VENEZIA | ARSENALE | FINO AL 12 OTTOBRE 2021
L’associazione culturale MoCA presenta, per la prima volta a Venezia, l’artista vietnamita Henry Le, in un evento collaterale allestito fino al 12 ottobre alla Tesa 99 dell’Arsenale Nord in occasione della mostra biennale dei finalisti della 14^ e 15^ edizione del concorso Arte Laguna Prize.
Il progetto espositivo, intitolato Soul Energy, è una mostra retrospettiva in cui l’artista porta in scena una quarantina di opere pittoriche di grande formato e maestose sculture in ferro di dimensioni umane che rievocano la sua terra d’origine e rispecchiano la sua personale poetica.
Proveniente dal Vietnam, con un passato da architetto, da oltre dieci anni Henry Le ha eletto la ricerca artistica come esperienza prioritaria della sua vita, mettendola al centro di ogni riflessione, idea e pratica visiva. La sua pittura, benché sembri essere influenzata da alcune correnti dell’arte informale e gestuale di matrice occidentale, presenta caratteri di forte autonomia e unicità, che gli consentono di esprimere una dirompente carica espressiva e i concetti identitari del proprio lavoro.
Il titolo della mostra Soul Energy rimanda all’energia che pervade l’anima di Henry Le, un fattore primario che gli permette di trasferire il suo mondo spirituale nelle opere d’arte, dandogli un ritmo e una vita autonoma.
La pittura di Henry Le, benché per alcuni aspetti formali e visivi sembra essere stata influenzata da alcune correnti dell’arte informale e gestuale di matrice occidentale (egli infatti dichiara il suo debito nei confronti di Antoni Tapies), presenta tuttavia caratteri di forte autonomia e unicità, che gli consentono di esprimere la sua dirompente carica espressiva e i concetti identitari del proprio lavoro.Come nella poetica dell’Informale storico, così nell’arte di Henry Le, il segno assume il valore di un gesto non solo artistico ma esistenziale, e si lega alla necessità di ripartire da se stesso, dalla propria anima, dal proprio inconscio emozionale, alla ricerca di una metodologia che gli consenta di esprimere l’energia vitale e le pulsioni più intime. L’artista indaga il rapporto con gli strumenti del fare artistico, si interroga sulle possibilità insite ai differenti materiali utilizzati e al suo gesto in relazione alla propria opera.
Soul Energy richiama l’energia che pervade l’anima di Henry Le, un fattore primario che gli permette di trasferire il suo mondo spirituale nelle opere d’arte, dandogli un ritmo e una vita autonoma. Citando la famosa frase di Oscar Wilde “un fiore sboccia per la propria gioia”, Henry Le afferma che le sue opere esistono come i fiori: puoi gioirne, puoi goderne, oppure puoi trarne profitto. Ma quelle opere esistono comunque e manterranno la loro vita emotiva, in maniera indipendente.
Così afferma l’artista: “Vorrei parlare del mio metodo, che include ritmo ed energia. L’energia positiva è come un medium, un catalizzatore che mi permette di trasferire la mia spiritualità dal mondo interiore a quello dell’arte”. Che cos’è questa “energia”, si domanda Henry Le? “È forse qualcosa che alimenta i sensuali e straordinari sentimenti di gioia e dolore che spesso le persone attribuiscono all’artista? Bene, in realtà non l’artista ma tutti gli esseri umani provano sentimenti”.
L’arte di Henry Le si avvale della collisione tra pulsioni energetiche della materia e pulsioni psichiche che salgono dalle profondità inconsce, cosicché ogni opera si configuri come articolazione provvisoria del suo linguaggio segnico e gestuale.
Come faceva Jackson Pollock, Henry Le lavora ponendo le sue tele sul pavimento, e gira loro attorno sui quattro lati, a volte le dipinge mettendosi al loro interno. Durante la sua azione pittorica, l’artista percuote e ferisce la tela, sperimenta, integra e accumula velocemente elementi naturali di vario genere, polveri, pigmenti, carta, stoffa, iuta, quasi il dipinto fosse un organismo vivente che cresce, si sviluppa e prende forma di fronte ai suoi occhi.
La sua concezione contempla la pittura quale sostanza viva, che è necessaria per la vita. La sua materia è gravida, pesante, orografica, accidentata, ricca di rilievo. Ne derivano opere astratte e informali nelle quali la pittura è densa, compatta e grumosa; superfici in cui le ambiguità morfologiche, le stratificazione di colore e materia creano delle cartografie immaginarie che ricordano i rilievi delle montagne o le ondulazioni dei mari, rendendo il quadro un essere vivente in evoluzione.
Dai piani più o meno ondulati della pittura si passa alla scultura e viceversa, la pittura si confonde con la sculture. Le sue sculture, miscugli di reticolati ferrosi e materiali organici, possono essere ricoperte di tela pittorica o tessuti metallici a se stanti.
L’installazione scultorea in ferro intitolata The Humans è costituita da figure scheletriche che sono per l’artista rappresentazione dei lavoratori spersonalizzati, incarnazione delle “anime” svotate della loro corporeità, gabbie di pura energia. Con The Humans Henry Le oggettiva l’alienazione dell’uomo di fronte al mondo attraverso l’energia dirompente che si annida nella materia scultorea, liberata dalla disintegrazione delle categorie e dei formalismi.
In queste opere il segno metallico si fa materia viva, si annoda, si attorciglia; una struttura piramidale creata da una libera energia vitale che sembra tuttavia non andare mai fuori controllo, perché la forma umana generata, che galleggia nello spazio, trova il suo equilibrio in un ritmo interno, che si propaga dal centro fino alle estremità del corpo.
L’energia e la potenza formale che il gesto trasmette all’immagine dipinta o scultorea si vivifica grazie alla sua intensa sensibilità orientale che riaffiora qui nel rapporto tra esperienza artistica, etica emozionale ed estetica.
HENRY LE. Soul Energy
a cura di Chiara Canali
Mostra promossa dall’Associazione culturale MoCA e Arte Laguna Studio
Venezia, Arsenale Nord, Tesa 99
3 – 12 ottobre 2021
Orari: 10.00 – 18.00. Ingresso libero
Info: info@mocaitalia.com