MILANO | Galleria d’arte Il Vicolo | 14 maggio – 27 giugno 2015
PARMA | Galleria San Ludovico | 27 giugno – 26 luglio 2015
Intervista a MIRKO BARICCHI di Anna Lisa Ghirardi
Il ciclo della natura è il tema da cui Mirko Baricchi ha tratto ispirazione per le opere realizzate nell’ultimo anno. Facile intuire come la fertilità artistica sia la ricerca ambita in un’arte che da Maggese, titolo della mostra in corso presso la Galleria Il Vicolo di Milano, giunge all’Humus, personale a cura di Chiara Canali che inaugurerà il 27 giugno presso lo spazio pubblico Galleria San Ludovico di Parma.
Maggese è una riflessione non solo sull’agricoltura e sullo sfruttamento odierno del terreno per le colture intensive, ma soprattutto sulla necessità che l’uomo si riappropri del tempo utile al riposo e alla meditazione, genesi della creazione. Le opere che presenti nascono da un particolare periodo di otium nel tuo percorso artistico?
Il tema dell’agricoltura posso dire che è marginale, non ho formulato fin dall’inizio un pensiero su questo tema rispetto a questi ultimi lavori. Posso invece affermare che questo argomento è affiorato durante e alla fine della produzione, come un sommerso, un fattore dell’inconscio e come tale latente e in potenza. Ho avuto bisogno ad un certo punto della mia vita di un periodo di quiete, non inteso come stasi psicofisica, ma di organizzazione del pensiero. Organizzarlo ha determinato una visione analitica dei fattori che necessitavano priorità, prelazione. La metafora del terreno che ha bisogno del riposo per ricostituirsi e contemplare l’eventuale produzione con nuova energia fertile è venuta naturale.
Tra le opere presentate, compaiono vaste campiture ispirate alle texture dei terreni, segni arcaici, tracce concentriche che evocano gli anelli degli alberi, elementi rossi che talvolta ricordano utensili agricoli. Queste visioni sono state suggestionate da paesaggi e contesti agricoli specifici? Ricordo che uno dei tuoi nonni è toscano ed era un contadino…
Sì. Ambedue i nonni erano toscani ed entrambi hanno avuto un rapporto funzionale con la terra. Sono cresciuto tra la campagna e il mare con tutti gli elementi evocativi e “magici” che questi ambienti possono regalare ad un bambino.
Tornando al ciclo Humus, devo sottolineare il fatto che è stata la parte più antica e ferina del fare pittura che ha suggerito l’ambiente favorevole al conseguimento del gesto quotidiano. Avevo in testa da diverso tempo immagini di “arazzi”,”tappeti”, … qualcosa non di logoro ma di “organico”, e l’effetto dell’ossidazione mi è venuto in aiuto.
Oltre che a La Spezia, lavoro da tre anni anche in Veneto, sulle colline vicentine; la concreta necessità di trasporto delle opere mi ha suggerito, o obbligato per meglio dire, l’uso della carta/cartoncino. In un giorno di vero freddo e umidità ho appoggiato un paio di grandi fogli fuori, in terra. Queste carte hanno interagito, in maniera osmotica, con il terreno e la sua fauna, con la sua chimica… foglie bagnate, rami, piccoli animali, ragni, lumache e lombrichi, un mondo silenzioso.
Risultato: un fondo inaspettato e sensuale, da subito ho riprodotto le medesime condizioni per accorgermi che non si ripeteva lo stesso effetto. A quel punto il risultato iniziale mi ha suggerito la grammatica degli elementi botanici e lentamente la metafora del terreno da rendersi fertile e le condizioni della mente del demiurgo/artista/uomo.
Anche i Patch sono densi di riferimenti, tanto che le immagini sembrano affiorare da un mondo di visioni e ricordi come appunti di un tempo fluido. Ci racconti qualcosa degli input che hanno dato vita a questi tuoi lavori?
Patch non è un vero e proprio ciclo esteso, è un trittico: tre grandi lavori costituiti da fogli rettangolari più o meno regolari e della stessa dimensione “cuciti” l’uno con l’altro. Questa modalità di esecuzione che diventa pretesto tecnico, ma anche soggetto dell’opera, è una preghiera tesa a ricordare mia nonna materna, grande tessitrice di lana e formidabile disegnatrice di coperte, costituite da molte tessere colorate, come tappeti marocchini… la sua figura seduta intenta per ore è incisa nella mia memoria. Sulla superficie di questi lavori affiorano veri e propri simboli che servono ad appuntare alcuni ricordi di quei momenti, ma anche scritte e feticci odierni.
Il tema della natura e del paesaggio terrestre sarà presente anche nella mostra Humus, a sottolineare l’importanza del ciclo naturale. L’humus è metafora del nutrimento necessario all’immaginazione. In mostra saranno presenti una quindicina di opere pittoriche e un video: Germogli e di stelle, già presentato nella tua personale di fine 2012 presso la galleria Cardelli&Fontana. Possiamo, quindi, individuare in quella fase l’origine di questo percorso?
Come ho già avuto l’occasione di dire in precedenza la mostra Germogli e di stelle, inaugurata alla Galleria Cardelli&Fontana, aveva a che fare con la mia imminente paternità. Humus corrisponde ad una fase naturalmente conseguente. Ricostituire l’organico per dare forza al germoglio, con una visione meditativa ma dinamica allo stesso tempo.
Cosa ci anticipi dell’allestimento della mostra presso la Galleria San Ludovico di Parma?
Questo spazio è una chiesa sconsacrata. Una serie di ampie e alte nicchie suggerisce un allestimento che ne rispetti questi aspetti ariosi, non oppressivi. Non ci sarà quindi un riempimento ossessivo (che detesto) dello spazio, le mie carte e le mie tele, anche se di grandi dimensioni, dovranno “vedersela” con la verticalità e con l’abbraccio dell’orizzontalità.
Verso quali vie sta proseguendo il tuo cammino artistico?
La questione è questa: voglio sorprendermi. Voglio anche toccare con mano il provvisorio, che tanto mi ha fatto paura, il disequilibrio, per non cercare bensì trovare. E tutto questo con “la pratica quotidiana della pittura” (come ha scritto Richter).
Mirko Baricchi è nato a La Spezia nel 1970. Vive e lavora tra La Spezia e Vicenza.
Eventi in corso:
Mirko Baricchi. Maggese
14 maggio – 27 giugno 2015
Galleria d’arte Il Vicolo
Via Maroncelli 2, Milano
Info: www.galleriailvicolo.it
Prossimi appuntamenti:
Mirko Baricchi. Humus
a cura di Chiara Canali
organizzazione Associazione Culturale Art Company
in collaborazione con Cardelli & Fontana artecontemporanea e Bonioni Arte
27 giugno – 26 luglio 2015
Inaugurazione: sabato 27 giugno 2015, ore 18.00
Galleria San Ludovico
Borgo del Parmigianino 2, Parma
Orari: lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì ore 17.00-23.00, sabato e domenica ore 10.30-12.30 e 17.00-23.00, martedì chiuso.
Gallerie di riferimento:
Cardelli & Fontana artecontemporanea, Sarzana (SP)
www.cardelliefontana.com
Bonioni Arte, Reggio Emilia
www.bonioniarte.it