di FRANCESCA DI GIORGIO
Letture Pandemiche continua e muta forma. Le parole cedono il passo alle immagini e inizia una ricognizione che dall’editoria – perché no, anche attraverso la “combo” narrazione scritta e visuale – ora si concentra sulla varietà di progetti nati, sviluppati, chiusi (alcuni ancora in essere) durante l’emergenza sanitaria di cui tutti ormai riconosciamo la portata ma che la fotografia, ancora una volta, ha contribuito a restituire ai nostri occhi in maniera così sintetica e, allo stesso tempo, così analitica, profonda e diffusa.
Marcello Campora. L’ULTIMA ORA.
La scuola è rimasta sola. Il vuoto è degli spazi e della conoscenza. L’apprendimento passa attraverso un monitor/medium. La DAD è scuola eppure non lo è. Si è detto tanto in questi mesi sulla povertà educativa e sulle ripercussioni emotive. E gli spazi? Quelli che erano abitati, vissuti dagli studenti delle scuole, di ogni ordine e grado della provincia savonese, negli scatti dell’architetto e fotografo ligure Marcello Campora, restano fermi allo scorso febbraio 2020 quando, anche per loro è suonata la campanella de L’ultima ora.
La fotografia ha sondato spesso i volumi dello spazio, i vuoti, i pieni, le presenze e le assenze.
Le foto di Campora sono, di fatto, un fermo immagine della “Fase Uno”, ma non si identificano con essa, sono potenzialmente la storia di tutte le persone contenute nell’immagine e di nessuna. Lo spazio vuoto è anche la libertà di proiettare ancora qualcosa, di nuovo.
www.marcellocamporafotografie.it
Chi mi accompagna mi dice:
«Il silenzio di adesso è la cosa più dura». M. Campora
COVISIONI. Fotografie per un anno.
40 fotografi da 20 regioni italiane per la durata di 12 mesi, riuniti «in un progetto a lungo termine che analizza da diverse prospettive le relazioni umane, portando avanti una ricerca visiva, antropologica e sociale. Un progetto collettivo nato durante la quarantena in Italia. Un lavoro di ricerca e d’indagine che pone le sue riflessioni sulle relazioni umane che, a causa del Covid-19, hanno subito dei forti mutamenti, perdite e riscoperte». Un’operazione ancora in corso (fino a maggio 2021) e volta a «dar voce alla fotografia contemporanea che documenta e interpreta, in modo autoriale, le delicate condizioni sociali che l’Italia si trova ad affrontare».
Come dallo statement del collettivo: «Una visione collettiva sul mutare delle relazioni umane dopo la quarantena in Italia».
“Volevamo capire quello che sarebbe successo dopo, volevamo poterlo raccontare. Abbiamo sentito la necessità di mettere insieme differenti punti di vista, creando una visione collettiva che potesse restituire con linguaggi fotografici diversi quello che stava cambiando tra di “noi tutti”. Condividere l’incertezze e il cambiamento verso un nuovo nuovo delicato equilibrio tra le persone.”
Effetto Farfalla di Luca Marianaccio racconta la realtà di un territorio che deve convivere con un male invisibile analizzandola a partire dai singoli elementi, le persone, estrapolate dal contesto e messe sotto la lente d’ingrandimento.
Le fotografie di Claudia Corrent per Il tempo presente è un tempo sospeso, addormentato, inquieto «arrivano da archivi differenti di fine ‘800 e inizi ‘900 e sono legate al territorio sudtirolese. Un archivio è legato alla città di Bolzano e alla costruzione delle strade, delle piazze, del parco pubblico; un altro è invece un fondo che recupera le immagini di un fotografo, Hermann Waldmüller, che aveva uno studio fotografico nel centro città di Bolzano. In queste immagini trasformate appaiono piazze, strade, volti, corpi».
COVISIONI
a cura del collettivo
in collaborazione con l’agenzia fotografia LUZ
I fondatori di COVISIONI: Cecilia Guerra Brugnoli, Francesca De Dominicis, Jana Liskova, Francesco Rucci, Anita Scianò, Erika Volpe.
I fotografi: Chiara Arturo // Alessandra Baldoni // Nicola Baldazzi – Veronica Lanconelli // Filippo Bardazzi // Maria Bauer e Giuseppe Scafidi // Emanuela Bava// Giulia Bersani // Cecilia Guerra Brugnoli // Alessio Cabras// Alessandra Cecchetto // Claudia Corrent // Giammario Corsi // Alessandro Cristofoletti // Valentina De Santis // Lorenza Demata // Chiara Ernandes // Sara De Santis // Fabrizio Falcomatà // Ilaria Ferrara // Claudia Gori // Andrea Marcantonio // Nicole Marchi // Luca Marianaccio // Ornella Mazzola // Claudia Mozzillo // Valentina Procopio // Paola Ressa // Luana Rigolli // Benedetta Ristori // Bartolomeo Rossi // Luca Rotondo // Francesco Rucci // Anita Scianò // Francesca Tilio // Marco Waldis // Nicola Zolin //
Progetto in corso fino al 4 maggio 2021
www.covisioni.com
@covisioni__
www.luz.it
HOPPERIANA. Una mostra ai tempi del «We are all Edward Hopper paintings now».
Per una coincidenza fatale, nel gennaio 2020 apriva alla Fondazione Beyeler una monografica su Edward Hopper (1882–1967) che, fino alla fine della scorsa primavera, celebrava uno dei maggiori pittori statunitensi del XX secolo e la sua visione della vita moderna. Forse uno dei pittori più citati, assieme al metafisico de Chirico, durante il confino più stretto, causato dalla pandemia, per la sua capacità di cogliere inconsapevolmente quanto la solitudine, il silenzio e l’assenza fossero dentro alla pittura tanto quanto alle nostre case.
Come ha dichiarato la Fondazione stessa: «La sua opera ha inaspettatamente guadagnato in attualità e significato» durante la crisi del coronavirus, mentre veniva definito da tanti il «pittore del momento».
Photology Online Gallery ha raccolto tutte queste suggestioni attraverso una mostra online, Hopperiana, che sonda attraverso lo sguardo di quattro fotografi internazionali il fenomeno del distanziamento sociale prima dell’avvento del Covid-19.
Terzo capitolo di una trilogia iniziata dalla galleria, in tempi non sospetti, nel 2014.
Generazioni di fotografi internazionali citano Hopper nei loro scatti così come lui li aveva citati nelle sue “inquadrature” dal taglio chiaramente fotografico.
Nelle opere di Luca Campigotto, Gregory Crewdson, Franco Fontana e Richard Tuschman «Il contatto umano da fattore di benessere si è trasformato in fattore divisivo e potenzialmente letale. Il distanziamento sociale non è una scelta ma un’imposizione. Come se la coltre di surrealtà da Hopper agli scatti di Campigotto, Crewdson, Fontana e Tuschman si fosse posata sul presente di ognuno di noi».
Hopperiana. Social distancing before Covid-19
Luca Campigotto, Gregory Crewdson, Franco Fontana, Richard Tuschman
Photology Online Gallery
1 dicembre 2020 – 21 febbraio 2021
www.photology.com/photology-online-gallery