opera che occupa la platea dell’ex cinema-teatro, fa parte della serie Environnement Chromointerférent (Parigi, 1974) ed è un’esperienza partecipativa, in cui le sfere poste sul pavimento possono essere mosse creando incastri cromatici. All’esterno del teatro, nel giardino antistante, è presente L’Environnement de Transchromie Circulaire (1965/2017), una struttura circolare creata con strisce verticali trasparenti di quattro colori, poste in modo da creare una sintesi sottrattiva e dei giochi di luce che si spostano col sole.
Carlos Cruz-Diez ha dato alla storia dell’arte un grande contributo attraverso l’interesse per l’interazione tra colore e luce, e da come queste possano influenzare la percezione dell’opera da parte dello spettatore.
L’euforia del colore è una mostra capace di connettere il pubblico alle emozioni che solo il colore è in grado di donare, un percorso artistico-emozionale che disvela una molteplicità di narrazioni, di memorie, emozioni, spiritualità e suggestioni sinestetiche intessute in ognuno di noi, quella ricchezza che Carlos Cruz-Diez01 ha saputo far emergere quasi normalizzando la relazione tra arte e vita.
Carlos Cruz Diez. L’euforia del colore
27 maggio – 10 settembre 2023
Galleria Continua
Via del Castello 11, San Gimignano (SI)
Info: www.galleriacontinua.com