LUGANO (SVIZZERA) | MASI Lugano | 4 settembre 2016 – 8 gennaio 2017
di MATTEO GALBIATI
Piccoli segni, punti e linee, ma anche densità fluide e liquide, si esprimono in impronte cromatiche che, con una bellezza aurorale, descrivono il semplice incanto di paesaggi urbani e naturali. Ha un qualcosa di magico e incantevole la calligrafia pittorica di Paul Signac (1863-1935), personalità che, maturata nelle fila dei pittori Impressionisti, ha saputo, con l’amico Seurat, acquisire una cifra stilistica inconfondibile e unica, convogliandone le esperienze nel Neo Impressionismo e nel Pontillisme e diventando uno dei maestri innovatori della pittura della fine dell’Ottocento, capace di essere punto indelebile di riferimento per molti degli artisti delle successive Avanguardie.
La mostra monografica Paul Signac. Riflessi sull’acqua, che riunisce nelle sale del Museo d’arte della Svizzera italiana di Lugano oltre centoquaranta opere dell’artista francese provenienti da un’unica, grande e ricca collezione privata, presenta un importante percorso di conoscenza ed approfondimento della sua figura per due motivi principali: il primo per la scelta di dedicare unicamente il percorso espositivo alla sua ricerca, in questo modo non si cede a divagazioni e distrazioni, ma si accoglie l’attenzione del pubblico sull’evoluzione e i cambiamenti che la poetica di Signac ha marcato negli anni (il percorso cronologico e tematico aiuta e favorisce questo approccio storico-critico).
Inoltre, come seconda motivazione forte, la provenienza da una sola collezione privata concede l’esclusività di poter ammirare grandi capolavori altrimenti non osservabili in un museo o in una collezione pubblica, in questo modo si colgono opere sconosciute, inedite e incredibilmente affascinanti in questo loro svelarsi pubblico. Un’occasione, quindi, irripetibile questa per ammirare tale consistente nucleo di opere tutte assieme.
La sequenza continua di capolavori, che alternano dipinti, disegni, acquerelli e incisioni, nel museo ticinese avvolge il nostro sguardo proprio nella certezza della conferma di un linguaggio noto e ammirato, ma che qui svela anche un Signac nuovo, inedito e per questo ancor più ricercato, indagato e attentamente seguito in questo allestimento.
In effetti nelle sale del MASI si ha modo di ben comprendere come in Signac l’esperienza del binomio luce-colore abbia non solo superato l’Impressionismo, ma non si sia mai nemmeno costretta nella rifrazione caleidoscopica del Pontillisme: qui la naturale bellezza delle cose ritratte dal maestro ha modo di testimoniare come le sue visioni si fossero concesse, nel decorrere degli anni, ad un uso peculiare della materia cromatica che, senza doversi mantenere ferma su posizioni assodate, ha sempre rinnovato la sua consistenza e il suo risultato visivo. Siganc ha emancipato se stesso e ha superato quello stereotipato segno con il quale si usa descriverlo o ricordarlo; l’importanza di questa ampia rassegna, infatti, è proprio quella di concedere un’immersione profonda nelle stratificazioni delle sue esperienze, che portano a comprendere, e quindi meglio conoscere, l’animo di questo grande artista.
La pittura moderna nasce anche con lui e questo si legge ancor oggi grazie all’attualità emotiva di ogni sua immagine che non lascia solo ammirati in una prospettiva di distanza storica, ma ancora sa avvicinarci alla realtà della circostanza vissuta, del ricordo recente, della sorpresa, del sentirsi parte di qualcosa di tangibilmente presente.
Ogni opera trasporta in una dimensione senza tempo – ma sempre dentro al tempo – dove quel clima, quella luce, quel paesaggio, quel contesto da lui ripreso (dai tocchi a punti dell’olio alla pittura fuggevole dell’acquerello) torna ad illuminare i nostri pensieri e le nostre individuali esperienze.
La psicologia, l’animosità, la passionalità che si moltiplica nelle differenti sfaccettature della personalità artistica di Signac ci dichiarano il suo grande amore per il colore, amore che, davanti a queste opere, diventa anche nostro.
Paul Signac. Riflessi sull’acqua
a cura di Marina Ferretti Bocquillon
in collaborazione con la Fondation de l’Hermitage di Losanna
sotto l’alto patronato di Sua Eccellenza, Signor René Roudaut, Ambasciatore di Francia in Svizzera
catalogo Skira con testi critici di Marina Ferretti Bocquillon (direttore scientifico del Musée des impressionnismes di Giverny e corresponsabile degli Archives Signac), Sylvie Wuhrmann (direttrice della Fondation de l’Hermitage di Losanna), Marco Franciolli (direttore del Museo d’arte della Svizzera italiana)
4 settembre 2016 – 8 gennaio 2017
LAC Lugano Arte e Cultura
MASI Lugano
Piazza Bernardino Luini 6, Lugano (Svizzera)
Orari: da martedì a domenica 10.00-18.00; giovedì 10.00-20.00; chiuso il lunedì
Ingresso intero CHFr15.00; ridotto AVS/AI, over 65 anni, gruppi, studenti 17-25 anni CHFr.10.00; ingresso gratuito under 16 anni, la prima domenica del mese; biglietto combinato con Palazzo Reali intero CHFr18.00; ridotto AVS/AI, over 65 anni, gruppi, studenti 17-25 anni CHFr12.00
Info: +41 (0)58 866 4230
info@masilugano.ch
www.masilugano.ch