MILANO | HangarBicocca | 26 marzo – 20 luglio 2014
di Monica Falotico
La mostra di Cildo Meireles intitolata Installation, in programma all’HangarBicocca di Milano e visitabile gratuitamente fino al 20 di Luglio, è una visita che ognuno di noi dovrebbe regalarsi. Frutto dell’organizzazione congiunta di tre grandi istituzioni museali, HangarBicocca di Milano, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid ed il Museu de Arte Contemporânea de Serralves di Porto e curata da Vicente Todolì, riesce perfettamente nell’intento di offrire allo spettatore un’esperienza significativa, a tratti “pericolosa”.
Cildo Meireles, classe 1948, nasce a Rio de Janiero, dove vive e lavora e può essere considerato un artista storico e contemporaneo allo stesso tempo. Storico, perchè è stato tra i primi a sperimentare negli anni ’60 le installazioni immersive e multisensoriali, ancora oggi la cifra del suo lavoro, ed è considerato uno dei pionieri dell’arte concettuale. Contemporaneo, perchè le sue opere non sono la riproduzione miope di uno schema poetico, ma continuano ad evolversi col tempo, suscitando conivolgimento e partecipazione. Ne è dimostrazione questa personale che raccoglie 12 tra le più importanti opere realizzate dal 1970 ad oggi, espressione di un discorso continuo e senza tempo, dove quasi non distinguiamo un’opera degli anni ’70 da una più contemporanea, perchè tutte le opere, in un modo o nell’altro, instaurano una relazione con il visitatore.
Inoltre, l’arte di Cildo è “pericolosa”, cioè, è un invito ad una partecipazione che può dirsi appunto pericolosa, perché che spinge a modificare i propri equilibri. Come in Amerikkka dove lo spettatore sarà invitato stendersi su un tappeto di 22.000 uova su cui pende, greve, un soffitto di 55.000 proiettili. Oppure in Atraves, dove dovrà “attraversare” tante barriere diverse, su un pavimento di vetri rotti e scivolosi, che continuano a rompersi ad ogni passaggio, assicurando una qualche forma di vita all’opera. E per finire, Entrevendo, un mastodontico cilindro di legno “alimentato” da un altrettando mastodontico getto di aria calda, che il pubblico sarà invitato a percorrere, oppure nel qual potrà sedervi, rilassarsi se fa piacere, ma anche a provare un certo senso di fastidio.
In tutto questo non manca la poesia, come in Abajur, una scatola magica o una lampada cinese, delle dimensioni di una stanza, un’istallazione immersiva che mostra una nave alla conquista di qualcosa, accompagnata da un rilassante crocchiare di gabbiani.
E per finire Marulho, un’installazione di un pontile su un mare di carta, letteralmente perchè si tratta di tantissimi libri con l’immagine del mare, allestita in una versione pensata appositamente per l’Hangar, che è un invito a guardare un orizzonte che non c’è, e se esite, è solo nella mente di chi osserva.
Cildo Meireles. Installations
a cura di Vicente Todolí
27 marzo – 20 luglio 2014
Mostra coprodotta con il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía (Madrid) e il Museu de Arte Contemporânea de Serralves (Porto).
HangarBicocca
Via Chiese 2, Milano
Info: 02.6611.1573
info@hangarbicocca.org
www.hangarbicocca.org
Leggi anche l’intervista di Ginevra Bria a Cildo Meireles su Espoarte #84