ROMA | Palazzo Roccagiovine | FINO AL 30 GIUGNO 2024
di BEATRICE CONTE
Con il Patrocinio dell’Ambasciata Lituana, BALTIC ADVENTURE di Augustas Serapinas (Vilnius – Lituania, 1990) è il nuovo progetto site-specific che l’artista lituano concepisce e presenta negli spazi di FOROF. A cura di Ilaria Gianni, la mostra costruita sulle antiche tracce della Basilica Ulpia, nel piano ipogeo dello spazio fondato da Giovanna Caruso Fendi, è il terzo episodio di FOROF, un programma di esperienze realizzate con la curatela di ciascun artista ospite per la stagione.
«Quando Augustas è entrato per la prima volta nei locali dell’ipogeo» esordisce la curatrice durante la conferenza stampa di apertura del 3 ottobre, «ha avuto più che un’intuizione, ha avuto una visione!». Prosegue: «Uscito dallo spazio si è concesso qualche settimana per riflettere. Poi, ci ha raccontato del progetto Mudman». L’opera Mudman risale al 2020, e viene realizzata come evoluzione di un precedente lavoro dell’autore, Snowman, una sua metamorfosi imposta dall’insolito scenario cui Serapinas assistette con sgomento proprio in quell’anno. Snowman fu infatti concepita come un’“opera-azione” che, con la partecipazione dei bambini di Riga, vedeva la realizzazione di veri e propri pupazzi di neve. Ma quel gennaio, nella capitale lituana, non nevicò. Quel fenomeno, decisamente inusuale per il territorio, condusse l’autore ad una nuova idea: Mudman, una composizione di uomini di paglia e fango che all’interno di FOROF hanno preso posto come in un’assemblea, ma tacita e caustica.
In sua presenza, entrando nell’ipogeo, si ha come la sensazione di rimanere sospesi, affascinati da come i sensi si attivino poco alla volta. La vista, per prima, conduce lo sguardo al centro della scena, ovattata, ascetica, i cui personaggi di fango popolano il più grande spazio deputato alle assemblee dell’antica Roma. L’aria è permeata dal profumo del fieno, e madida di un etere lattiginoso che imprime la pelle. Tutto intorno, il silenzio e la penombra, interrotta solo dai coni di luce centrati sull’adunanza, inducono lo spettatore ad un fare e un progredire contemplativo. Serapinas ha saputo sfruttare così le tracce antiche della Basilica per trasformarle in uno scenario del futuro, stimolando una provocazione e una riflessione che, al contempo, ci inviti a guardare alle dinamiche climatiche del presente attraverso le sue drammatiche previsioni.
Sovvertire la soggettività dello spettatore è il perno attorno cui ruota la produzione artistica di Augustas Serapinas, che accede agli spazi di FOROF rovesciandone intimamente funzione e luogo. “Preservare” e “rinnovare” sono i due antagonisti della sua trama, che in questa nuova opera si compone altresì dei suoi “frammenti della memoria“. Si tratta delle opere Part of the House from Rūdninkai (2023) e Part of the House from Skirgiškės (2023), composizioni di parti edili in legno che puntellano di nuove rovine i corridoi che conducono a Mudman.
Provenienti dalle abitazioni tipiche del paesaggio baltico, da cui il titolo della mostra, sono i frammenti di alcune abitazioni di fine ‘800 – inizio ‘900, destinate alla demolizione, di cui l’artista ha provveduto non solo a recuperare le parti, ma, per l’appunto, la memoria. Una memoria domestica, legata alla vita delle campagne ma anche puramente ad un complesso di azioni che, nella loro semplicità, hanno costituito l’abitare di una famiglia. Nel raccontarci questo, l’artista tradisce un velo di emozione. Dal suo racconto trapela la commozione per quella vita interrotta, che con le sue azioni prova a prosperare testimoniando la propria esistenza. Parti di tetti, pareti, soffitti, scomposti e ricomposti, levigati e adagiati come reliquie. Le chiama totem, alcune, come se da una parte ci fosse la casa, dall’altra un simulacro che vegli notte e giorno.
Window Glasses from Jonas house (2023) è l’ultima e la prima opera del circuito, e fa parte dello stesso ciclo performativo per cui diverse finestre in vetro sono state rifuse e reimpiegate insieme, collegando gli spazi dell’ipogeo alla luminosa vetrata d’ingresso a FOROF. Tutte queste installazioni ci parlano della vita, tutte ci lasciano immaginare la storia passata, presente e futura di queste “rovine baltiche” che, come narrazioni non finite, riflettono la cifra stilistica di Serapinas. Reimmaginare e riorganizzare lo spazio costituisce il nucleo della pratica artistica di Augustas, atto non solo a depauperare le norme morali, fisiche e logiche di uno luogo quotato all’arte, ma ad invertirne le funzioni.
E a partire dal mese di dicembre, come avvenuto per i precedenti Episodi di FOROF, performer, coreografi e musicisti attiveranno lo spazio animato dalle installazioni dell’artista lituano per arricchire e approfondire il suo lavoro. Il tutto accompagnato da un percorso enogastronomico a cura di Rimessa Roscioli.
FOROF presenta Augustas Serapinas
BALTIC ADVENTURE
a cura di Ilaria Gianni
3 ottobre 2023 – 30 giugno 2024
Palazzo Roccagiovine
Foro Traiano 1, Roma
Orari: visite e episodi su prenotazione
Info: info@forof.it
www.forf.it