TORINO | Oval – Lingotto Fiere | 7-9 novembre 2014
Al via la XXI edizione di Artissima, la fiera torinese che negli anni si è confermata come uno tra i più interessanti appuntamenti legati alle arti visive sia per gli aspetti del mercato, che per quanto concerne la ricerca. Da qualche anno a questa parte la sua fama si sta diffondendo sempre più anche tra i “non addetti ai lavori” grazie a sezioni, eventi e mostre collaterali che l’hanno resa un evento culturale imperdibile in grado di attirare oltre 50.000 visitatori (dato 2013).
Le novità principali di quest’anno sono Per4m, una speciale sezione di Artissima dedicata esclusivamente alla presentazione di lavori performativi e l’inedito – ed attesissimo – progetto espositivo – SHIT AND DIE – organizzato da Maurizio Cattelan, Myriam Ben Salah e Marta Papini a Palazzo Cavour.
Per4m si configura come un progetto fortemente innovativo sia per la presentazione dei contenuti che per l’approccio con cui la tematica della performance viene affrontata: la sezione è infatti aperta a tutte le forme della performance contemporanea, da quelle che ripensano formati provenienti da altre discipline quali teatro, danza, musica a quelle che nascono come estensione di medium tradizionali delle arti visive come la pittura e la scultura, da quelle in cui la parola gioca un ruolo essenziale.
I sedici lavori performativi, selezionati da un comitato composto dal curatore Simone Menegoi, dal critico Tobi Maier e dalla curatrice Natalia Sielewicz, vengono presentati all’interno della fiera e in altri spazi del padiglione dell’Oval con un programma che ne prevede quattro al giorno. Tra gli italiani presenti Marcello Maloberti, Nico Vascellari, Giovanni Morbin e Italo Zuffi. La nuova sezione sarà inoltre accompagnata da un nuovo premio, il Prix K-Way Per4m del valore di 10.000 euro, che verrà assegnato da una giuria composta da Silvia Fanti, Agustin Pérez Rubio e Stephanie Rosenthal.
Attessissima anche la seconda novità di questa edizione: il “capitolo due” di One Torino – progetto espositivo creato nel 2013 collateralmente alla fiera con l’obiettivo di rafforzare il ruolo di Torino e del territorio – che quest’anno si compone di un’unica esposizione trasversale che racconta la città e le sue suggestioni e che trova la sua sede a Palazzo Cavour.
Artissima ha affidato l’incarico di ideare questa ad un curatore-non-curatore, o meglio un artista in pensione come lui stesso si definisce: Maurizio Cattelan che, affiancato da Myriam Ben Salah, curatrice progetti speciali al Palais de Tokyo e Marta Papini, curatrice indipendente, ha dato vita a SHIT AND DIE, un’esperienza non lineare, costellata di domande e storie stimolate dall’intreccio tra le opere, lo spazio e la città.
Il progetto, il cui titolo si ispira all’opera di Bruce Nauman One Hundred Live and Die, prende la città di Torino come sua principale fonte di ispirazione: la narrazione della mostra di compone di una serie di oggetti, di cui i curatori si sono impadroniti selezionandoli dalle collezioni meno convenzionali e da istituzioni affermate della città. SHIT AND DIE è una raccolta soggettiva, ossessiva e irrazionalmente, rigorosamente non esaustiva che raccoglie al suo interno diverse storie, oggetti e opere d’arte a creare una narrazione coerente per il visitatore.
La mostra rivisita la storia di Torino, ma al tempo stesso suggerisce l’annullamento della “singole storie” di uomini, spazi e città, guardando ai tormenti universali e alla condizione umana in generale.
Il percorso è diviso in sette sezioni – THE ASSEMBLY LINE OF DREAMS, ALDOLOGICA, DOUBLE TROUBLE, IN EVENT OF MOON DISASTER, ARTISTI // RITRATTI, BITE THE DUST, FETISH, DEAD MAN WORKING – ognuna delle quali ha come punto di partenza un oggetto specifico: dal design d’interni dell’industria Olivetti alla forca del Museo di Antropologia Criminale Cesare Lombroso, allo scheletro del Professor Giacomini, un tempo Direttore del Museo di Anatomia Umana Luigi Rolando, alla collaborazione speciale tra Museo Casa Mollino e l’artista Yuri Ancarani cui è stato commissionato un lavoro ad hoc. Tutti questi elementi gettano una luce singolare sulla storia della città, sottolineando le sue ossessioni, i suoi feticci, i suoi segreti, messi a confronto con produzioni contemporanee. Attraverso associazioni deliberatamente fortuite e casuali, queste apportano ulteriori livelli di significato agli oggetti, creando un dialogo che distorce questi, le opere e la relazione che entrambi hanno con lo spazio.
La mostra, che terminerà l’11 gennaio 2015, è corredata da una pubblicazione, edita dalla casa editrice Damiani, che non solo commenta il percorso espositivo, bensì lo estende, arricchendolo di approfondimenti, suggestioni visive e contributi di artisti, filosofi e scrittori.
Info: www.artissima.it
shitndie.tumblr.com