VENEZIA | Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento Veneziano | Fino al 31 marzo 2025
di LUCA BERNARDINI
Interagire con uno spazio storicizzato rappresenta una sfida intrinseca per gli artisti contemporanei, ma farlo nelle iconiche sale del Museo del Settecento Veneziano a Ca’ Rezzonico richiede una sensibilità ancora maggiore. Leaps, gaps and overlapping diagrams a cura di Luca Berti e Francesca Giubilei mette in relazione le opere di Loris Cecchini (1969) con le pitture illusionistiche di Tiepolo, Guarana, Crosato e Diziani, in un comune tentativo di riplasmare la realtà.
Nel portego esterno, due sculture ramificate testimoniano la lunga ricerca di Cecchini sulla scultura modulare, che costituisce un trait d’union tra arte, architettura e biologia. Arborexence sembra emergere dall’acqua della fontana popolata da placide carpe, mentre Waterbones si arrampica nella corte interna come una pianta preziosa, riflettendo la luce naturale come un arbusto spontaneo. Queste strutture leggere e geometriche, costituite dalla ripetizione di moduli interdipendenti, evocano organismi cellulari, rimandando a forme familiari della memoria collettiva.
Nel Salone da Ballo, le opere Otherworldly Winds, red narrative and black narrative (aeolian landforms on zigzag particles) richiamano paesaggi desertici e vedute aeree di dune, mentre la serie Zigzag Particles presenta sculture di aspetto granulare, realizzate in fusione d’alluminio. Le forme, in risoluzione inferiore alla realtà, presentano elementi riconoscibili, ad esempio gli uccelli appollaiati su strutture simili a rami, e vogliono richiamare l’idea della materia che si aggrega, o che si disgrega.
La vicinanza ai suddetti affreschi di Giambattista Crosato e Girolamo Mengozzi Colonna, così come ai celebri arredi di Brustolon, può disorientare. Tuttavia, emerge un’affascinante connessione: tanto le sculture particellari di Cecchini quanto le illusioni pittoriche del salone aspirano a ricreare la realtà, indagandola con mezzi diversi, in differenti tempi.
L’indagine di Cecchini sulla materia e le sue componenti si estende a opere come Walwaves Vibrations, che traducono vibrazioni sonore in forme geometriche pure, di grande effetto in altri contesti, ma qui in deciso contrasto con il fasto decorativo del palazzo. Allo stesso tempo, le sculture modulari Sequential interactions in alfaalfa reagiscono, vibrando, ai passi dei visitatori sul pavimento ligneo; sono una versione più intima e ‘domestica’ degli elementi vegetali visti all’esterno e sculture libere cresciute nello spazio, come le nuvole vaporose che si propagano nei soffitti dei saloni dipinti.
Il dialogo tra gli artisti si declina in uno sguardo al futuro con l’opera Telescope I, collocata davanti al celebre affresco del Mondo Nuovo di Giandomenico Tiepolo, strappato dall’omonima villa a Zianigo. Se il dipinto settecentesco ritrae un gruppo di curiosi rapiti dalla visione di una lanterna magica, Cecchini invita il pubblico contemporaneo a cambiare prospettiva, esplorando nuovi modi di percepire e rappresentare la realtà.
Loris Cecchini. Leaps, gaps and overlapping diagrams
a cura di Luca Berta e Francesca Giubilei
in collaborazione con Galleria Continua e VeniceArtFactory
21 settembre 2024 – 31 marzo 2025
Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento Veneziano
Dorsoduro 3136, 30123 Venezia
Orari: tutti i giorni, tranne il martedì, 10.00-17.00
Ingresso a pagamento (prenotazionivenezia@coopculture.it)
Info: +39 041 2410100
848082000
www.carezzonico.visitmuve.it