VENEZIA | Ca’ Pesaro | 31 maggio 2014 – 4 gennaio 2015
di MILENA BECCI
Entrando nel maestoso palazzo di Ca’ Pesaro, capolavoro dell’architettura barocca veneziana, dopo aver ammirato la prestigiosa facciata del Longhena sul Canal Grande, si accede – e si ascende – verso una delle collezioni al femminile più prestigiosa del secolo scorso, la Sonnabend Collection, dopo aver incontrato sulle scale e sul mezzanino sculture di Viani e Manzù che ci avvicinano alla preziosa selezione di opere della mostra Da Rauschenberg a Jeff Koons. Lo sguardo di Ileana Sonnabend.
D’origine rumena, naturalizzata statunitense, la gallerista e mercante d’arte fu fondamentale, insieme a Peggy Guggenheim, per la diffusione in Europa dell’arte americana dagli anni ’60-’70; utilizzò la sua forte sensibilità per dare spazio ai linguaggi più sperimentali dell’arte di quel periodo, dalla Pop alla Minimal Art, dall’Arte Povera a quella Concettuale, solo per citarne alcuni. Moglie per un lungo periodo di Leo Castelli, accolse nella sua scuderia artisti come Roy Lichtenstein, Robert Rauschenberg, Andy Warhol, Bruce Nauman, Jannis Kounellis e Jeff Koons divenuti poi, anche grazie a lei, i grandi protagonisti dell’arte del XX secolo.
All’ingresso della mostra si respira immediatamente quel clima di meravigliosa sperimentazione di quegli anni e, soprattutto nelle prime quattro sale, sono esposti capolavori che ben delineano il gusto e l’indole da talent scout della Sonnabend. È del ’63 Kite, di Robert Rauschenberg, opera vicina ai suoi famosissimi Combines, in cui sperimenta nuove tecniche e in cui, pur rimanendo fedele alla pittura attraverso larghe pennellate gestuali, sovrappone col collage immagini fotografiche tratte dai mass media, avvicinandosi così agli esponenti della Pop Art che ritroviamo in un’altra sala dell’esposizione: tra tutti Andy Warhol emerge con Del Monte Boxes e Brillo Boxes appoggiati al pavimento davanti ad alcune delle sue più celebri serigrafie, come Flowers e Campbell Soup Can Tomato.
Il passaggio dalla Pop Art all’Arte Povera all’interno del percorso espositivo è uno stacco fisico ed intellettuale che colpisce; le straordinarie opere di Mario Merz, Giovanni Anselmo, Gilberto Zorio, Jannis Kounellis e Pier Paolo Calzolari ci restituiscono l’importanza della materia e quella immediatezza sensoriale che ben si riscontra ad esempio in Scala (2000 lunghi anni lontano da casa) di Calzolari, in cui i pioli di una scala sono coperti di ghiaccio bianchissimo e attirano l’attenzione dello spettatore che vede ma vorrebbe anche toccare, così come immaginiamo avrà potuto fare la Sonnabend all’interno della sua galleria.
Da Rauschenberg a Jeff Koons. Lo sguardo di Ileana Sonnabend
a cura di Gabriella Belli e Antonio Homem
in collaborazione con The Sonnabend Collection Foundation
progetto espositivo di Daniela Ferretti
31 maggio – 4 gennaio 2015
Ca’ Pesaro
Santa Croce 2076, Venezia
Info: +39 041 721127
capesaro@fmcvenezia.it
capesaro.visitmuve.it