MILANO | Dep Art | 9 aprile – 1 giugno 2016
di MATTEO GALBIATI
Scanavino. Opere 1968 – 1986, la mostra che ha inaugurato in occasione dell’art weekmilanese la galleria Dep Art, propone una ricca rassegna sulla ricerca di uno dei maggiori artisti italiani di fama internazionale del secondo dopoguerra come Emilio Scanavino (1922-1986). I tratti peculiari di questa esposizione, che colpiscono l’occhio del visitatore attento, sono innanzitutto la ricchezza e la varietà delle opere selezionate che illustrano la variazione incisiva del linguaggio pittorico dell’artista e il ricco allestimento che ne permette una lettura facile e importante.
Analizzando con attenzione i temi proposti comprendiamo come questo progetto espositivo voglia indagare con puntualità gli aspetti e le sottili variazioni che la lettura pittorica dell’arte di Scanavino ha seguito in anni cruciali, per la storia e per l’arte, quali quelli successivi al 1968. L’anno delle grandi rivoluzioni rappresenta un ideale contrappunto cronologico per sezionare in una divisione, i cui contorni sono sempre possibili di aggiustamenti e calibrature, indicativa la vicenda artistica del maestro genovese portando a riflettere sulla seconda fase della sua ricerca. Abbandonata e trascorsa l’iniziale fase di sperimentazione e germinazione del suo linguaggio, che ha affermato negli anni Cinquanta la sua spiccata originalità e forza innovatrice nell’ambito di una pittura segnico-informale, gli anni successivi costituiscono per Scanavino una traccia di continuità con quanto fatto precedentemente, ma portando la natura narrativa dei suoi colori e delle sue forme ad una dimensione che, originandosi sempre dal limite della tela, sa aprirsi strade di dialogo, anche per una risoluta contemplazione dei vuoti sui pieni, con lo spazio e l’ambiente.
La pittura di Scanavino, le matasse intricate e scolpite nel colore dei suoi “nodi” si caricano di un’animosità mai scomposta e sempre intellettualmente ordinata che vuole cercare un approdo differente per l’esito pittorico.
L’atto del dipingere, codificato in un gradiente riconoscibile e identitario, si stabilizza in un processo diveniente che si tramuta, nella sua lunga e costante prassi, un incontenibile atto liberatorio che nella pittura trova proprio la catarsi dell’ugenza profonda del suo sentire e la necessità di consegnarla al mondo.
Le circa 25 opere – comprese tra il 1968 e il 1986 anno della scomparsa dell’artista – che fanno parte di questo progetto (tra cui segnaliamo la pregiatissima Nascosto 1. rarissima opera sperimentale del ’68 quasi completamente inedita) portano in avanti l’affermazione di un colore che sottende la strutturazione dell’espressione di un codice e di un linguaggio particolarissimo, di cui i vocaboli e le soluzioni riportate da Scanavino denunciano una peculiarissima strada interpretativa.
L’allestimento pensato dalla galleria – come sempre nelle sue attente proposte – concede allo sguardo la libertà di seguire il cammino dell’arte di Scanavino che qui si riassume attraverso capolavori di grande bellezza e attentamente selezionati: la sequenza dei lavori accompagna lo sguardo e accentua quel senso di identità precisa innervata nello spirito dell’artista, ne contempla facilmente la riconoscibilità pur lasciando verificare il suo diverso pronunciamento nel tempo.
Dopo i tempi delle rivoluzioni vediamo il racconto scanaviniano seguire il germinante fluire energetico del timbro segnico che le sue azioni pittoriche hanno e dichiarano nel colore, che non perde mai il valore estetico e il senso emotivo che trasfigura dalle sue immagini.
Scanavino. Opere 1968 – 1986
catalogo bilingue italiano inglese con testo di Claudio Cerritelli
in collaborazione con l’Archivio Scanavino
9 aprile – 1 giugno 2016
Dep Art
via Comelico 40, Milano
Orario: da martedì a sabato ore 10.30-19.00; chiuso domenica e lunedì
Ingresso libero
Info: +39 02 36535620
art@depart.it
www.depart.it