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LISSONE (MB) | MAC MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA DI LISSONE | Sala Gino Meloni | 19 novembre 2021 – 29 gennaio 2022

di LORELLA GIUDICI

Casematte è un’installazione site specific di Flavio Favelli (Firenze 1967), la prima pensata per Replay, la rassegna che il MAC di Lissone ospiterà fino a novembre 2022 nella sala Gino Meloni e che vedrà alternarsi, uno dopo l’altro, gli interventi di quattro artisti in serrato dialogo con la collezione storica permanente del noto Premio Lissone, manifestazione che dal 1946 al 1967 coinvolse molti tra i più noti artisti del tempo: da Adami (ultimo a vincere l’ambito premio) a Birolli, da Vedova a Tapies, da Morlotti a Werner.

L’installazione di Favelli (visitabile fino al 29 gennaio 2022) si compone di alcune costruzioni monolitiche create con le tipiche cassette di plastica utilizzate dall’industria per trasportare le bottiglie (oggetti che l’artista raccoglie da tempo sottraendoli al ciclo produttivo) e di quadri realizzati con i cartoni d’imballaggio.

Flavio Favelli, Silva, 2016, composizione di cassette con stoffa, cm 212x33x175. Foto Dario Lasagni Courtesy Studio Sales di Norberto Ruggeri, Roma

“Le cassette portabottiglie – scrive Favelli – sono oggetti apparentemente banali: sono una delle poche cose non vendibili perché appartengono alla ditta che le produce. In ognuna c’è sempre scritto proprietà privata o tutelata o perseguibile ai termini di legge. Fanno parte di una strana categoria di prodotti inalienabili e si possono reperire solo quando sono abbandonati. Hanno colori netti e loghi e nomi poco marcati, creando uno strano equilibrio fra oggetto di industria e qualche libertà estetica. Sono parte del paesaggio Italiano. Sono oggetti che testimoniano, con un semplice segno pubblicitario del recente passato, un complesso mondo di ricordi e di immagini che l’Italia, nell’età moderna, ha saputo inventare. In particolare, il logo del marchio «Igea», figura mitologica greca, rappresenta un mondo oramai svanito di piccole presenze locali ed indipendenti, un tempo oramai scomparso, dove la storia creativa del Bel Paese si traduceva in prodotti e pubblicità. La storia moderna non è più costituita dell’arte, ma dai prodotti e dalle merci. C’è anche un sottile filo fra l’oggetto cassetta, banale, reietto, ma cosa tutelata e l’opera d’arte: entrambi hanno uno status particolare, hanno uno statuto ontologico diverso dagli altri oggetti”.

Flavio Favelli, Maison, 2004, cassetta di legno con pannelli e smalto, cm 20x38x32. Foto Dario Lasagni

Una delle prime Casematte data 2004 ed è una vecchia cassa di legno, senza loghi (perché oscurati da rettangoli bianchi), ma che ha al suo interno, come in un gioco di scatole cinesi, un parallelepipedo in legno sulla cui superficie sono disegnati elementi classici, decorazioni parietali dal sapore antico. La cosa si ripete in Silva (2016), dove un muro di casse, ordinate in scala cromatica dal giallo all’arancione, stocca al loro interno parallelepipedi ricoperti di preziose tappezzerie damascate, come se le pareti del salotto buono di famiglia fossero state fatte a pezzi per essere traslocate altrove, ma per il momento restano confinate in quei box di plastica, impilati uno sull’altro e coperti di scritte pubblicitarie che rimandano a bibite, birre o a acque minerali più o meno note. Alcune delle cassette ospitano invece contenitori di latta sulle cui superfici risuonano altri loghi da “bar”, in una ridondanza di nomi, marchi e ricordi, che vanno a riempire tutte le “finestre” della cassa-madre e che trovano un’affinità con lei solo nel colore, decisamente pop (Red Pavan, 2015). È raro che si possa vedere l’alloggio destinato alle bottiglie, ma quando questo avviene, è il caso di Fonte Tavina (2014), la cassa, come in un ready-made duchampiano, è comunque inutilizzabile perché ha per coperchio un grande piatto di ceramica.

Flavio Favelli, Red Pavan, 2015, composizione di cassette plastiche e latta, cm 77x33x44. Foto Dario Lasagni

Completano l’installazione composizioni a mosaico, realizzate con ritagli di cartone tinti con smalto dorato (Tempo aureo, 2020), che, dice ancora Favelli, “con le cassette, contribuiscono ad affermare una specie di idea di terzo paesaggio rivisitato, rimaneggiato, sofisticato, dove il segno dell’imballaggio, della scatola, degli oggetti dell’industria, diventano soggetti. Il contenitore diventa così contenuto, mostrando un immaginario articolato”.

Flavio Favelli, Tempo Aureo (Borsalino), 2020, smalto su cartoni, cm 110×110. Foto Trapezio Roveda
Courtesy Francesca Minini, Milano

REPLAY#1
Flavio Favelli. Casematte

a cura di Francesca Guerisoli

19 novembre 2021 – 29 gennaio 2022

MAC Museo d’Arte Contemporanea di Lissone
viale Elisa Ancona 6, Lissone (MB)

Orari e ingressi:
mercoledì e venerdì: 10.00 – 13.00
giovedì: 16.00 – 23.00
sabato e domenica: 10.00 – 12.00 / 15.00 – 19.00.
Ingresso gratuito. Accesso al Museo consentito con Green Pass, ad eccezione dei minori di 12 anni e dei soggetti con certificazione medica specifica.

Prenotazione consigliata: prenotazioni.museo@comune.lissone.mb.it

Info: museo@comune.lissone.mb.it
039 2145174 – 039 7397202
www.museolissone.it

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