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MILANO | A arte Invernizzi | Fino all’8 novembre 2017

di MATTEO GALBIATI

Ritorna a Milano, con una personale negli ampi spazi della galleria A arte Invernizzi, l’artista inglese Lesley Foxcroft (1949) che, in New Works in M.D.F. and Rubber, presenta una nuova serie di lavori completamente inediti e pensati appositamente per l’ambiente che li accoglie. Del resto la relazione tra materia e luogo resta uno dei punti chiave della sua ricerca incentrata proprio sull’esplorazione delle qualità intrinseche alle sostanze impiegate in grado di sollecitarne tutte quelle potenzialità fisico-espressive altrimenti inespresse, le quali poi, con la loro estensione all’interno di un ambiente, generano altri spunti percettivi che predispongono l’intorno come fosse un orizzonte mutevole e ogni volta rinnovabile.

Lesley Foxcroft, (da sinistra a destra) Stacked (vertical corner), 2017, M.D.F. nero, 350x210x17 cm, Standpoint, 2015, M.D.F. nero, 280x35x11 cm, Engulf, 2017, M.D.F. nero, 60x180x13 cm, Enthral, 2017, M.D.F. nero,120x180x13 cm, Veduta parziale dell’esposizione A arte Invernizzi, Milano © A arte Invernizzi, Milano Foto Bruno Bani, Milano

Lesley Foxcroft, (da sinistra a destra) Stacked (vertical corner), 2017, M.D.F. nero, 350x210x17 cm, Standpoint, 2015, M.D.F. nero, 280x35x11 cm, Engulf, 2017, M.D.F. nero, 60x180x13 cm, Enthral, 2017, M.D.F. nero,120x180x13 cm, Veduta parziale dell’esposizione A arte Invernizzi, Milano © A arte Invernizzi, Milano Foto Bruno Bani, Milano

L’esperienza di  Foxcroft, quindi, si attua attraverso un personale vissuto del minimalismo che, pur mantenendo di questa l’intrinseca identità di scelta di materiali comuni e semplici, spesso di derivazione industriale o di uso quotidiano, sa coglierne un senso altro attraverso una minima, ma sofisticatissima, manipolazione con cui fa affiorare energie inespresse e silenti che, irrompendo sulle/nelle superfici, rivendicano un potenziale plastico completamente inatteso se non addirittura fuorviante.
Nei due grandi ambienti in cui si divide la galleria milanese – che da sempre ci ha abituati ad esposizioni di livello museale con allestimenti di opere mai solo “inserite” ma riverberanti l’unicità dell’atto espositivo – opere in MDF e in gomma industriale (questa da poco inserita nel repertorio formale dell’artista) connotano ogni angolo dello spazio a tal punto da rendere l’insieme totale una scansione plastico-scultorea, dove lo sguardo ha modo di saggiare quelle “nuove” caratteristiche concesse dalla Foxcroft con le sue creazioni: piegature, distorsioni, sovrapposizioni, modulazioni articolate in più elementi sezionati o alternati, individuano inedite manifestazioni tangibili di forze altrimenti inudibili per quanto latenti e pronte a dichiarare la propria validità fisica.

Lesley Foxcroft, (da sinistra a destra) Folds 3, 2017, gomma, 92x178x16 cm, Quiver, 2017, M.D.F., 160x120x12 cm, Veduta parziale dell’esposizione A arte Invernizzi, Milano © A arte Invernizzi, Milano Foto Bruno Bani, Milano

Lesley Foxcroft, (da sinistra a destra) Folds 3, 2017, gomma, 92x178x16 cm, Quiver, 2017, M.D.F., 160x120x12 cm, Veduta parziale dell’esposizione A arte Invernizzi, Milano © A arte Invernizzi, Milano Foto Bruno Bani, Milano

In questa logica della complementarità tra stato apparente e attivismo intrinseco alle cose l’artista sa cogliere la dinamica intellettuale ed emotiva del suo fare, predisponendo “azioni” che portano il valore della concettualità empirica a divenire esperienza comprovata non solo nel vissuto del guardare e del percepire, ma anche come testimonianza im-permanente nello spazio-ambiente del vivere. Le questioni da lei sollevate non si attuano solo come dichiarazione di un’intuizione poetica che resta da interpretare e modulare con il pensiero, ma sono tracce da seguire in un itinerario conoscitivo concreto.
La concretezza delle materie basiche agisce come transfer la cui tensione minimale apre ad una rivoluzione del luogo dove “agiscono”: il loro linguaggio espressivo si fonda, infatti, su un’essenza intrinsecamente installativa che rende l’opera nuova, altra e diversa a seconda del suo verificarsi nel dove e nel quando si presenta alla nostra percezione. Materia e spazio sono attribuzioni flessibili, non generi categorizzati in termini assoluti nemmeno nella specificità assoluta con cui sono determinati e scelti.

Lesley Foxcroft, (da sinistra a destra) Folds 1, 2017, gomma, 65x170x13 cm, Folds 2, 2017, gomma, 65x170x12 cm, Folds 3, 2017, gomma, 92x178x16 cm, veduta parziale dell’esposizione A arte Invernizzi, Milano © A arte Invernizzi, Milano Foto Bruno Bani, Milano

Lesley Foxcroft, (da sinistra a destra) Folds 1, 2017, gomma, 65x170x13 cm, Folds 2, 2017, gomma, 65x170x12 cm, Folds 3, 2017, gomma, 92x178x16 cm, veduta parziale dell’esposizione A arte Invernizzi, Milano © A arte Invernizzi, Milano Foto Bruno Bani, Milano

Le entità che si sviluppano dalle riflessioni di Lesley Foxcroft guidano lo sguardo a vivificare nuove categorie di giudizio formali-esprerienziali che necessitano sempre di lasciar conseguire una nuova logica di percezione, un nuovo sentore immaginativo che supera la quotidianità e la temporalità circostanziata del nostro attimo ordinario.

Lesley Foxcroft. New Works in M.D.F. and Rubber
catalogo con la riproduzione delle opere in mostra e un aggiornato apparato bio-bibliografico

21 settembre – 8 novembre 2017

A arte Invernizzi
Via Domenico Scarlatti 12, Milano

Orari: da lunedì a venerdì 10.00-13.00; 15.00-19.00; sabato su appuntamento

Info: +39 02 29402855
info@aarteinvernizzi.it
www.aarteinvernizzi.it

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