MILANO | LOOM GALLERY| 6 maggio – 6 giugno 2021
di ALICE VANGELISTI
La sottile distanza che intercorre tra ciò che è visibile e ciò che non lo è si manifesta in un’assenza profonda di percezioni concretamente reali all’interno del lavoro di Francesco De Prezzo (Lecce, 1994), che espone nella sua personale presso il nuovo spazio di LOOM Gallery in via Lazzaretto una selezione di lavori che indagano il tema della pittura, dei suoi confini reali e concettuali, della percezione visiva e della sua conseguente significazione, anche attraverso delle visioni inedite rispetto alla mancanza quasi totale di indicazioni che l’artista forniva in tutta la sua ricerca precedente.
Sicuramente a far da padrone sono ancora i Null paintings, le grandi tele annullate in una tensione monocromatica, in cui l’immagine di base è celata quasi completamente da grandi campiture bianche o nere che animano lo spazio dell’opera in una cancellazione metodica e sistematica del reale che dà così forma a potenzialità invisibili, incorporee, percepibili solo attraverso un oltre e nascoste dietro l’effimero velo dell’esistenza. In questo modo, trascendendo i limiti fisici imposti dal reale, traspare un mondo altro, profondamente ed eternamente intangibile, celato dallo schermo pittorico che De Prezzo imprime sulla tela.
Questo carattere di mascheramento della visione tangibile della realtà – reso possibile alterandone la pura percezione, ma aprendo allo stesso tempo a infinite possibilità – si rivela ancora di più nelle rappresentazioni delicate e velate dei Black paintings, che lasciano percepire maggiormente il soggetto di base, il quale come un’evocativa apparizione si mostra davanti agli occhi di chi guarda, aprendo a differenti livelli di percezione, lettura e riflessione.
Ma il fascino di questo enigma di visione tipico della produzione di De Prezzo è svelato del tutto nella nuova serie Untitled, in cui ogni dubbio percettivo è risolto. L’artista, infatti, elimina completamente lo schermo tra lo spettatore e lo spazio pittorico solitamente nascosto, mostrando in tutta la sua forza visiva l’accurato mondo invisibile che si cela sotto le sue cancellazioni. Le quattro magistrali tele sono così illuminate dalla morbida luce naturale proveniente dal grande lucernario della galleria che le valorizza appieno, mettendole al vero centro dell’intera esposizione in un continuo e mutevole gioco di luci e ombre che le rendono ancora più reali. De Prezzo svela in questo modo i soggetti che ritrae con un’accuratezza e una qualità del dettaglio altissima, mostrando con l’abilità iperrealista che lo contraddistingue – ma che è rimasta quasi del tutto celata dalle grandi campiture a copertura – scorci e dettagli del suo studio che ricorrono da sempre nella sua ricerca, ma di cui allo spettatore era stata negata la visione. Così, il processo di stratificazione pittorica che porta al conseguente annientamento quasi totale dell’immagine è a sua volta annullato da un ritorno alla figurazione, che permette a De Prezzo di indagare visivamente e concettualmente la relazione tra soggetto e sfondo, analizzandola sotto diversi punti di vista in un gioco di differenti posizioni nello spazio dell’oggetto, rifacendosi anche agli studi di Rosalind Krauss, la quale ne L’inconscio ottico rilegge e mette in discussione alcuni dogmi della pittura tra cui quelli del rapporto tra figura e sfondo, così come le problematiche inerenti il concetto di rappresentazione.
Così, drappi, treppiedi, pannelli, contenitori, piastrelle o appendiabiti, elementi semplici e quotidiani che servono essenzialmente per coprire, sorreggere, contenere e dividere, nei lavori di De Prezzo perdono la loro funzionalità specifica del reale e raggiungono una nuova dimensione di lettura e rappresentazione in una sintesi e trasformazione che a partire da una pittura prepotentemente figurativa, attraversa un processo di stratificazione materica e di significato, interrogando le possibilità e potenzialità visive, ridiscutendo continuamente il ruolo dell’immagine come linguaggio.
Si tratta quindi di una mostra che esplica perfettamente la poetica di De Prezzo sul suo rapporto con la pittura contemporanea, in un’evoluzione di visioni che cristallizzano sulla tela sublimi attimi di infinite possibilità, nell’effimero confine tra visibile e invisibile.
Francesco De Prezzo. Al limite del visibile
6 maggio – 6 giugno 2021
Loom Gallery
Via Lazzaretto 15 – Milano
Orari: da martedì a sabato, dalle 14.00 alle 19.00, e su appuntamento
Info: ask@loomgallery.com
www.loomgallery.com